QUANDO ABDICHERÀ?

La domanda nasce spontanea, come diceva Antonio Lubrano: di chi stiamo parlando? Ci riferiamo a Nando Fabbri, storico sindaco di Bellaria Igea Marina.

L’ora è scoccata, non oggi, ma da tempo. Eppure lo storico leader della sinistra bellariese ancora impone il suo volere. I tempi sono cambiati, la politica anche, ma Nando non sembra essersene accorto.

Nando avrà anche fatto bene come sindaco, un po’ meno come presidente della Provincia. Da tempo la campana è suonata anche per lui. Negli ultimi 25 anni non ne ha indovinata una e, seguendo il Pd a livello nazionale, ha ridotto quello bellariese al lumicino. È finita l’epoca del partito che decideva per tutti, unico riferimento per i fedeli della sinistra. Il suo volere, quasi imposto di forza a degli inebetiti compagni che non condividono più, ma non hanno il coraggio di opporsi, ha fatto il suo tempo. Il “Nando pensiero” è vecchio come tutti quelli che gli vanno dietro, come il suo giornale “Ottopagine”, che raramente affonda la lama, ma si limita tutt’al più a giocare di fioretto.

Gran parte della responsabilità è del Pd stesso che non riesce a liberarsi di lui: perché? Il Pd non ha idee, non ha altri personaggi di spicco; nessuno ha il coraggio di mandarlo a casa…

Nando, che opera da dietro le quinte, non si rende conto, come altri “vecchi” del partito, che il suo tempo è finito. Caro Nando, non ci si può nascondere dietro a un giornale i cui articoli non sono mai firmati… e nemmeno si può star lontano dalle diatribe dei consigli comunali per 5 anni e poi, sotto alle elezioni, imporre il proprio diktat.

Nando: vuoi ancora far politica e imporre il tuo volere? Molto bene. Allora, invece di cercare strenuamente candidati a sindaco a te graditi (e a te obbedienti), piantala con il gioco della melina e candidati a sindaco.

Con chiunque si parli del Pd, la risposta è questa: «Nando non corre se non è sicuro di vincere…» Troppo comodo, diciamo noi.

Ma se anche Nando vincesse, sarebbe poi in grado di far risorgere questa città? Nutriamo molti dubbi. I fasti del passato sono solo il ricordo di un tempo che cambia alla velocità della luce.

Le critiche nei suoi confronti all’interno del Pd non sono poche, ma nessuno gli ha mai detto apertamente di starsene a casa. E allora anche il Pd ha poco da lamentarsi se non è in grado di togliersi la palla al piede. O Nando Fabbri comanda esponendosi in prima persona, oppure va politicamente in pensione. Le mezze cose non fanno per lui, o meglio, per il suo smisurato ego.

I tempi dell’«armiamoci e “andate” a farvi massacrare» sono finiti da tanto.

Nando: è ora che tu decida cosa vorrai fare da grande.

 


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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