CHIOSCO DEL POLOEST: IL MISTERO SVELATO

Con tanta pazienza e riannodando tutti fili, nonché sulla base di nuove informazioni da noi raccolte, sembra si possa finalmente svelare l’arcano del chiosco al Polo Est.

  • Verdeblu aveva ottenuto di poter costruire la struttura con pratica edilizia presentata dalla stessa Verdeblu.
  • A maggio 2013 è stata sottoscritta da Verdeblu una scrittura privata con cui la società Joe Bananas si impegnava a realizzare il chiosco e a rimuoverlo ogni anno a fine stagione (cosa quest’ultima mai avvenuta). Non risulta che il comune abbia mai preso provvedimenti pur in presenza dei verbali che attestavano la mancata rimozione. Perché?
  • L’avv. Manzi fu incaricato da Verdeblu di gestire il passaggio da Joe Bananas alla fondazione, dopo che la prima aveva minacciato azioni legali contro la seconda.
  • Il primo anno, causa vari ritardi con i permessi, non fu trovato di meglio che affittare (“in bonis”, come piace dire al nostro Kaiser) il chiosco da Joe Bananas a Publirecords .
  • Anche dopo il 31/12/2015, il chiosco non è stato rimosso, e solo nel 2016 hanno fatto richiesta di concessione demaniale. Per cui, prima, a che titolo stavano lì, oltretutto sul Demanio Marittimo?
  • Successivamente fu fatta una expertise del chiosco, per poi arrivare a una valutazione di 20 mila euro, prezzo poi pagato da Verdeblu a Joe Bananas: sempre “in bonis”.
  • Sulla nuova gestione (la Publirecords) è stato però scaricato il costo di adeguamento della struttura alla normativa antisismica (ma come era possibile che prima non lo fosse???). Per un costo di 8 mila euro, che francamente ci sembra esagerato, visto che alla fine si tratta solo di un capanno… A tale costo sono da aggiungere le competenze professionali riconosciute al tecnico strutturista.
  • Rimane di fatto la tentata vendita del chiosco da parte di Joe Bananas alla Publirecords per 220 mila euro, per un capanno del valore, poi periziato, di 20 mila, che a fine concessione avrebbe dovuto essere rimosso o, se lasciato in loco, sarebbe passato allo Stato. Della tentata vendita esiste la mail originale.

Di sicuro in questa storia c’è stata una mancanza di controllo da parte del comune, visto che il chiosco non è mai stato smontato a fine stagione, e risulta anche che il suddetto non fosse a norma.

La cosa che più ci stupisce è il comportamento di Verdeblu, che acquista un bene già dello Stato e a tutti gli effetti riceve finanziamenti pubblici dal comune senza dover renderne conto. In questo dimostrano poco rispetto nei confronti dei contribuenti. E adesso vuol fare la buonista regalando al comune una cosa che è già del comune.

Per altri comportamenti dei protagonisti, lasciamo il giudizio ai lettori.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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