POLOEST: QUARTA PUNTATA

Comunicato stampa della Publirecords42

Con un po’ di ritardo… la quarta puntata:

ma prima permetteteci di fare tanti auguri, ma davvero tanti, a chi deciderà di partecipare al bando spazio eventi ex PoloEst.

Naturalmente abbiamo letto il bando e qualcuno si è anche rivolto a noi per comprendere meglio alcuni passaggi… Come se avessimo esperienza in tal senso.

Peccato che il nostro non fu un vero bando, e quindi facciamo fatica a fornire informazioni.

Quello che possiamo dire è che noi vigileremo per fare in modo che tutte le regole vengano rispettate, anche utilizzando gli stessi strumenti usati da altri durante la nostra avventura.

Il nostro parere – leggendo – è che quanto richiesto in termini di impegni contrattuali sia totalmente folle e fuori da ogni logica imprenditoriale.

Ci sono gli stessi tranelli che sono stati riservati a noi, con la differenza che chi parteciperà oggi ne avrà piena consapevolezza, trattamento, questo, che non è stato a noi riservato.

Domanda: ma il chiosco che doveva essere abbattuto a fine 2015, che poi è magicamente rimasto, che poi, con la stessa magia, ci è stato affittato – non a norma – da qualcuno che ha un parente in consiglio comunale, che poi è stato comprato da qualcuno con i soldi non si sa bene di chi e non siamo tenute a sapere e, sempre per la stessa magia, è stato a noi riproposto in affitto (con spese per messa a norma a nostro carico). Sì, proprio il chiosco, quello che si trova ancora lì, con una autorizzazione scaduta il 31/12/2018, che fine farà questa volta?

Forse sarebbe utile inviare il mago di Striscia la Notizia per capire meglio, o sarebbe meglio affidarsi alla Magistratura?

Ma ora, finalmente, vi raccontiamo la verità sullo scivolo. E questa volta rispondiamo ai signori del PD, che anche recentemente hanno avuto il coraggio di far finta di chiedere, attraverso la stampa, notizie su questo benedetto scivolo attribuendo alla sua assenza tutti i problemi del calo turistico nella ridente Bellaria Igea Marina.

Per iniziare suggeriamo di fare delle analisi più serie per comprendere questo fenomeno e, per finire, si spera sempre che chi è stato scelto dai cittadini per essere rappresentati in qualunque forma, abbia la decenza di occuparsi di cose serie.

Nel famoso progetto da noi presentato nel 2016, spiccava senza ombra di dubbio, la realizzazione dello scivolo acquatico gonfiabile più alto del mondo (per dovere di cronaca era il più alto in quel momento storico).

Dovete sapere che tutte le strutture indicate nel nostro progetto hanno dovuto seguire degli iter autorizzativi (prenda nota chi vorrà partecipare al bando).

Quindi noi, prima di proporre lo scivolo, abbiamo vagliato la fattibilità produttiva.

Il Comune, i vari dirigenti e Verdeblu, avrebbero dovuto farsi carico delle autorizzazioni per la posa dello stesso.

Senza il loro consenso non avremmo potuto produrre l’oggetto del desiderio. Una volta ottenuto il loro benestare, abbiamo dato il via alla realizzazione.

Il costo di questo oggetto superava i 70 mila euro, ma noi, che siamo sempre state attente alla copertura costi, avevamo stipulato un accordo con una multinazionale che si era dimostrata interessata alla personalizzazione dello scivolo, investendo nella sua realizzazione.

Perfezioniamo il contratto e facciamo partire i lavori.

A un certo punto – metà maggio 2016 – ci dicono che l’Ente preposto alla paesaggistica non aveva dato l’approvazione alla posa dello scivolo.

Dopo le prime ore di panico, veniamo rassicurate dall’essere informate che qualcuno avrebbe riformulato meglio la richiesta, ripresentando la pratica, e riportando meglio l’ingombro dello scivolo, le sue caratteristiche etc. etc..

A quel punto non ci restava che pregare che tutto andasse per il meglio, perché eravamo già oltre il famoso punto di non ritorno, quello ben raccontato dallo scrittore Conrad, nel libro “La linea d’ombra”.

La sua realizzazione era quasi terminata, così come la personalizzazione dell’azienda sponsor.

Ai primi di giugno 2016 arriva il tanto atteso permesso dai vari enti preposti.

La nostra tabella di marcia prevedeva la posa dello scivolo dopo il 15 giugno, quindi tutto nei tempi concordati con la famosa azienda sponsor.

8 giugno 2016: arriva la GdF e mette tutto sotto sequestro con sigilli impedendo l’accesso.

Per chiarire: i sigilli sono stati messi per sospetto abuso edilizio, in buona sostanza tutte le cose che ci hanno fatto costruire e mettere a nostre spese, pare non fossero autorizzate. Diciamo “pare”, perché le indagini non sono ancora state chiuse. Ci risuona ancora nelle orecchie la famosa frase detta dal primo cittadino di Bellaria Igea Marina: «Chi ha sbagliato pagherà», per il momento abbiamo pagato solo noi.

In quei giorni si scatenò l’inferno.

Tutta la stampa accese i riflettori sul PoloEst.

Tutti contro tutti, opposizione contro maggioranza e contro Verdeblu. Nessuno ha perso occasione per buttare m…. sul PoloEst.

Poi si sono spostati tutti e la valanga di escrementi si è riversata tutta su di noi.

Lo sponsor ha preso velocemente – e giustamente – le distanze dal progetto scivolo, e noi ci siamo ritrovate a dover pagare una struttura mai utilizzata.

Secondo voi, qualcuno di Verdeblu: Comune o opposizioni varie, ci ha chiesto scusa?

Qualcuno, secondo voi, ha pensato a un risarcimento danni?Lasciamo a voi la risposta.

Ironia della sorte, a fine stagione (stagione si fa per dire, visto che abbiamo lavorato senza affido sino al 31 agosto), qualcuno in consiglio comunale, invece che tentare di cercar di capire cosa fosse realmente avvenuto, ha chiesto che venisse revocato l’affido per inadempienza contrattuale.

Appuntamento fra qualche giorno per la quinta puntata….


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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