LA QUESTIONE POLOEST

Dopo aver letto i comunicati di Publirecords, gestore per tre anni del Poloest, abbiamo alcuni interrogativi cui speriamo qualcuno voglia rispondere:

  • Il chiosco presente al Poloest avrebbe dovuto essere abbattuto alla fine del 2015. È ancora lì: perché? Il comune doveva acquisirlo al patrimonio con una delibera che ne giustificasse il mantenimento: esiste questa delibera?
  • Come mai tanta superficialità in atti sui quali poi sembra che qualcuno abbia lucrato, come si può evincere più sotto?
  • Com’è noto le strutture che si trovano su area demaniale, comunale o marittima, alla fine della concessione diventano proprietà del concedente; il comune in questo caso. Come mai il vecchio concessionario l’ha potuto affittare a Publirecords per l’anno 2016?
  • Sulla stessa linea: come ha potuto venderlo a Verdeblu, che a sua volta lo ha affittato alla Publirecords?
  • Come mai, proprio in questi giorni, la stessa Verdeblu dice pubblicamente che intende cedere il chiosco al comune – del resto era cosa nota che appartenesse alla stessa, visto che nel documento ufficiale del certificato statico, in data 26/05/2017 il proprietario risulta; Paolo Borghesi in qualità di legale rappresentante della “Fondazione Verdeblu” -, per evitarne l’abbattimento per fine concessione al 31/12/2018? Strano, perché dopo quella data è già di proprietà comunale, che essendo una P.A., può mantenerlo nello stato attuale. Verdeblu forse vuol fare bella figura regalando il chiosco al comune, o ai prossimi concessionari?
  • Quando e da chi Verdeblu ha acquistato il chiosco? Con quali soldi lo ha comprato? Domanda legittima, visto che riceve un milione di euro all’anno dalle casse comunali; soldi dei contribuenti. Si parla di una cifra vicina ai 200 mila euro.
  • Sappiamo per certo che il vecchio proprietario chiese alla Publirecords circa 220 mila euro per cedere il chiosco e le attrezzature.
  • Siamo molto curiosi di vedere l’atto di compravendita, se esiste. Potrebbe anche essere solo un accordo verbale, in questo caso come ha giustificato Verdeblu l’uscita di cassa?

Noi non possiamo chiedere spiegazioni in consiglio comunale, ma la minoranza può accedere agli atti e presentare un ordine del giorno. L’ultima domanda è: se tutto fosse come sopra descritto, come potrebbe l’amministrazione comunale continuare a finanziare Verdeblu? Ormai somiglia sempre più a un Blind Trust, che una fondazione con lo scopo di promuovere la città.

Del perché di questa vicenda ne abbiamo un’idea molto precisa, e forse ne parleremo più avanti.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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