BAGNINI E CONSIGLIERI: L’INCONTRO DEL DISINCANTO

Molto probabilmente i bagnini si sono ormai resi conto di essere stati presi in giro per anni.

Da quello che abbiamo potuto accertare – di notizie ne circolano poche – l’incontro tra la Coop. Bagnini e i Consiglieri, ha tolto ai primi ogni illusione e, al tempo stesso, hanno finalmente compreso che, per anni, sono stati presi in giro. Disincantati: questa è l’unica parola che ci viene in mente.

Per anni la politica nostrana li ha usati per raccogliere voti, e per anni hanno foraggiato dei tecnici vicini a quella politica. Ognuno aveva il suo interesse, ma, ahimè, l’interesse predominante non coincideva con quello dei bagnini.

Ora si stanno rendendo conto che questa Amministrazione ha messo a rischio le loro attività. Eppure, in nove anni, qualche soluzione si sarebbe potuta trovare, senza minacciare chiusure, demolizioni, e senza quei fantomatici bandi che il sindaco Enzo Ceccarelli sta sbandierando da anni, ma che nessuno ha mai visto.

Le concessioni sono ferme al 2003, anche se loro, quelle concessioni, le hanno sempre regolarmente pagate. Adesso la Coop bagnini vorrebbe un tavolo tecnico informale per verificare le irregolarità dei singoli bagnini, ma è un po’ tardi. Si sarebbero dovuti decidere prima, lasciando perdere i consigli di quei tecnici che credevano di saperne più dei legislatori. Quei tecnici hanno giocato sulla pelle degli operatori.

E qui si apre un discorso. Ci sono un paio di studi tecnici che, da sempre (circa 40 anni), dominano la scena politica, sia quella legata all’edilizia, che – e anche – amministrativa e economica. Alcune scelte fatte dal Comune nel corso di decenni, sono state pesantemente condizionate dall’influenza di questi studi tecnici, i quali hanno sempre curato gli interessi di una clientela scelta, non certo di clienti, come dire, ‘subprime‘, come i famosi mutui americani.

Adesso, ovviamente, i bagnini vorrebbero che il demanio comunale si allineasse al demanio marittimo, ma la maggioranza, che ha goduto dei loro voti, si è dichiarata contraria ad un Odg del PD che andava in quella direzione. Insomma, ora si sono accorti che, come si suol dire, anche un piccolo passettino è meglio che niente. Il bello è che questa è l’unica strada percorribile. Ma prima non andava bene.

I bagnini chiedono anche che gli stabilimenti balneari, e i chioschi no? Vengano dichiarati di pubblico interesse, per poter applicare un articolo del testo unico dell’edilizia che consenta di mantenerli in essere, perlomeno sino all’attuazione del piano spiaggia.

Se non si fosse dato ascolto a tecnici, che in ogni caso non sono giuristi, magari non si sarebbe scatenata l’ulteriore battaglia dell’infinita “guerra” con i chioschisti, che sin da subito hanno esplicitato la loro contrarietà alle soluzioni mirabolanti del nostro caro Kaiser.

Non vi sembra di leggere la famosa frase de “I Promessi Sposi” «questo matrimonio non s’ha da fare»? Oppure si? Don Rodrigo (Ceccarelli) e i suoi bravi (tecnici e consiglieri di maggioranza), riusciranno nell’impresa finale di togliere le spiagge ai bagnini per darle ai Lanzichenecchi (albergatori), oppure, alla fine, bagnini e chioschisti capiranno che stanno dalla stessa parte e, finalmente, si sposeranno?


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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