UN CASO PARTICOLARE

Egregio Direttore,

innanzitutto la voglio ringraziare per l’ospitalità che dà, non solo a me, ma a tutti quelli che non hanno la possibilità di parlare. Cosa che avviene solo su Belligea.

Vuole sapere come è finita la storia pubblicata l’1 marzo 2017?

Le mie insistenti richieste di poter vedere quel fantomatico provvedimento che mi vietava di incontrare mia madre, non hanno mai avuto risposta. Solo in un secondo momento, e precisamente dal 18 giugno, giorno della notifica, un’ordinanza mi vieta di avvicinarmi a mia madre, sulla base di bugie a cui non mi sono appellata per motivi non importanti in questo contesto.

Fortunatamente, da novembre scorso, il Giudice Elisa Dai Checci ha sostituito la dott.ssa Perri Costanza e qualcosa si è mosso: il nuovo Giudice Tutelare sta cercando di fare chiarezza in questa vicenda, mettendo al centro l’interesse dell’anziana,

Ieri, in Tribunale, ho preso visione della cospicua relazione depositata dalla Polizia Municipale prot. 01/2018 del 09/01/2018 e dai Carabinieri: nulla a mio sfavore da motivare una eventuale proroga dell’ordine di protezione sopramenzionato, ma cosa trovo? Al punto 30 di detta abbondante e minuziosa relazione, una comunicazione, datata 3 marzo 2017, prot. p.g. 08/2017 in cui l’Ispettore Rocchi della Polizia di Bellaria – Igea Marina, informa il Giudice Tutelare delle varie problematiche esistenti fra me, una badante e l’amministratore di sostegno Avv. Gianluca Laganella, facendo riferimento agli interventi che, su mia richiesta, gli agenti hanno effettuato presso l’abitazione di mia madre. Viene anche riportato l’articolo pubblicato sulla pagina online del sito belligeanews.it l’1 marzo scorso.

Senza produrre alcun verbale ed allegato ( poco importante?) detta relazione termina con la puntualizzazione di un incontro avvenuto il 18,01/2017 presso il Comune di Bellaria Igea Marina, nell’ufficio dell’assistente sociale d.ssa DIONIGI Patricia, a cui hanno partecipato la predetta assistente sociale, l’amministratore di sostegno Avv. LAGANELLA, il Maresciallo Maggiore SCHIETROMA e l’ispettore superiore Rocchi. Nell’occasione l’assistente sociale e l’amministratore di sostegno hanno rappresentato la situazione….”

QUALE SITUAZIONE?

In questo incontro, non datato, riportato in un verbale della Polizia Municipale, emerge ci fosse presente il Comandate Amato e anche il Dott. Cecchini. Sicuramente ha capito male l’agente che ha effettuato l’intervento! Nutro tuttavia seri dubbi che detto incontro ci sia stato, in quanto la competenza del Servizio Anziani è quella di valutare esclusivamente l’assistenza che l’anziana riceve dal personale di assistenza (familiari o badanti) e non sui rapporti con le figlie o l’ascolto delle volontà dell’anziana, in quanto compito della Medicina Generale.

Al di là di questo incontro, vorrei chiedere all’ispettore Rocchi:

Perché non ha prodotto il verbale in merito a questo incontro e sulle decisioni prese? E’ poco importante o non esiste? Ne farò richiesta al Giudice tutelare.

Perché gli agenti che hanno effettuato l’intervento il 3 di febbraio e il 7 aprile non mi hanno permesso di entrare da mia madre dichiarando di non essere autorizzati a farlo? E in base a quale provvedimento? Avevano delle disposizioni in merito o hanno agito di loro iniziativa?

Perché non ho mai avuto nessuna risposta dal Dott. Cecchini – che attualmente non può rispondere data l’attuale sospensione dal servizio – in merito a questo provvedimento che andavo richiedendo a mezzo email? Nessuna risposta scritta, ma solo telefonica dalla Polizia, solo tanti “non siamo autorizzati a mostrarglielo, si rivolga al Giudice”

L’Ispettore Rocchi, e in modo particolare il dott. Cecchini, laureato in Giurisprudenza, dovrebbero sapere che i provvedimenti emessi dai Giudici sono atti pubblici, e come tali potevo e avevo il diritto di prenderne visione anche da loro, considerato che erano al corrente che l’Avv. Laganella aveva interrotto tutti i rapporti con me, anche tramite il mio Avvocato!

Ma questo provvedimento non esisteva e loro lo sapevano. Non solo: nel ricorso che l’ads Laganella mi notificò a marzo 2017, si legge che avevo accesso all’abitazione della madre ad esclusione delle ore in cui la stessa riposava. Questo ricorso si è concluso con un provvedimento che mi è stato notificato il 18 giugno, 2 mesi dopo, per furbizia dell’Avv. Laganella e non per ritardi imputabili al PM, come lo stesso millantò con il Giudice Fiducia, il 22 dicembre scorso. Detto provvedimento è stato firmato dal Pubblico Ministero il 18 aprile.

Siamo al paradosso; questo Avv. Laganella che cerca di fregare un Giudice durante un’udienza.

Quello che più rattrista di questa incredibile vicenda, è che non hanno agito nell’interesse di un’anziana che chiedeva addirittura di essere assistita dalla figlia e invece ne viene allontanata!

Mia madre potrebbe morire da un momento all’altro, ma il lato umano non appartiene a certe persone!

Rosati Giuseppina

Potete ascoltare alcune registrazioni

https://www.facebook.com/Dietro-quella-porta-1899332486964797/?hc_location=ufi


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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