IL CHIOSCO DEL SINDACO: UNA STRANA STORIA

In merito alla delibera “Ad Personam” riguardante il chiosco denominato “Beach Resort” di proprietà della famiglia del sindaco Enzo Ceccarelli, è opportuno fare delle precisazioni:

  • Il ricorso è gerarchico e non amministrativo, poteva essere fatto solo dal Comune, quindi il Comune si rivolge direttamente al Ministero come fosse una sorta di appello, sostenendo che il loro ufficio locale “non è stato attento”.
  • Il ricorso nel merito ha tutte le ragioni perché sia accolto.
  • Siamo sicuri che un ricorso di questo tipo abbia un valore complessivo e non particolare esclusivo solo sul caso di specie?
  • Ci sono tanti altri chioschi e spiagge che hanno il problema della paesaggistica, come mai il comune nel ricorso presentato non ha menzionato altri casi, pur essendone a conoscenza?
  • Qualche precisazione sul tema: il Comune non ha chiesto un parere. Il Comune è obbligato per legge ad esaminare nella sua CQAP (commissione qualità architettonica e paesaggio) che esprime un parere consultivo. Dopo di che deve chiedere il parere di competenza alla sopraintendenza.
  • Normalmente il Comune non può fare altro che prendere il parere della soprintendenza e comunicarlo all’interessato che può, se lo ritiene, fare ricorso al TAR avverso al comune che è l’ente con cui si deve interfacciare.
  • A questo punto però scatterebbe l’incompatibilità stabilita per legge (Art. 63 comma1 4)Il sindaco, se la moglie avesse fatto ricorso, sarebbe stato dichiarato decaduto.
  • Il problema però è che non è stata richiesta una compatibilità paesaggistica, ma un accertamento di compatibilità paesaggistica, come se l’intervento fosse stato realizzato adesso. Ma questa procedura non consente di sanare ampliamenti di superficie come avvenuto nel caso in specie.

Dal punto di vista politico rimane però che il caso riguarda il chiosco del sindaco. Se il Comune non avesse fatto questo ricorso ci sarebbe stata la sola possibilità (per evitare la demolizione) di un ricorso da parte della proprietà avverso il Comune al Tar che avrebbe di fatto decretato il decadimento del sindaco.

Un giochetto mica male che il sindaco ha lasciato giocare alla Giunta. Il nocciolo è tutto nell’ingenuità politica della Giunta che, forte di essere nel giusto del diritto, non ha pensato alle ovvie conseguenze politiche che la delibera in favore del “Beach Resort” avrebbe scatenato.

Inoltre mai si è saputo di un ricorso fatto da un ente comunale in favore di un solo soggetto. Appunto, di solito è il singolo soggetto che chiede pareri e eventualmente fa ricorso pagando di tasca propria i costi da sostenere.

Rimane comunque scandaloso che un Comune si preoccupi ufficialmente di un solo soggetto per un problema che interessa tanti altri soggetti e che riguardano l’economia della città.

E’ talmente divertente (sigh) spulciare tra le ingenuità/furbizie di questa amministrazione, che verrebbe da chiederne il rinnovo automatico per altri 10 anni.

Il paradosso

Se il sindaco salva il suo chiosco, allora salva tutti i chioschi e bagnini che hanno problemi con la paesaggistica. In pratica salva tutti quelli con cui è in guerra. Melius abundare quam deficere?


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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