Per i consiglieri di maggioranza è in arrivo una fregatura.
Verrebbe da citare un detto ormai popolare: “È facile fare i fr…. con il cu… degli altri”. Già, perché il sindaco Enzo Ceccarelli, insieme alla Giunta, vorrebbe l’avallo del Consiglio comunale per i bandi sulle spiagge, mettendo insieme una stringatissima maggioranza che dovrebbe dare il via ai bandi, ma c’è un ma…
I bandi sono di competenza della Giunta e dei dirigenti, e non del Consiglio. Cercando l’approvazione in Consiglio, si scarica la responsabilità sui consiglieri. Perché in questo modo tra incompatibilità e conflitti d’interesse, il sindaco, la Giunta, il Presidente del Consiglio e infine i dirigenti (anche se a loro rimane in carico il compito di esprimere la regolarità tecnica), vengono sollevati da ogni responsabilità, salvo successive inchieste della Magistratura. Ma intanto tutto va a pesare su quei consiglieri di maggioranza che dovrebbero esprimere il loro parere favorevole sui bandi.
Orbene pensiamoci un po’ su. I dirigenti da 100 mila euro all’anno, il sindaco 36 mila, vicesindaco 20 mila la giunta con gli Assessori da circa 12 mila cadauno, Presidente del Consiglio 12 mila (compensi lordi), sono, appunto, pagati per assumersi delle responsabilità nella loro fascia di competenza. In questo caso vogliono che siano i Consiglieri a farlo, Consiglieri che prendono poco più di 20 euro a seduta: aberrante!
I dirigenti, per un motivo o un altro, sono perennemente assenti e, ormai da due anni, non firmano più niente… lasciando il compito ai funzionari. In questo caso però dipendenti e funzionari non vogliono assumersi responsabilità che spettano ai dirigenti e alla Giunta. Ecco perché il sindaco parla di un Consiglio comunale che non riesce ad andare avanti e che, a causa delle incompatibilità, i voti non ci sono.
Ma è strano, finora, in questo spericolato percorso che hanno fatto, i voti ci sono stati eccome!
Domanda semplice semplice: cos’è cambiato nel frattempo?
Forse l’NCD, ormai ex maggioranza, non è d’accordo con i bandi? Sono sempre più frequenti le voci che uno dei loro consiglieri, che non ha problemi di incompatibilità, voterà contro i bandi.
Il “pasticcio” bellariese va contro le posizioni ufficiali del CDX nazionale, ribadite qualche giorno fa dall’onorevole Massimo Palmizio di Forza Italia.
Tornando al Consiglio comunale, esiste un precedente: quando venne annullata la concessione demaniale a Portur, il dirigente, come la legge richiederebbe, cioè in piena autonomia, poteva agire, invece chiese e ottenne il supporto del Consiglio, ma si trattava di un atto squisitamente amministrativo di cui il consiglio non ha nessuna competenza. Da quell’annullamento prese il via un pesante ricorso, tanto pesante che il Comune si dovette rivolgere a un principe del foro, salvo poi cercare un accordo con la società che aveva promosso il ricorso stesso. Accordo che ci fu, ma che prevedeva che il comune desse attuazione a quelle previsioni nell’ambito del PSC.
Come è stato detto in consiglio comunale dall’opposizione per ben tre volte (senza che il sindaco avesse il coraggio di smentire), si sono fatte le corse lo scorso ottobre per approvare definitivamente il PSC, perché c’era pendente quel ricorso.
A quanto pare, il kaiser non era poi così sicuro di avere ragione, visto che non solo ha nominato il principe del foro, ma ha fatto di tutto perché la causa non arrivasse ad essere discussa. Se qualcosa fosse andato storto, di mezzo ci sarebbero andati i consiglieri.
Ma in questo caso non c’è assicurazione che tenga. Di fronte a probabili inchieste e ricorsi, non ci sarà una rete di protezione per i consiglieri. Saranno loro a essere chiamati alle responsabilità, mentre chi “guida” sarà al riparo grazie alle incompatibilità.
Un’arte, quella del “pasticcio”, in cui questa amministrazione sembra eccellere, forse l’unica eccellenza che può vantare.
Consiglieri avvisati, mezzo salvati. Ma se decidono di buttarsi giù dalla rupe (al posto di altri, ben meglio retribuiti di loro) sono, ovviamente, liberi di farlo.
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