IL CONSIGLIERE BERARDI E I PRESUNTI FAVORI DI QUALCHE DIPENDENTE COMUNALE

Il Consigliere Berardi (NCD)alias il “frate minore”, l’ha fatta fuori dal vasino, o per meglio dire, l’ha fatta grossa e fuori del vasone. Almeno facendo riferimento a quanto riporta il Carlino.

Berardi, se fosse stato a conoscenza di favori parentali di qualche dipendente, ed essendo lui un poliziotto, avrebbe dovuto immediatamente comunicarlo ai suoi superiori o andare direttamente in Procura, tanto per cominciare.

Chiedere lumi al vice sindaco Maggioli, per di più in Consiglio comunale, senza portare nessuna prova, è un atto di accusa molto grave nei confronti dei dipendenti comunali, tirati in ballo nel guazzabuglio che ormai avvolge tutta la città, così a caso, da un consigliere comunale che forse non ha altro da fare. O forse c’è uno scopo preciso? E se c’è, qual è?

E sì, caro frate minore, come mai questa uscita? Se Lei aveva qualche notizia di reato, come scritto sopra doveva denunciare immediatamente e non chiedere delucidazioni. Anche lei, del resto, non è proprio del tutto a posto, visto che è stato notato tantissime volte lavorare al mercato ittico. A quale titolo? Forse non sa che i dipendenti pubblici non possono fare nessun altro lavoro? A questo punto ci domandiamo anche come mai l’amministrazione non abbia segnalato Berardi alle altre forze dell’ordine. Forse perché Berardi fa parte della maggioranza che sostiene l’Amministrazione?

Poi Berardi cala l’asso di briscola, vuol anche sapere, ignorando la legge sulla privacy, se tra i dipendenti ci sono dei condannati per reati penali. Forse il Berardi ha delle informazioni da un qualche dipendente con cui ha dei rapporti stretti?

Oppure, forse, il Berardi attinge informazioni da banche dati inerenti al suo lavoro di pubblico ufficiale, ma nel caso in oggetto, i suoi superiori erano informati?

I dipendenti del Comune sono terribilmente arrabbiati con Berardi, che insinua brutti sospetti su di loro. Sicuramente in questa storia interverranno i sindacati, che sulla graticola ci metteranno proprio Berardi. Quasi certamente questa uscita del Consigliere finirà in un’inchiesta della Procura.

Certo per sparare l’ennesima cazzata Berardi ha scelto il momento meno adatto, con la tragedia del povero Sebastiani appena avvenuta, che di certo non si può dimenticare alla leggera e in fretta, come invece sembra abbia fatto Berardi. Anche questo è l’ennesimo esempio che ognuno agisce secondo il proprio quoziente d’intelligenza.

Vogliamo qui ricordare che Berardi era quello che a suo tempo dichiarò che il mercato ittico era stato finanziato con i fondi europei al 90%, mentre poi, alla fine, a conti fatti, in realtà i fondi europei coprivano solo il 15% dell’investimento. Tutto il resto è stato pagato con i fondi dell’amministrazione, ergo i soldi dei cittadini.

Ma Lei, Berardi, cosa ci è venuto a fare a Bellaria? Forse credeva che da qui poteva fare una scalata politica? O forse perché come Consigliere comunale, finché è in carica, non può essere trasferito in altra sede? Ma lei Berardi, crede che qui a Bellaria può fare e dire ciò che le pare?


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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