PRINCIPI ARABI SULL’ORLO DELLA POVERTA’

Sembra incredibile, ma l’eccessiva prodigalità costringe anche le ricchissime teste coronate degli emirati del Golfo a rivolgersi al Monte di Pietà, quando non addirittura agli strozzini. È quello che, da un po’ di tempo, capita a Ginevra, meta estiva di facoltosi eredi delle fortune costruite sul petrolio in Arabia Saudita, Bahrein e Qatar. Gente che spende in modo talmente dissennato, da ritrovarsi talvolta a corto di contanti.

A quanto pare non è stato il precipitare del prezzo del barile del greggio ad aver rarefatto la disponibilità dei Paperoni arabi e a costringerli a chiedere quattrini in prestito, piuttosto una sorta di pudore e di fierezza, che impedisce loro di farsi vedere dal proprio entourage a corto di liquidità. Fatto sta che, pur di continuare le ferie nella costosissima Ginevra, arrivano a impegnare i Rolex, i gioielli, gli abiti firmati e i set borse di Vuitton. «Nel corso di questa estate ho ritirato valori per circa un milione di franchi», ha confidato, al quotidiano Le Temps, il titolare di un banco dei pegni. Costui, insomma, ha prestato agli arabi poco meno di un milione di euro. Il più delle volte si tratta di cifre che non superano l’equivalente dei 9 mila euro, tuttavia non mancano le eccezioni da mille e una notte.

Si favoleggia, tra l’altro, di un collier in oro bianco tempestato di smeraldi, del valore di circa 100 mila euro, dato in pegno per circa 20 mila. «Una principessa– confida un altro prestasoldi – mi ha lasciato delle valigie in coccodrillo e delle parures, perché le servivano 80 mila franchi per pagare un’auto che aveva ordinato». E, sempre a proposito di vetture costose, un principe saudita, intenzionato a importare una Maserati, si è trovato costretto a impegnare la sua collezione di orologi per poter pagare i dazi doganali. Una pratica che ha fatto sbrigare al proprio autista.

Tra i vari prestasoldi di Ginevra, si parla inoltre addirittura di una corona reale di grande valore, della quale una principessa vorrebbe disfarsi per acquistare un appartamento. «È una donna di una certa età, di cui non posso rivelare il nome», fa sapere un operatore del Monte di Pietà che ha molta dimestichezza con la clientela del Golfo. In questo caso non siamo di fronte a un atteggiamento che evoca la fierezza e il pudore di cui si è accennato, ma l’accortezza di chi vuole lasciare l’incerto per il certo. «L’instabilità del Medio Oriente sta inducendo molti facoltosi arabi a disfarsi dei loro oggetti di valore, per tradurli in franchi e diventare proprietari di una casa in cui stabilirsi, in Svizzera», spiega, la direttrice di Middle East VIP, una società immobiliare di Ginevra. Non solo spendaccioni dalle tasche bucate, ma anche gente disposta a rinunciare a una vita da nababbi in cambio di un approdo stabile.

Fonte La Repubblica


RIPRODUZIONE VIETATA © BELLIGEANEWS.IT

Il Direttore Giuseppe Bartolucci

su "PRINCIPI ARABI SULL’ORLO DELLA POVERTA’"

Lascia un commento

il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.