SPIAGGE: L’ODORE DEI SOLDI

La Visione albergocentrica sulle spiagge, potrebbe essere un’altra ragione che orienta le scelte dell’Amministrazione.

Questa visione è quella del potere economico e politico, che si uniscono per il massimo controllo della città.

Facciamo degli esempi pratici: le spiagge situate in una buona zona, hanno alle spalle circa 5-6 alberghi che mediamente dispongono di 200-250 camere. Proiettando le camere su una stagione media di 100 giorni, si può affermare a grandi linee che quei 5-6 alberghi fanno confluire sulle spiagge mediamente 300/400 persone al giorno. Il punto è quanto lasciano sulla spiaggia ogni giorno quelle 3-400 persone. Tra ombrellone, lettino, caffè, bibita e altro, possono starci tra i 5-6 euro a testa, a stare molto stretti, e su questo non ci sono dubbi.

Possiamo quindi affermare che 5-6 alberghi con i loro clienti producono un indotto sulle spiagge di circa 200-300.000 euro per l’intera stagione, circa 40.000 euro per albergo. In questo calcolo non sono compresi i turisti degli appartamenti estivi.

Bisogna anche tenere presente che le spiagge sono costrette ad accettare le convenzioni con gli alberghi, che significa applicare un prezzo più basso di quello riportato sul listino. Difficile credere che qualche albergo non faccia la cresta sulla convenzione, magari facendosi pagare 1 euro in più dai clienti di quanto poi in realtà questi pagano al bagnino.


È quasi scontato che se quei cinque o sei alberghi si accordassero per gestire in proprio qualche stabilimento balneare, chioschi compresi, non facendo più convenzioni con i bagni prospicenti, avrebbero il monopolio del mercato, mettendo così in seria difficoltà gli stabilimenti contigui.

Una piccola parentesi: pensate che questo potrebbe interessare il 70% del nostro litorale. E in generale tutta la costa romagnola.

Ecco cosa s’intende per “visione albergocentrica”.

Tornando ai succitati cinque o sei alberghi, è evidente che avrebbero la capacità economica per spuntarla nei bandi potendo suddividere tra loro gli investimenti necessari.
Pertanto potranno presentare offerte più competitive di quanto sarebbe nelle possibilità di un singolo precedente concessionario.

Questi alberghi potranno così incrementare il loro volume d’affari ottenendo lo sfruttamento totale della macchina turistica.
Va inoltre considerato, che dopo aver ammortizzato in tre o quattro anni le spese iniziali, negli anni successivi lo sfruttamento porterà solo reddito.

Tutto questo avviene da quando alcuni albergatori non possono più infilare quattro persone in una camera per due.
Da quel momento in poi, cercando di compensare le minori presenze, gli albergatori sono diventati: baristi, gelatai, pizzaioli, gestori di locali da ballo, mastri birrai, sommelier, tutto all’interno del loro albergo. Per chiudere il cerchio mancavano le spiagge e i chioschi, ora ci stanno arrivando.

I vecchi concessionari probabilmente verranno relegati in zone periferiche, naturalmente meno redditizie.

Il punto e proprio questo: finché ognuno faceva il suo lavoro il benessere era uniformemente distribuito, proprio per questo il “sistema Romagna” funzionava. Poi lo spirito accaparratore si è sempre più allargato e finirà che anche gli accaparratori ne pagheranno le spese, in ossequio al proverbio che chi troppo vuole…

È l’odore dei soldi che orienta le scelte dell’Amministrazione in senso albergocentrico?

L’odore dei soldi” cit. dal titolo di un libro di Marco Travaglio


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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