SPIAGGE A BANDO: ARRIVANO I CINESI

Una holding cinese vince uno stabilimento in Friuli.

Si chiama J&Y ed è un gruppo nel settore di oro e diamanti, ma con importanti investimenti anche nel turismo.

L’Isola dei Bagni di Monfalcone (Gorizia) finisce in mano ai cinesi per diventare in futuro un polo turistico attrattivo anche per gli asiatici. A una settimana dalla notizia della gara andata a buon fine dopo sei tentativi a vuoto, con grandi difficoltà e poche conferme, sono emerse le prime indiscrezioni sull’identità dell’acquirente.

Erano già uscite alcune notizie sul fatto che si poteva trattare di un gruppo estero, ma negli ultimi giorni è arrivata una “soffiata” sulla possibile identità dei nuovi proprietari dell’Isola dei Bagni: si tratterebbe della cinese J&Y Holding group con base a Hong Kong. Secondo le informazioni finora giunte, si tratterebbe di uno dei più grandi gruppi che commercia in oro e diamanti. Una holding che però sta puntando in maniera decisa anche al turismo nel mondo e in Europa: tra gli investimenti già fatti, c’è il contratto multi-milionario a Salisburgo per realizzare un polo dedicato allo sci, allo sport e al turismo. Da quanto si è saputo, in quel caso J&Y si è mossa con Masterconcept, la principale società di pianificazione creata per lo sviluppo della più grande stazione sciistica di Pechino, che ora investe in Austria per creare un polo dedicato ad atleti e visitatori asiatici.

Finora nulla è certo e trattandosi di un gruppo straniero e per giunta cinese, potrebbero sorgere difficoltà procedurali. L’unica cosa certa è che si tratta di una holding con basi di investimento solide e, come per altre società cinesi, dalle capacità di spesa enormi.

Forse è il caso che qualcuno si svegli dal torpore dorato degli ultimi anni, se arrivano i colossi dell’economia in grado di spendere cifre impensabili per qualsiasi bagnino, qui da noi è già finita. Nemmeno corpose cordate di albergatori sarebbero in grado di reggere il confronto.

Se i bagnini non riescono a capire che il loro tempo è finito e siamo all’alba di una nuova era, di romagnolo sulle spiagge rimarrà ben poco.

Le promesse di un qualsiasi Sindaco, molto poco valgono contro la potenza delle holding, anche possibili atti protezionistici lasciano molti dubbi sulla loro efficacia. Vedremo se l’Europa, che ha voluto il libero mercato, le concederà.

Che fare allora? Prima cosa non sottovalutare questo antefatto, già in passato abbiamo sottovalutato il commercio cinese e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’unica soluzione possibile, a nostro parere, sono delle holding tra bagnini e chioschisti, che possa aggiudicarsi le spiagge di ogni località turistica romagnola.

Se andremo avanti con i giochini politici di certi Sindaci, o con l’ottusità di certi operatori, lo spazio, per i vecchi operatori di spiaggia, sarà davvero ridotto al lumicino.

God save our beaches…


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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