CENTRO CONGRESSI: IL MISTERO DELL’OPERA BUFFA

Ignorantia legis non excusat

Ci sono novità sul Centro Congressi: in pratica l’Amministrazione ammette di aver usato e dato in gestione l’immobile, anche se non aveva l’abitabilità.

Infatti con questa delibera (centro-congressi-fidejussione), l’Amministrazione dà incarico all’avvocato Federico Gualandi del foro di Bologna, per l’escussione della fidejussione rilasciata dal compianto “Veleno”, a garanzia del completamento di opere di urbanizzazione mai eseguite. Per cui il Centro Congressi sembra non aver mai avuto l’abitabilità.

Le opere riguardano sia il Centro Congressi che l’Emisfero... Ma guarda un po’, anche l’Emisfero sembra non avere l’abitabilità?

Si tratta certamente di un atto dovuto da parte dell’Amministrazione, ma… come mai avviene ben sette anni dopo l’insediamento di quest’Amministrazione? E’ possibile che si tratti di omissione di atti d’ufficio?

Andiamo avanti. Siccome era sostanzialmente impossibile che al Comune non conoscessero la condizione dell’immobile, come hanno fatto a firmare un comodato d’uso, ben sapendo della situazione?

Una Pubblica Amministrazione deve osservare la legge, se non la rispetta è ben più colpevole di un privato.

Domande buttate lì, tanto per capire: quella fidejussione, dopo tanti anni, è ancora valida? E il suo valore, visto il tempo che è passato, è congruo al tempo presente? Questa fidejussione è bancaria o assicurativa? Già, perché per avere l’abitabilità, bisogna completare le opere di urbanizzazione. E incassata la stessa, questa sarà sufficiente per coprire le spese?

Da quando il Comune ha il comodato d’uso del Centro Congressi, e non avendo questo i requisiti necessari, ha operato violando la legge? Perdirindindina! Sarebbe una perdita totale di credibilità!

L’opera buffa non si ferma qua. Nel piano triennale (sempre quello), hanno previsto per il 2018 il sottopasso di Via Pisino, finanziato da chi dovrebbe fare l’intervento sull’ormai ex Acquabell. Cosa significa? Che entro un anno dovranno sistemare l’intera questione del Centro Congressi, altrimenti l’intervento del sottopasso non potrà partire.

Voi ci credete ai miracoli? Noi no!

Nel frattempo, inoltre, dovranno aver concluso totalmente l’iter burocratico per l’approvazione del piano urbanistico, per ora neppure abbozzato.

La bega appare molto complessa anche per l’Emisfero, anzi, forse ancora più complicata.

Sembra proprio che il sogno dell’Amministrazione di impossessarsi a costo zero (che poi proprio a costo zero non è, considerando gli investimenti necessari) del Centro Congressi, si stia sciogliendo come neve al sole.

Concludendo: l’Amministrazione, presa dall’entusiasmo per la grande opportunità, si è dimenticata, alla firma del comodato d’uso, la situazione del Centro Congressi? Comunque la si voglia guardare, si tratta di gravi imprudenze per una Pubblica Amministrazione.

Siamo davvero sicuri che tutte le carte siano in regola per agire contro la proprietà del Centro Congressi? La famosa ricognizione affidata al dirigente si è conclusa? Se sì, con quali esiti?

Certo che le responsabilità stanno in capo a molti, risalendo anche ai decenni passati. Comunque sia, anche questa Amministrazione è in ritardo. L’attuale Amministrazione, a differenza delle precedenti, è entrata direttamente dentro la gestione della struttura. Se in passato la colpa è stata una mancata vigilanza, ora la situazione si presenta ben più grave.

Gli scenari possibili? Ammesso che l’Amministrazione riesca a entrare in possesso del Centro Congressi, chi dovrebbe gestirlo assumendosi tutte le responsabilità del caso? A noi vengono in mente gli albergatori riuniti in una apposita società, vista la natura congressuale dell’immobile e visto che nella pratica commerciale interessa soltanto a loro. Cosa c’entrano le associazioni di categoria con altri scopi e ben altri problemi?

E questo non è ancora il massimo, sarebbe il vecchio modo di ripartire le cose: costi pubblici, utili privati. Il cambiamento si avrebbe se gli albergatori, tutti insieme, acquistassero il Centro Congressi. Considerato che serve soprattutto a loro, che siano loro a investire e mantenere la struttura, perché deve farlo la Pubblica Amministrazione? Quante problematiche verrebbero evitate facendo così? Perché i cittadini devono farsi carico del Centro Congressi, e gli utili devono andare ai privati albergatori?


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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