CHIOSCHI: C’È QUALCOSA CHE NON TORNA

In tutta la storia dei chioschi, nessuno ha prestato attenzione a un particolare: le responsabilità dell’Amministrazione.

Tutto ha origine dal mancato versamento di ICI e IMU. Bene, ma se i chioschi non potevano versare queste tasse perché non accatastati, il Comune dov’era? È precisa responsabilità del Comune vigilare.

Nella pratica l’accatastamento spetta al privato, ma il controllo al Comune.

Perché lo stesso é rimasto fermo? La risposta non è difficile: il Comune doveva definire un cespite da mandare ai concessionari, per metterli in grado di pagare la tassa pertinente all’immobile. Ma così facendo, avrebbe sancito la regolarità dei chioschi, e questo vale anche per i bagnini.

Come mai il Comune, pur avvisato dalla GDF, non ha fatto niente di tutto ciò? Ha anzi trovato il modo di far bella figura chiudendo alcuni chioschi per le irregolarità edilizie, che già ben conosceva da anni.

L’inchiesta è partita da Cattolica e ha riguardato tutti i Comuni della riviera giungendo fino a noi. La cosa era ben nota all’Amministrazione, ed è risultato che l’unica anomalia era solo a Bellaria, come mai?

Poi abbiamo il problema dei tributi mancanti, un vero e proprio ginepraio. Tasse che non si possono esigere, ma che almeno ufficiosamente devono risultare, come uscirne? Insabbiamento? Sparizione dei faldoni? Mistero della fede.

Forse a questo si cercava la soluzione nell’ormai famoso piano spiaggia, con il quale probabilmente l’Amministrazione sperava di sistemare tutto, ma come pensavano di farla franca, visto che le indagini sono retroattive fino a 5 anni? Ci sarebbero comunque stati anni scoperti. In definitiva perché non emettere i cespiti, dato che tutti gli altri Comuni lo hanno fatto? Sono queste ultime considerazioni che stimolano domande strane e sospetti di ogni genere. Appunto, perché?

Il Comune è due volte colpevole (facciamo tre, abbondiamo): da un lato si faceva pagare le concessioni, l’affitto del terreno e la tasi, con tanto di planimetrie allo stato di fatto, dall’altro non emetteva i cespiti per incassare ICI e IMU. Quindi era ben a conoscenza della realtà in essere da tantissimi anni.

Ironia della sorte, di mezzo ci sono andati i chioschisti, gli unici non colpevoli della situazione, mentre chi ha omesso di fare il proprio dovere, s’è pure vantato di aver salvato la stagione dei chioschi. Veri salvatori della Patria….

A questo punto sorge un altro problema, almeno secondo la logica: il possibile danno erariale, che cosi agendo l’Amministrazione ha procurato. Ma questo pensiamo sia già al vaglio dell’autorità competente.

Ricordate? Avevamo scritto che sarebbe stata un’estate rovente, peccato che faccia già caldo, se tutto questo succedeva d’inverno si risparmiava qualcosa sulle spese di riscaldamento.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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