GIORGIO MOSCONI: PRESIDENTE DEL ROTARY

Intervista a Giorgio Mosconi: Presidente Rotary Club Valle del Rubicone

–  Alla fine di giugno si è concluso la tua annata di Presidenza del prestigioso Club. Abbiamo seguito i tuoi eventi sui quotidiani, sei soddisfatto?

«È stata un’annata molto intensa, e se devo dire la verità, piuttosto fortunata, perché ho avuto il privilegio di ospitare personaggi straordinari ed è finita in crescendo. Tutto mi ha soddisfatto: i quattro service effettuati, i relatori, gli eventi e soprattutto la collaborazione intensa e fattiva della mia squadra.»

Quali cose ti hanno dato più soddisfazione?

«Certamente il Service a favore delle scuole medie della mia città. Il completamento del laboratorio informatico iniziato dai genitori e l’opera prodotta dai ragazzi degli istituti comprensivi di Bellaria e Igea Marina, “Storie e volti della comunità cittadina” dedicata ai cittadini benemeriti a cui sono state intitolate alcune vie cittadine con il ricavato della quale la scuola si sta finanziando. Ho avuto la collaborazione straordinaria dalle due vicepresidi Berardi e Franchini e l’entusiastica accoglienza del dirigente Carmelo Vita. Il fatto che abbiano seguito con tanto impegno e passione il progetto, mi ha fatto ritenere che certi giudizi che da alcune parti si odono sulle nostre scuole medie siano inesatti, e questa constatazione mi ha fatto molto piacere. Pensa che la nostra scuola ha partecipato ad un concorso chiamato “Premio Ilario Fioravanti” (produzione opere in creta), a cui hanno partecipato ben 12 scuole e la scuola media di Bellaria è arrivata seconda per una incollatura. Abbiamo dotato l’asilo Vittorio Emanuele II di Savignano di un teatrino realizzato nell’ex refettorio , contribuiremo ad una importante lapide che verrà collocata sulla statale Emilia nel luogo in cui è stato assassinato Ruggero Pascoli (padre di Giovanni) ed abbiamo dato una piccola mano alla Parrocchia di Castelvecchio di Savignano, che ha eseguito importanti lavori di ristrutturazione, oltre ovviamente ai vari service internazionali, tipo l’eradicazione della poliomielite nel mondo e un bell’intervento in una scuola in Colombia. Le attività di servizio alle comunità danno davvero un senso vero al nostro agire.»

Abbiamo visto anche alcuni bei personaggi.

«Sì il giovane astrofisico Nico Cappelluti di Bellaria, che insegna attualmente all’università di Yale, il braccio destro di Jean Tod, che ci ha rivelato i segreti della Formula Uno, l’opinionista del Sole 24 ore Francesco Caruso, che ci ha parlato di scenari economici (uno studioso che ci azzecca sempre e ti fa capire con semplicità il complicato mondo della finanza). Il Direttore di Amnesty International Italia Gianni Rufini per dirne alcuni. Abbiamo dato il Premio Ramilli dedicato ai giovani ad una giovanissima pianista, Giulia Gori (parente della nostra Cavalli). Abbiamo conferito la qualifica di socio onorario allo psichiatra di fama mondiale Vittorino Andreoli, che il giorno successivo ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Savignano sul Rubicone in una splendida cerimonia. Abbiamo dato il prestigioso Premio Rotary al grande stilista Giuseppe Zanotti, in una affollata cerimonia con presenti diversi Sindaci. Insomma ci sono stati momenti davvero emozionanti.»

Insomma una ricca esperienza.

«Sì, ricca davvero, perché credo che il motto rotariano “servire al di fuori di ogni interesse personale”, sia stato pienamente rispettato. La nostra organizzazione internazionale ha conferito al nostro Club un attestato di merito che è stato dato in regione a 9 club su 34. Quindi ciò significa che abbiamo fatto cose significative anche nel metodo. Infine la Scuola Media, davanti a una marea di insegnanti e genitori, mi ha voluto consegnare un attestato del tutto inatteso che mi ha fatto arrossire. Abbiamo inoltre conferito la massima onorificenza rotariana (il Paul Harris) a Michelangelo Petrucci per i suoi meriti sportivi e imprenditoriali (nella Valle del Rubicone la sua storia non era nota e in tanti sono rimasti stupiti).»

Ti dispiace che sia finita l’annata?

«No. Il nostro emblema è rappresentato da una ruota che deve girare ogni anno. Quello dell’alternanza è un grande principio, perché ogni anno si riparte con nuovo entusiasmo e idee nuove. Dovrebbe essere così in quasi tutti i campi. Un presidente può essere più dotato o meno dotato, ma ognuno porta le sue novità e questo fa crescere l’organizzazione. Non dimentichiamo che i rotariani sono un milione e duecentomila nel mondo, quindi pensa quanto bene viene fatto. Ormai la polio, sulla quale lavoriamo con Bill Gates, è stata quasi completamente eradicata nel mondo. Rimangono solo due paesi sui quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta facendo grandi pressioni. Quindi è finita la mia annata da presidente ma non il mio impegno nel Rotary, che continuerà con la stessa passione.»


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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