LA VIOLENZA SULLE DONNE

L’assurda violenza su troppe donne, che ormai ogni giorno occupa le cronache nazionali, affonda le sue radici in un mondo retrogrado, fatto di sottocultura, dominato dall’ignoranza e, soprattutto, da una forma di egoismo maschile, che fa considerare la donna un oggetto di proprietà, che dovrebbe essere sempre disponibile ai desideri dell’uomo. Se uomo si può chiamare chi vuol prevaricare sia fisicamente che psicologicamente una donna.

Gli amori sono vissuti in maniera egoistica e possessiva, mi piaci, mi appartieni, sei mia e di nessun altro, e se non vuoi più stare con me, è meglio che tu muoia.

Ma le stesse donne vittime di queste atrocità, hanno le loro colpe. Dopo anni di cronache su questo argomento, alcune, ancora accecate dal sentimento, ignorano o trascurano i segnali di pericolo. Ancora in troppe s’illudono con spirito da crocerossina, di riuscire a cambiare il loro compagno, anche temendo di dover vivere senza un uomo al loro fianco. Molte mentono a se stesse, alla famiglia, agli amici, giustificando certi inaccettabili comportamenti: “Era nervoso per il lavoro”, “è colpa mia che non lo capisco”, “è stato un episodio isolato” o, ancor peggio, non segnalano nulla, al contrario, dicono che va tutto bene…..

Invece al primo accenno di violenza fisica, non devono aver remore nel denunciare immediatamente, se si lascia perdere la prima volta, la cosa può degenerare. Di uomini ce ne sono tanti, prima o poi uno “normale” lo troveranno.

Quello che invece vogliamo evidenziare, è un aspetto che mai viene trattato: quello delle lavoratrici domestiche, colf, badanti ecc.

Queste donne spesso subiscono ricatti, molestie sessuali e violenze di ogni genere, data la loro condizione precaria, sono praticamente obbligate al silenzio se denunciano perdono il lavoro e, nel caso siano straniere, possono perdere anche il permesso di soggiorno, ritrovandosi abbandonate al loro destino, chi darà loro le referenze da esibire nella ricerca di un nuovo lavoro? Questo aspetto, apparentemente secondario, riguarda milioni di donne lavoratrici.

Nella stampa e nelle TV nazionali, questo aspetto non viene mai trattato, perché? Mancanza di sensibilità? Le loro famose inchieste giornalistiche non sono poi cosi approfondite? Parlare solo di donne italiane fa più ascolti?

Ancora, tutti a dire che bisogna far qualcosa, ma poi chi davvero tra i cittadini fa qualcosa? Perché, al solito, è facile parlare, ma poi agire diventa una seccatura! Per agire intendiamo: tenere gli occhi aperti sui nostri conoscenti, cercare di cogliere quei piccoli segnali di disagio, provare a parlarne, segnalare anche la più piccola cosa alle autorità.

Per tutti, non solo per le donne, è impossibile vivere guardandosi perennemente le spalle. Dov’è finito quel mondo semplice ma solidale, che ancora esisteva fino a cinquant’anni fa?

L’impressione è che questa società, al di là dei proclami, sia molto regredita sul piano umano e sociale.

Se tutti quanti dessimo meno importanza alle futili e commerciali espressioni della società moderna: smartphone, tv da mega pollici, scarpe e abbigliamento all’ultimo grido ecc. e tornassimo a parlarci guardandoci negli occhi, forse ritroveremmo una maggiore serenità. Gli happy hour dovrebbero essere un motivo d’incontro, non un palcoscenico per mettersi in mostra!

In fondo tutto ciò che conta davvero non è in vendita, ma si conquista con le scelte di vita, con i comportamenti che adottiamo, nei confronti di chi ci circonda, con l’onesta intellettuale senza preconcetti. Piccole cose, ma che in questa società fuorviante e fuorviata sembrano pesare come macigni.

Qui, rivolgiamo un invito alle donne bellariesi che si occupano di politica e non, senza distinzione di appartenenza, a dire la loro opinione sul tema, magari con lettere al Direttore. Altresì proponiamo l’apertura di un forum a scadenza fissa per parlarne con i cittadini. E soprattutto, invitiamo le donne che subiscono violenze, che magari si vergognano di andare nell’ufficio preposto, a inviare le loro storie a BelligeaNews, storie che rimarranno assolutamente confidenziali,  tramite mail (redazione@belligeanews.it), per trovare aiuto, chi non volesse firmarsi lo faccia in forma anonima per aiutare altre donne in difficoltà.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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