LETTERA AL DIRETTORE: UN PARAGONE IMPIETOSO


Gentile Signora, ritengo invece opportuno pubblicare la sua lettera, pur evitando di rendere nota la sua identità. Non era certo mia intenzione esprimere un confronto sulla statura morale e sulle differenze di carattere tra le due persone in oggetto, ma semplicemente evidenziare i parallelismi che hanno caratterizzato le due comunque infelici gestioni.

Posso assolutamente concordare sulle differenze che lei espone a riguardo dei due sindaci, ma mi perdoni, almeno per una volta mi risparmi di sparare sulla Croce Rossa.

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Gentile Direttore, leggo nel Suo articolo “Il crepuscolo degli Dei”, una corrispondenza tra il periodo dell’amministrazione Scenna e quello dell’attuale Sindaco Ceccarelli.

In effetti si deve riconoscere che ambedue hanno avuto momenti poco edificanti, ma mi permetta di farLe rilevare alcune sostanziali differenze, se non sulle scelte e sui risultati, almeno sulle persone in oggetto.

L’avvocato Scenna, come mi pare lo sia anche il Sig. Ceccarelli, non era propriamente un politico, ma se l’attuale Sindaco fu oltremodo vigoroso nella decisione di riproporsi alla rielezione, l’avvocato Scenna, che aveva già manifestato l’intenzione di non riscendere in lizza, lo fece per scelte di partito, quindi, in un certo senso, si sacrificò per obbedienza.

Ma vorrei, inoltre, stigmatizzare anche la differenza tra i due, per quanto concerne il rapporto con i cittadini.

Scenna ben sapeva quanto era contestato, sapeva anche di non essere l’unico responsabile della linea adottata dalla sua Amministrazione, ma non si è mai sottratto a nessun confronto, né a nessuna critica, esponendosi sempre e di persona, proprio con i suoi più acerrimi critici.

Li ha sempre ascoltati con pazienza e, oserei dire, anche “umiltà”, lui stesso li andava a cercare nei momenti difficili, senza mai dimostrare astio, né compiere alcuna azione di ritorsione nei loro confronti, anzi, cercando, malgrado tutto, di riuscire ad accontentarli.

Vogliamo invece parlare del Sig. Ceccarelli? Non credo sia una considerazione “di parte”, non ritengo di cadere, almeno in questo caso, nella faziosità.

L’attuale Sindaco (che lei, ironicamente, ma forse cogliendone realmente l’essenza, chiama “il Kaiser”), si è sempre più circondato dei suoi “fedeli”, allontanando (lo ha detto lui stesso) chi non lo “venerava”, non rendendosi praticamente mai disponibile a un sereno confronto e operando vere e proprie azioni di disturbo verso i suoi detrattori.

Si è sempre più rintanato nel suo Palazzo, circondato dalla sua Corte, negandosi al confronto con chi aveva lamentele da rivolgergli, e quando proprio vi è stato costretto, dimostrando insofferenza, prosopopea ed irascibilità.

Questi ultimi comportamenti, non mi pare abbiano mai contraddistinto il suo predecessore.

Quindi non discuto né voglio fare confronti sugli effetti più o meno deleteri delle due gestioni, né imbarcarmi in sterili discussioni, ma voglio semplicemente mettere a confronto due uomini nella loro statura morale e di carattere.

In questo caso, almeno a mio giudizio, mi pare che tra i due ci sia una sostanziale differenza, e non certo a favore dell’attuale Sindaco.

Non le chiedo di pubblicare questa lettera, la consideri una semplice puntualizzazione che mi sono sentita di comunicarLe.

Grazie.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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