IL DRAMMA DEI CHIOSCHI DEMOLITI E DI QUELLI SIGILLATI

Tira una bruttissima aria a Bellaria I.M. Dopo lo sgombero ordinato per due bagnini e un chiosco in zona ex Polo Est con relativa demolizione, adesso abbiamo anche due chioschi sigillati dalla Guardia di Finanza, pare per irregolarità erariali.

È, a nostro parere, un intervento molto mirato, talmente mirato che sembra esserci l’imbeccata di qualcuno ben informato in materia. E qui ci poniamo una domanda: è mai possibile che l’ufficio tecnico del Comune ne fosse all’oscuro?

Passiamo oltre, sembra che per la questione Polo Est, ci sia un’opposizione all’assegnazione a Verdeblu. E qui “the question” si fa pesante. Nessuno ha visto il benché minimo progetto, si demoliscono strutture operative a fronte di non si sa che cosa e soprattutto se si potrà fare qualcosa. Manca ancora l’autorizzazione paesaggistica, oppure si farà ricorso alla nuova normativa, secondo la quale entro i tre mesi non è necessaria?

L’attuale maggioranza, autrice di queste demolizioni, dimentica di quando si strappava le vesti per la demolizione del Chiar di Luna, struttura che allora era già chiusa e non operativa.

Nell’inverno, durante un incontro con il Sindaco nel quale si dovevano illustrare le linee guida sul turismo, c’era forse l’occasione per annunciare cosa si sarebbe effettivamente fatto, invece di ascoltare le solite litanie trite e ritrite del Sindaco che usa pavoneggiarsi con esse.

Forse il Sindaco non è a suo agio, è operatore turistico e al tempo stesso leader politico degli albergatori e Assessore al turismo. Nessuno lo frena se vuol tornare a fare solo l’albergatore, ma non metta in crisi un sistema turistico delicato e complesso come il nostro. Un sistema che non ha bisogno di interventi muscolari.

Visti questi accadimenti, ma non solo questi, le dimissioni di Umberto Morri dalla carica di Presidente di Verdeblu, date in questi giorni, destano qualche sospetto. Ben ha fatto ad andare via, perché rimetterci al posto di qualcun’altro? Sembra che quando la nave affonda i topi scappino.

Tutto tace, tutti stanno zitti, tutti ad analizzare se possono essere attaccati, dalla furia iconoclasta di un Kaiser ebbro di potere. Qui, se si ha un capello fuori posto e la cosa non piace al Kaiser, ti scatena addosso l’inferno. Ma un conto è se scatena l’inferno in via San Giuseppe, un altro se lo scatena al mare con la stagione balneare alle porte.

L’unica cosa certa, è che l’opposizione dopo tutto può starsene tranquilla e aspettare che passi il cadavere, ma il cadavere (politico e non fisico per carità) che passerà non sarà solo quello del Kaiser e della sua maggioranza, ma sarà, temiamo, l’intero sistema del paese.

Il “Comitato di Salute Pubblica” sta diventando una vera necessità.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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