GNASSI–CECCARELLI PARCHEGGI DEL KAISER…

Una nota testata giornalistica cartacea… segnala il parcheggio di Gnassi, ma si dimentica di Ceccarelli che lo ha fatto per ben TRE volte. Sarà mica perché i parcheggi di Ceccarelli li ha segnalati BelligeaNews (www.belligeanews.it) e non un politico?

A Bellaria, tra parentesi, anche il caso di un Consigliere Comunale (agente di polizia) che ha parcheggiato nei posti riservati alle donne in stato interessante e quello dei Vigili Urbani, che in un parcheggio totalmente vuoto, hanno parcheggiato nell’unico posto riservato ai disabili.

Ci chiediamo: Perché Gnassi Sì e Ceccarelli NO? Non siamo all’anticipo del referendum sulla riforma costituzionale, siamo molto più prosaicamente all’uso, diciamo, “allegro“, delle soste dei primi cittadini di Bellaria e Rimini.

Va premesso che le regole valgono per tutti, Sindaci in testa, proprio perché “Primi Cittadini“.

Da questo assunto non si capisce perché i parcheggi azzardati (per andarci leggeri) del Sindaco di Bellaria, dopo tutto siano comprensibili anche se fatti direttamente sul vialetto d’acceso al Municipio, o sul marciapiede del palazzo del turismo. In fondo il Sindaco di Rimini ha parcheggiato sempre in una sede stradale, anche se in ztl,  il che è altrettanto grave!

Ma allora la differenza dov’è? Ci rifiutiamo di immaginare che stia nel differente colore politico dei due Sindaci…. ma se così non fosse cosa rimane? La domanda è alla testata giornalistica che cura anche la pagina di Bellaria.

Noi la risposta crediamo di saperla, ma attendiamo delucidazioni.

La cosa davvero sorprendente è l’improvvisa e completa cecità dei Vigili Urbani, sia di Rimini che di Bellaria, cecità miracolosamente guarita poche ore dopo, a scapito dei normali cittadini. Santa Pupazza fa di questi Miracoli Miracolosi e molto veloci…

Sarà, ma qui più della Santa Pupazza si sente puzza di ossequiosi favoritismi per i Capi, ma in Italia, purtroppo, è normale.

Evidentemente la lezione di 66 anni fa del film “ il Vigile” (foto in alto), interpretato da Vittorio De Sica e Alberto Sordi, non è mai stata recepita. Qui casca a pennello la frase, sempre di Alberto Sordi nel film “Il Marchese del Grillo”: «Io so io e voi non siete un cazzo».

Sarebbe interessante ricevere segnalazioni da tutti i Comuni della Provincia, su abusi e favoritismi, riguardanti: Sindaci, Assessori, Consiglieri e dirigenti, insomma i pezzi da 90 delle Amministrazioni locali. Non è questione di far battute, ma sarebbe un esempio di educazione civile e al tempo stesso far capire ai “furbetti“, che sì sono stati eletti, ma non sono degli “ELETTI“.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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