LA KULTURA DEL KAISER

La parola cultura evoca nei più un senso di fastidio e noia, ma è l’architrave di qualsivoglia società ed è l’essenza stessa della società degli individui.

Anche nella nostra giovane realtà, la cultura non può essere considerata un orpello o un semplice assessorato, che peraltro il Kaiser non ha voluto assegnare. Quell’assessorato insieme a quello del turismo è il suo vanto.

Ma le motivazioni, al di là della prosopopea ceccarelliana che vuole unire questi due aspetti, sembra che siano completamente diverse. Per quanto riguarda il turismo, già troppe volte si è detto che il Kaiser vuole avere il controllo diretto del settore che considera il suo punto di forza, e in cui sa che può esercitare in maniera autocratica il suo operato.

Chi mai gli si può opporre in questo settore che lo vede non solo leader politico, ma al tempo stesso praticamente rappresentante delle categorie? Si è mai sentito un solo lamento da parte degli operatori turistici?

Che so, magari perché per ben tre anni l’appuntamento clou dell’estate è sempre lo stesso (frecce tricolori) e per di più da due anni fatto in un momento del tutto fuori stagione, un evento buono per gli escursionisti dell’entroterra, ma non certo per i turisti che dovrebbero scegliere la nostra località per trascorrere le proprie ferie. Facile vantarsi del pienone di gente…. erano tutti già qui!

Fra l’altro quest’anno (nessuno l’ha notato) viene fatto in concomitanza con l’appuntamento elettorale che vede coinvolte molte città del nord, Milano in primis.

Ma torniamo alla cultura. Vanto di questa amministrazione è quello di aver creato un apparato museale, certamente per chi non è uso frequentare i musei si può vendere come tale anche una mostra qualsiasi. Dire che a Bellaria c’è un sistema museale, è come dire che a Milano c’è il mare perché c’è l’idroscalo o i navigli.

Cultura e arte vanno a braccetto, una è il compendio dell’altra, come ha potuto il Sindaco smantellare un’opera d’arte e di cultura con un colpo di penna, poi promettere una sua ricollocazione, e adesso venirci a dire che i consigli di quartiere hanno deciso per il no (come sono potenti questi consigli di quartiere, mai successo prima!….), per poi non dirci che fine farà quell’opera?

Del resto appare strano prendere il nome di un letterato Alfredo Panzini, e appiccicarlo a un premio che sa di sagra paesana e nulla più.

Come si fa a piazzare una statua dal dubbio gusto, chiamarla “Higea” con la H (sbagliando), per poi correggersi….. che dovrebbe rappresentare la Dea della salute, ma senza i simboli della Dea: “calice e serpente”.

Vi è stata l’occasione di costruire (saremmo stati i primi) un premio musicale intitolato al Maestro Claudio Abbado, che ha frequentato per anni la città e farne con pazienza un avvenimento nazionale…. Niente non ci si è nemmeno pensato, nonostante il suggerimento sia stato dato.

Cosi come è stato suggerito di portare l’opera, “il Balletto“, anche in questo caso una novità asssoluta, e farli diventare eventi fissi d’importanza nazionale se non Europea.

Per la musica ci si limita a quattro cantanti e quattro canzonette, per carità piacevoli, attirano anche gente, ma ormai talmente inflazionati da non essere distintivi per una località.*

Il museo delle radio, seppur interessante, non può certo definirsi “cultura”.

Altro…. Nel BFF unica perla che abbiamo, siamo certi, il Sindaco non entri e non vanti competenze per le scelte artistiche, poi cos’altro?

Quale sarebbe il sistema museale, culturale e artistico della città?

Giusto per polemica, la tassa di soggiorno potrebbe finanziare gli eventi di cui sopra che non sono stati colti.

Si può tranquillamente affermare che il nostro Sindaco ha esercitato una desertificazione culturale. Culturalmente sembra di stare a Chernobyl!

*P.S. Cantanti e canzonette attirano gente perchè i concerti sono gratis. Quindi non sono valutabili in termini di scelte strategiche.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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