L’IGNORANZA E IL SAPERE

Un ignorante non conosce l’enorme estensione della sua ignoranza. Un sapiente conosce la piccolezza del suo sapere.

L’analfabetismo culturale, fa credere che la realtà sia diversa da quella vissuta. Sono questi i problemi che il nostro paese affronta a causa dell’inconsapevolezza dei cittadini.

Molti problemi sono ricordati da illustri economisti come Luigi Spaventa o Tito Boeri che hanno spiegato: come il grave analfabetismo, sia diventato strumentale e funzionale, arrivando a incidere negativamente sulle capacità produttive del paese e, a loro avviso, è responsabile del grave ristagno economico che affligge l’Italia dai primi anni novanta.

Certamente la percentuale degli italiani che ha una comprensione dei discorsi politici o che capisca come funzioni la politica italiana è molto bassa pericolosamente bassa, al di sotto del 30%.

Secondo Socrate “c’è un solo male: l’ignoranza! E un solo bene: il sapere”. Oggi siamo al paradosso in cui entrambe le cose, vengono usate, per arrivare al potere sfruttando l’analfabetismo culturale, che è oggettivamente un “instrumentum regni”  (letteralmente: «strumento di monarchia», dunque «di governo»), un mezzo eccellente per attrarre e sedurre molte persone con corbellerie e mistificazioni.

All’interno degli alfabetizzati che rimangono comunque bassi, solo una modesta parte di loro ha una buona preparazione culturale, di linguaggio ed è in grado capire e valutare cosa realmente sta succedendo nel paese.

Probabilmente ogni governo di qualsiasi livello, è un’associazione a delinquere,  guidato da “illuminati ignoranti“. Parvenu affetti da bulimia del potere.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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