RAGAZZI DI STRADA

Il successo prescinde dalla notorietà con la quale spesso viene confuso

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Sulla East Coast americana, a New York e nelle sue vicinanze, lavorano in strutture importanti e con incarichi di assoluto prestigio,  dei belligeani doc, “cervelli in fuga” dai curriculum prestigiosi. Una terra, quella degli States, dove non si fanno sconti a nessuno, dove solo il merito e la competenza, aprono la strada al successo. Successo che hanno conquistato senza curarsi dell’effimera notorietà.  Oggi godono del prestigio conquistato, le mille luci della metropoli americana  appartengono anche a loro.

Tutti figli di famiglie normali, che hanno investito sull’educazione e la formazione dei figli. Tra essi una è piuttosto nota ma i nomi degli altri non diranno nulla ai più.

Ecco le loro storie

Nadia Urbinati: figlia di Aurelio, storico fornaio di Igea Marina vicino alla farmacia. La Urbinati, 61 anni, è docente titolare della cattedra di Scienze Politiche alla Columbia University di New York. Conduce studi sul pensiero democratico e liberale contemporaneo e sulle teorie della sovranità e della rappresentanza politica, è membro nel Comitato Scientifico dell’Associazione Reset. Ha pubblicato saggi sul liberalismo, su John Stuart Mill, sull’individualismo, sui fondamenti della democrazia rappresentativa, su Carlo Rosselli.

È editorialista de La Repubblica e collabora con Il Fatto Quotidiano, Il sole 24 ore e con il settimanale Left. Negli Usa è stata condirettrice della rivista Constellations. Ha scritto numerosi libri pubblicati in Italia in prevalenza da Laterza.

In Usa ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue opere, in Italia è stata insignita dal Presidente della Repubblica nel 2008, dell’onoreficenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, perché con «la sua attività accademica e le sue pubblicazioni ha dato un significativo contributo all’approfondimento del pensiero democratico e alla promozione di scritti di tradizione liberale e democratica italiana all’estero»

Da ragazza, a Bellaria, ha fatto attività politica con i giovani comunisti ed è stata consigliera comunale del PCI tra il 1980 e il 1985. In estate torna tutti gli anni a Bellaria per rivedersi con i compagni di un tempo. Nell’estate del 2012 ha tenuto una conferenza a Casa Panzini.

Nico Cappelluti, 37 anni, è ricercatore di astrofisica alla Yale University di New Haven, nel Connecticut (neanche cento chilometri a nord di New York). Nelle classifiche degli atenei, la Yale detiene il quarto posto al mondo e dalle sue aule sono usciti numerosi premi Nobel e premi Pulitzer e ben cinque Presidenti degli USA. Cappelluti è figlio di Alga Franciosi, assessore alla Cultura dal 2004 al 2009. Si è laureato in astronomia all’Università di Bologna nel 2004. Subito dopo la laurea ha lavorato per sei anni al Max Planck Institute di Monaco di Baviera, al dipartimento di Fisica extraterrestre. Sempre a Monaco ha conseguito il dottorato di ricerca con Günther Hasinger, un’autorità mondiale dell’astrofisica che oggi dirige l’osservatorio astronomico delle Hawaii. Nico In Italia è stato per quattro anni ricercatore all’Istituto Nazionale di Astrofisica. È arrivato alla Yale lo scorso autunno dopo una selezione internazionale.

Il terreno di ricerca di Cappelluti è quello dei buchi neri e della materia oscura. Per i suoi studi si avvale del telescopio orbitale Nasa “Chandra”. Molto vasto il suo curriculum, con l’attribuzione di numerosi premi internazionali e numerose pubblicazioni.

È stato Junior Fellows Italia dell’Aspen Institute. In Italia hanno parlato di lui La Stampa (l’inserto Tuttoscienze gli ha dedicato una pagina intitolata “Come ti accendo un Buco nero”), Il Sole 24 Ore e la Repubblica. Ha coordinato un gruppo internazione di astronomi, che dopo un lungo lavoro ha consentito di “datare” la nascita dei buchi neri agli albori del cosmo.

Svolge e coordina progetti per la Nasa ed altri atenei americani. La natura del suo lavoro ne ha fatto una sorta di trottola giramondo, ma quando può anche Cappelluti torna a Bellaria.

Andrea Pompili Classe 1989, un altro Belligeano doc. Terminati gli studi del Liceo, si è iscritto alla facoltà di Architettura di Ferrara per seguire le orme del padre architetto. Superato il terzo esame, realizza che quella non è la sua strada, abbandona quegli studi e diventa un “ragazzo di strada”, covando un sogno: studiare economia e finanza.

Così nell’ottobre 2009, a soli vent’anni, solo con una valigia al seguito e tanta determinazione, parte per New York. Dentro gli occhi il suo “sogno americano”. Arrivato nella grande metropoli, per mantenersi e maturare la scelta fatta, ha iniziato a lavorare in un ristorante italiano, dapprima come “assistente cameriere e lavapiatti” e successivamente come cameriere.

Nel frattempo si è iscritto a una scuola di lingua inglese che gli consentisse di superare i test obbligatori per iscriversi all’università.

Per imparare in tempi brevi la lingua inglese, ha iniziato a frequentare Times Square con un cartello con su scritto “I talk to everybody aubat anithing” (parlo con chiunque di qualsiasi cosa) così da fare pratica con la gente comune. Dopo diciotto mesi di permanenza a N.Y. è stato finalmente accettato al “City University of New York” raggiungendo il primo gradino del suo sogno.

Continuando il suo lavoro di cameriere, ha frequentato con grande passione e dedizione l’università, ottenendo i massimi punteggi negli esami previsti dal corso e si è laureato “anzitempo” nel mese di maggio dell’anno 2013 con un “Associate Degree in Business Administration” con distinzione e menzione speciale del Deam (Presidente dell’università).

Una volta laureato, è stato accettato alla “Zicklin business School” al Baruch College, sempre facente parte del CUNY, dove ha conseguito nel 2014 una doppia laurea in Economia Monetaria e Finanza (in un solo anno di studi anziché in due previsti dal corso).

Nel periodo degli studi universitari, ha svolto l’attività di “assistente universitario” nelle materie di economia e durante le lezioni ha conosciuto una ragazza con la quale ha conseguito insieme la laurea e che in seguito diverrà sua moglie. Al termine degli studi risultando tra i 10 migliori studenti di “Baruch College – Zicklin Business School (su un totale di 13.000 studenti della più grande scuola di Business degli USA) è stato onorato della medaglia e targa dell’eccellenza accademica e menzionato nel Libro del College.

Ha collaborato e continua a collaborare con il suo insegnante, professor Jack C. Francis (economista alla Federal Reserve) scrivendo testi sull’economia americana.

Durante gli studi, ha intrapreso un tirocinio a FINRA (Finalcial Industry Regulatory Autyority), una sorta di CONSOB americana, al New York Stock Exchange (la Borsa di New York) in qualità di Analista di Opzioni Derivate. Il 27 maggio 2014 ha coronato il suo sogno universitario alla festa di laurea di Baruch College, che si è svolta al Madison Square Garden di New York.

Circa un mese prima di terminare gli studi (aprile 2014) , ha lasciato il lavoro al ristorante, in quanto gli è stato offerto un lavoro alla Neuberger Berman (200 miliardi di dollari sotto controllo) con l’incarico di “analista di rischio e strategia di investimento“, lavorando a fianco di Leah Modigliani, nipote di Franco Modigliani, l’economista italiano che ha rivoluzionato la finanza aziendale moderna.

Da gennaio 2016, all’interno della stessa compagnia, è stato elevato di ruolo, passando all’incarico di “analista finanziario nel fondo dei fondi“, un ruolo molto ambito e raggiungibile da pochi esperti nel settore.

Oggi Andrea, a 27 anni, vive il suo sogno realizzato a New York con sua moglie Alina, coetanea, vicedirettrice di banca nel New Jersey.

Infine ma non ultimo, L’architetto Cristian Gori, anch’egli belligeano doc, è un professionista che ha dimostrato sin da subito le sue doti nell’urbanistica e nella progettazione urbana.

Nel 2008 i responsabili delle categorie economiche l’Emisfero, gli affidano l’incarico di elaborare un piano di osservazioni per il nascente PSC.

All’età di appena 36 anni, in poco più di un mese, sviluppa un Piano Idea della città che lascia allibiti amministratori e cittadini, tant’è che Ceccarelli, che al tempo stava cercando di farsi spazio tra i pretendenti candidati sindaci di centrodestra, utilizzò proprio quel lavoro, facendo propria quell’idea di città per il futuro, riuscendo a farsi eleggere. Dopo appena due anni, quel Piano Idea verrà presentato in alcuni dei più importanti convegni mondiali di urbanistica.

L’architetto Gori strutturerà l’Unità di Progetto per il Comune, permettendo al neo eletto Sindaco Ceccarelli, di vincere, grazie a quei progetti urbani, oltre 600 mila euro.

Questi progetti urbani lo vedranno poi protagonista come relatore, a portare il nome di Bellaria Igea Marina a Milano, Fort Worth, Charlotte, sino a giungere ad ottenere uno dei premi più prestigiosi al mondo per la progettazione dei centri città. Sarà l’unico italiano, infatti, ad essere insignito del Downtown Achiwement Award dall’International Downtown Association, consegnatogli a New York nel 2013.

Ospite di convegni e workshop nazionali e internazionali, anche nel 2015 alcuni suoi progetti erano presenti alla Triennale e a Milanofiera con la rivista Paysage.

È stato inoltre protagonista del primo progetto di RURC per la riqualificazione del centro storico di Rimini, assieme ai colleghi del gruppo Perpiù.

Nessun progettista bellariese è riuscito, in cosi breve tempo, a fornire una qualità di pensiero progettuale di tale livello e portare il nome di Bellaria Igea Marina nei più importanti convegni di urbanistica del mondo.

Senza nulla togliere ai destinatari degli ultimi Premi Panzini, riteniamo che i sunnominati abbiano ben altri meriti. Ma i nostri amministratori… sanno chi sono costoro?


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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