LA DIFFERENZA

La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; semplice da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù.

Ci sono Assessori e Assessori alla cultura, qualcuno preparato qualcuno no!

Quello che segue è un articolo di Massimo Pulini:  Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, critico e storico dell’Arte, professore all’Accademia di Belle Arti di Bologna (cattedra di pittura), in risposta all’Amministrazione Ceccarelli, di cui lo stesso Enzo Ceccarelli è Assessore alla cultura (con un titolo di studio fermo alla terza media).

4 maggio 2014

VOCE DI ROMAGNA RIMINI E SAN MARINO

sezione: DICONO DI NOI:

A Bellaria ricordava la lotta di Liberazione l’opera di Luigi Poiaghi.

Il monumento cancellato: così è stata sradicata una pianta del ricordo.

Parlava di carcere anche un’opera dell’artista Luigi Poiaghi  che dal 1979 si trovava davanti al municipio di Bellaria.

   Aveva vinto un concorso indetto dallo stesso Comune per ricordare la lotta di Liberazione. Era composta da una grande gabbia, sul modello di quelle usate dai cacciatori di frodo per gli uccelli da richiamo e conteneva un cumulo di pietre estratte dal greto del fiume Marecchia.

    Una natura costretta e l’impossibilità del volo erano dunque i temi di un racconto, che in forma minimale giungeva nitido a chiunque si mettesse in ascolto, ma c’è ancora chi pretende che nessun monumento esca dalla retorica dell’illustrazione, come se le forme primarie naturali non avessero la forza di parlare alla gente.

    Così dal 15 di aprile 2014, per decisione della giunta Ceccarelli, quell’opera è stata distrutta e con essa si è cancellata una preziosa distillazione del pensiero, che risultava rara  nel nostro paesaggio urbano, così privo di elementi artistici. Invece di riforestare di bellezza e di senso i luoghi pubblici, si è preferito sradicare una pianta del ricordo.

    A quanto pare non si viene liberati una volta per sempre, ogni giorno la libertà è un atto che siamo tenuti a conquistare, perché la coercizione si annida in chi è convinto di rappresentare il pensiero della maggioranza.

    Chi conosce le altre opere e gli altri stili espressi da Luigi Poiaghi sa quanto il monumento di Bellaria fosse la premessa di un limpido tracciato di poesia e discrezione.

Massimo Pulini

–Fine

C’è molta nebbia a Bellaria e si naviga a vista, l’Amministrazione, dopo aver smontato l’opera, aver affermato che sarebbe stata ricollocata, che avrebbe fatto un referendum tra i cittadini, adesso sembra aver cambiato idea e non pensi più ad una ricollocazione. Che sia un modo per dar lavoro alla discarica?

Su tutta la questione, vi è poi la spada di Damocle di un esposto alla magistratura di alcuni cittadini, nonché una sorpresa in arrivo prossimamente, di cui vi daremo conto nei prossimi giorni.

Con la mentalità espressa da quest’Amministrazione e la sottocultura dimostrata, Giuseppe Garibaldi è stato molto fortunato a non avere un monumento in città, avrebbero smantellato anche il suo. Che sia a rischio anche la Torre Saracena? Con l’aria che tira, non si sa mai. Esiste anche la possibilità che ci sia un ritorno alla Santa Inquisizione.

Non esiste al mondo, se non presso i talebani e l’isis, la distruzione di opere d’arte, e nei rarissimi casi dove è stato fatto, è stato a furor di popolo nel momento della rivolta contro il tiranno.

Questa destra tutta bellariese, tutta particolare, cristiana cattolica apostolica romana, che si agitava contro le ideologie, si è buttata anima e corpo contro Passato-Presente, facendone, da quello che si è sentito in Consiglio Comunale, una questione esclusivamente ideologica. E’ quasi doloroso vedere dove siano finiti certi Consiglieri di maggioranza, di cui avevamo ancora stima, pur di sostenere le scelte della Giunta Ceccarelli. Evidentemente l’ambizione personale, travalica l’onestà intellettuale.

 


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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