NON TUTTI TREMANO DAVANTI AL KAISER

Come ci si rapporta con chi la pensa diversamente da noi, da l’idea della grandezza interiore

Ho assistito alle performances della maggioranza in occasione dell’odg proposto dal consigliere Lombardi del M 5 stelle, sulla demolizione e non ricollocazione del monumento alla Resistenza “Passato-Presente” e devo dire che mi sono cadute le braccia.

  • Sentire Ceccarelli che vuole insegnare a Lombardi a fare il Consigliere, sapendo quante ne azzecca in materia di procedure quando non è ben imbeccato.
  • Ascoltare l’omonima Consigliera che si riferisce ad un monumento eretto nel ’79 (sic) come figlio della guerra fredda e quindi divisivo e da non ricollocare, ignorando che fu votato da tutto il consiglio comunale di allora con plauso del pubblico (nel 78 e non nel 58).
  • Sentire il Consigliere Medri che si autoproclama liberale e veste gli, a lui strettissimi, panni del moderato.
  • Sentire il Presidente del Consiglio Comunale Giorgetti che fa della Resistenza un gran calderone, dove chi si è nascosto dietro alle finestre, vale come chi ha perso la vita per combattere contro l’invasore .

Fa capire di come la storia, i simboli ed i valori, per loro siano optional. Ma non c’è da stupirsi!

Infine: i minimalisti:

  • il Kaiser che dice che paga a spese sue il camion per portare le pietre a casa di chi difende il monumento .
  • Giovanardi che dice che all’assemblea di quartiere (questo grande consesso democratico pieno di poteri e di cervelli) non si è opposto nessuno perché di quel monumento non fregava a nessuno.

Tutto questo non fa cadere solo le braccia, ma anche i pantaloni. Ma poi ,Giorgetti, lei è così nella vita? Lo montiamo, lo smontiamo, lo mandiamo in discarica… E lei, Maggioli, non è credibile quando fa la faccia truce nel cercare di buttare in politica quello che è un mero atto amministrativo di Giunta, per giunta sbagliato.

E poi la tiritera di contrapporre due opere diverse: “Passato-Presente”, opera vincitrice di un concorso nazionale, selezionata da una giuria di competenti, e realizzato in forza di una legge di Stato, con “l’ala d’angelo”, opera commissionata a un artista locale. La prima eretta ad esaltazione dei valori della resistenza, la seconda commissionata per rispondere all’esigenza di un necessario monumento ai caduti di tutte le guerre. Monumento poi rimosso su spinta di cittadini che si sono fra l’altro autotassati per avere un monumento “più importante” a favore dei caduti di tutte le guerre per donarlo alla città. Monumento progettato dal compianto Campana.

Ma la chicca della serata è stata apprendere dal Capo che dei cittadini hanno fatto un esposto contro questo atto amministrativo alle varie autorità competenti, dopo averne ravvisato fortissimi sospetti di illegittimità. “Fare un esposto contro di me come fossi un delinquente”, si è lamentato il Sindaco cercando di farsi compatire, mentre bonariamente, il consigliere Lombardi cercava di spiegargli cos’è un esposto. Cosa a cui lui non è abituato, visto che è esperto in querele contro chi non gli dà ragione e quindi “lo offende”. Purtroppo ha contagiato di questo male tutta la Giunta che si è chiusa a testuggine per opporsi a chiunque la critichi. Alcuni amici comuni mi hanno detto di non essere più deliziati del saluto personale di questi uomini e donne illustri di cui si ritenevano amici.

Adesso inizierà la caccia agli “esponenti”. Io che ho il fiuto di Sherlock Holmes ne ho individuato uno, l’ho costretto a confessare e lui mi ha detto: «Ogni cosa a suo tempo, vedremo quanto stanno a cuore i simboli della Resistenza ai nostri vari livelli istituzionali – ed ha aggiunto – i simboli di momenti, gloriosi o nobili della storia della nostra nazione non si distruggono, ma si mantengono integri e decorosi a memoria delle generazioni. In questi ultimi anni abbiamo visto chi ha distrutto i simboli; non ci vorremo mica mettere a quel livello? Che figura ci facciamo noi Belligeani? Qui destra o sinistra c’entrano tutti. Sono stati protagonisti dell’incuria e tutti sono stati leggeri». Dopo queste parole ho pensato che figura ci faremmo, se il video di quel consiglio comunale fosse diffuso negli ambienti culturali della nostra provincia. Quale aggettivo potrebbero usare per definirci a noi Belligeani?

A voi la scelta.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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