SE QUESTO E’ UN SINDACO

“Non si può regnare ed essere innocenti”  Louis Antoine de Saint-Just

Fin dal lontanissimo 1999 il centro destra dimostrò di avere i numeri per vincere a Bellaria Igea Marina, ma sia allora che nel 2004 riuscirono a perdere grazie alle divisioni al loro interno.

Si presentarono comunque con personaggi di una statura politica sicuramente molto valida a cominciare da Vasini, Lazzarini e la Zanotti (come ha dimostrato nell’ultimo Consiglio Comunale).

Probabilmente se allora avessero vinto sarebbe stato un bene per il paese.

Nel 2009 con la vittoria oramai in tasca, fecero invece la scelta del personaggio che a prescindere dalle capacità politiche amministrative, li potesse unire.

Fecero la scelta del minimo comune denominatore non del massimo comune divisore.

Nel timore di fare un’altra frittata (dividendosi), scelsero di rimanere uniti con il personaggio che bene o male poteva essere tollerato da tutti, un personaggio che con forti radici democristiane (gradite agli ex DC) e con simpatie per la destra berlusconiana diventava indispensabile per essere gradito a Forza Italia, nonché dell’allora destra di Gianfranco Fini Alleanza Nazionale.

Questo pastrocchio ha creato un mostro politico, senza valutare profondamente il personaggio scelto, tanto meno che la mediazione tra partiti è una cosa, mentre la capacità amministrativa è ben altra, non parliamo poi della statura politica.

Questo è un Sindaco che sa ammaliare i suoi seguaci o chi ha bisogno di lui, un Sindaco che ragiona prevalentemente per appartenenza e non per interesse generale.

E’ anche probabile che questo Sindaco creda di essere uno statista, visto come ne scriveva “il Nuovo”, quando aveva affermato in un articolo che tutta l’Italia dovrebbe prendere esempio da questa Amministrazione (roba da non credere…).

Comunque gli scivoloni di questo Sindaco, nella forma e nella sostanza, sono fin troppi. Si ha l’impressione che ascolti solo gli interessi di alcuni cittadini e non quelli di tutti. Un Sindaco dovrebbe difendere l’interesse generale della città e di tutti i suoi abitanti, a prescindere dallo schieramento politico a cui appartiene.

Un Sindaco, come tutti gli uomini di potere, dovrebbe accettare le critiche e farne tesoro meditandoci sopra. “Il culto della personalità”, come ci dimostra la storia, ha sempre procurato enormi danni.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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