The Red Crayola: The Parable of Arable Land

 

Dome alba 6“Il cielo gronda
di città e carne trapassata.”

(ranofornace)ranina picciina

 

Red Crayola- Free Form / Hurricane Fighter Plane / Free Form / Transparent Radiation / Free Form/ War Sucks / Free Form

red 2Se in America, la trasgressione spontanea giovanile portò i Fugs ad essere il primo gruppo politicizzato della storia del rock, a fare propri gli idealismi della controcultura americana come una sorta di ideologia sociale, i Red Crayola con la stessa determinazione, si servirono della trasgressione come mezzo per liberare la percezione dai precetti schematici e ordinari dell’industria discografica, portando la ricerca musicale psichedelica agli estremi della tolleranza fruitiva e condurla a definire una nuova visione.

red 3Nel 1966, Mayo Thompson da Houston, era un giovane irrefrenabile artista visivo e sperimentatore sonoro nell’ambito della nuova stagione lisercica, che dalla California al Texas, alla metropoli newyorkese, sorvolando l’oceano, imperversava l’Europa con tutto il suo potenziale innovativo. Un bisogno imperante che travolse la vita e il pensiero delle nuove generazioni esplicandosi su molteplici fronti: – dalla filosofia, alla letteratura, alle arti, al costume e alla musica. La psichedelia aveva intrapreso diverse strade; dall’espansione dei sensi, all’abbandono mistico, fino al rovesciamento degli ordinamenti percettivi, procedeva nel buio per individuare sempre più in là nuovi orizzonti. Il più estremistico, il più intollerante, ovvero il più rivoluzionario, fu quello sonoro tracciato dai Red Crayola nel 1967 con il loro primo album “The Parable of Arable Land” (International Artists).

red nuova 2 La California era il centro nel quale il flower-power esprimeva le nuove aspettative ed il Texas, specie verso il Golfo del Messico trovava suggestioni e similarità nei “Moving Sidewalks”, “Golden Dawn”, “Lost and Found”. Mentre in alternativa “The 13th Floor Elevators” esprimeva un suono psichedelico diverso, più garage ed ispido, ma meno interessato a manipolare la materia sonora rispetto ai super geniali “Red Crayola”, veri e propri scardinatori del gusto e anticipatori di certo kraut tedesco, partendo dagli Amon Duul II, Faust, Can, nonchè della new wave, dell’industrial e del punk, raffreddando e sovrastando il suono strumentale di cacofonie esasperate prese in prestito da ogni sorta di stimolo meccanico. Era impossibile non cogliere l’eredità dell’avanguardia novecentesca dal “rumorismo” delle “Ionization” di Edgar Varese, alle “Variations” di John Cage, al “concretismo” di  “Hymnen” di Stockhausen, del freakettismo dadaista di Zappa; tutta questa “follia” creativa, concentrata nel  tradizionalista Texas.

Red Crayola-Free Form / Pink Stainless Tail / Free Form / Parable of Arable Land / Free Form

red 5Thompson, attorniato da una schiera di artisti-musicisti chiamata “Familiar Hugly”, simile alle “Mother’s Auxiliary” di Zappa, aveva costituito in piena estasi creativa “la rossa parabola della terra fertile”, selezionando tre, delle menti più visionarie a lui confacenti.  Line-up: Mayo Thompson (chitarra, voce), Steve Cunningham (basso), Rick Barthleme (batteria), tra cui Roky Erickson leader di “The 13th Floor Elevators” (organo in Hurricane Fighter Plane; armonica in Transparent Radiation).

red nuova 1L’ascolto – Sei brani accostati ai rispettivi  “FREE FORM FREAK-OUT”. Ed è subito apoteosi rumoristica, il trionfo di un caos straordinariamente ordinato! Il primo brano anticipato dal “free form freak-out”, “Hurricane Fighter Plane”, incalza ossessivamente; è un capolavoro di fenomenica musicalità, un’orgia sguaiata e ridondante di suoni disparati, presi in prestito dalla realtà del mondo circostante. Si uniscono con alchemica sensibilità, fra canti e giri garage di chitarre, basso e batterie, reverse indecifrabili, frastuoni metallici e tribalismi post-industriali di catene di montaggio, miscele baldanzose di affollamenti rumoristici di contesti urbani metropolitani. La sperimentazione rumoristica del secondo “free-form freak-out” di “Transparent Radiation“, si attua sulla dissonanza “sgraziata” dell’improvvisazione iniziale che dilaga nelle scorribande riffate di “elevators” sonori. Parliamo di un brano strabiliante; uno dei più efficaci nella trasposizione di “fattori  psichici” intrinsechi al suono. Contiene tutti (o quasi) gli ingredienti della sintassi psichedelica: “reverse”, collage etero-sonori, passaggi di voci da un canale all’altro con alterazioni timbriche, tonali e di volume. A dare “senso” si agginge l’armonica fantasmagorica e malsana di Roky Erickson.

Red Crayola-Free Form

red nuova 3 sucksLa terza lunghissima “free-form freak-out” è una suite lisergica del flusso di coscienza incondizionato; un’altra proliferazione di psico-suoni, costituiti da sbarellamenti chitarristici, sonagli d’ogni tipo, grida, voci disparate, rumoristica industriale, rotative, agonie foniche accollate a note che anticipano “War Sucks”, altro capolavoro di dissacrazione delle acquisizioni fruitive e della simbologia musicale. I suoni sono animati da inquietanti presenze, intenti a provocare turbe interiori di una naturalità nevrotizzata. E ancora… accostamenti timbrici con allusioni onomatopeiche, rasentano il crollo schizo-paranoico. Riparte il cromatismo informale “free form freak-out” del concerto dell’assurdo di “Pink Stainless Tail”; una sublime tempesta percettiva, un magma caotico perfettamente formalizzato. Baldanza umana di voci, fischi, grida, si dissolvono in un tripudio di sproloqui acustici, si distendono morbidamente nel canto della ballata ipnotica di Thompson. Chiude la baraonda psicotica dell’ultima “free form freak-out” per il finale di “Former Reflections Enduring Doubt”, una lunga e imprevedibile cantata psicotropa che si articola nella trance lenta e avvolgente, tra le sferzate ferrose di chitarra disturbata, in un’atmosfera festosamente surreale.

Red Crayola-Free Form / Former Reflections Enduring Doubt

Lo sconquasso sensoriale prodotto da quest’opera è difficilmente raggiungibile anche con le droghe più pesanti; è il prodotto di una personalità senza freni e lungimirante, quella di Mayo Thompson. Non sono a conoscenza di altri lavori “folli” così ben organizzati e soprattutto “ascoltabili” che possono reggere il confronto a rappresentare il disordine degli stati psichici e nei suoi “free form freak-out” la libertà, fuori da qualsiasi regola. “The Parable of Arable Land” procede senza reverenza, mandando in collasso, prima e dopo la loro intrusione, ogni sprazzo melodico e ogni estensione armonica reinventando la sintassi musicale, un’operazione rivoluzionaria mai effettuata prima di quella data, nella musica popolare.

L’album è uno dei lavori più profetici della storia del rock, nonché il più psichedelico dei ’60 e neppure superato da “Cottonwoodhill” dei Brainticket (1970) che ne ha colto in parte lo spirito. Insomma… “The Parable of Arable Land” è uno degli album più importanti della storia della musica rock. Oggi è riconosciuto dalla critica e dal pubblico musicofilo un capolavoro assoluto, un lavoro cosiddetto “seminale”, uno di quelli che hanno influenzato la musica a venire per almeno quarant’anni e per la sensibilità estetica del sottoscritto rimane “imprescindibile”. Chapeau!

Red Crayola-Former Reflections Enduring Doubtrano 2

 

Valutaz. ***** con lode

Pierdomenico Scardovi


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