Pierdomenico Scardovi intervista Maria Francesca Moreni

 

moreni e io 1Maria Francesca, prima di iniziare l’intervista dico subito ai nostri lettori che lei è figlia di Mattia Moreni, ovvero uno dei più importanti pittori del secondo ‘900 italiano.
Per chi volesse informazioni specifiche può consultare una qualsiasi enciclopedia di storia dell’arte moderna, nel periodo intercorrente fra la fine della seconda guerra mondiale  e gli anni ’60 fino alla contemporaneità, per rendersi conto più dettagliatamente di chi stiamo parlando.

foto moreni 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1) Maria Francesca, la ringrazio di aver accettato la mia richiesta di porle delle domande e le chiedo subito qual è il primo ricordo che ha di suo padre Mattia Moreni?

Il primo ricordo di mio padre è il suo odore.

2) Quanto è stato importante per lei suo padre, come uomo e come genitore nella sua vita?

Mio padre è stato molto assente nella mia vita, ricordo comunque che era un padre autorevole.

foto moreni 33) Mattia Moreni che tipo di padre è stato per la sua famiglia?

Quando mio padre mi ha lasciato io avevo 2 anni, lo vedevo poco era sempre in giro per il mondo.

4) Che ruolo ha avuto il suo lavoro nel vostro rapporto?

Un pessimo rapporto, io non avevo voglia di avere un pittore come padre ma un padre pittore.

moreni piccola e mamma5) Sappiamo che sua madre, recentemente scomparsa, è stata una grande donna a fianco di un artista piuttosto “impegnativo”. Che ruolo ha avuto nella carriera e nella vita di suo padre… cosa può dirci a riguardo?

La mia mamma era molto attratta dal pensiero di Moreni, Papà la voleva sempre a fianco e lui dipingeva mentre lei guardava da lontano il lavoro e parlavano durante le esecuzioni, mamma gli esprimeva le sue emozioni.

moreni gruppo degli otto6) Mattia Moreni fra il 1952 e il 1954 fece parte del “Gruppo degli Otto” insieme ad Afro, Birolli, Corpora, Santomaso, Morlotti, Turcato e Vedova. Quanto la inorgoglisce questo fatto… che suo padre Mattia in quel gruppo, abbia lasciato il primo grande segno nella storia dell’arte moderna italiana?

In questo periodo sto leggendo vecchie lettere che mio padre mandava a mamma e che lei ha raccolto e leggo sui vari incontri che papà faceva con gli altri. Secondo me mio padre aveva un piglio un po’ più interessante, mio padre aveva una forza che negli altri otto vedo solo in alcuni.

7) Maria Francesca, lei quand’è che ha preso coscienza e in che modo, del Moreni artista?

Soltanto dopo la morte nel 1999 ho iniziato a guardare i quadri con lo stomaco, prima ero molto distaccata.

moreni francesca ragazza8) Cosa ha rappresentato la Romagna per lei, per la sua famiglia e per suo padre?

Beh, amo la Romagna, ne sono orgogliosa di aver antenati di questa regione. Era bello quando mamma ci portava a casa dello zio Pietro a Lugo. La Pierina, la dada della casa che ci faceva una gran festa e ci preparava pranzetti gustosissimi, era come tornare a casa. Mamma portò mio padre in Romagna, la famiglia di mia madre aveva dato a loro la casa “La Bonarella” Palazza del ‘400 e papà s’innamorò del territorio. Mamma diceva che andavano con il “motore” a Russi o al mare, era tutto un ‘altro mondo.

9) So che la nostra citta e precisamente Igea Marina occupa un posto nei suoi ricordi, può dirci qualcosa a riguardo?

moreni Colonia Igea Marinamoreni colonia 2Ricordo con tanta nostalgia la colonia di Igea Marina. Andavamo con le suore di Casola Valsenio a passare un mese, giocavo con le altre bambine con il costume di cotone blu. Era un bel periodo, bagni corti, molte regole e rigore e la mattina sentivamo una canzone di Mina “Le mille bolle blu”. Mio padre ci veniva a trovare, partiva da San Giacomo e passava una giornata con noi, io e mia sorella eravamo felici. La costruzione della colonia era bella ed era contornata da una siepe verde con i fiori bianchi profumatissimi, avevo gli zoccoletti di legno. Che bel rumore!…

moreni lavora 2Moreni lavora

 

moreni opera 4 -strutture-1952moreni opera 7 Senza_titolomoreni opera 6moreni opera 810) Mattia Moreni nel corso della sua carriera ha cambiato lo stile diverse volte. Potrebbe riassumere a grandi linee o ciò che più le piace della pittura di suo padre?

Non parlo mai sull’opera di mio padre, non sono un’ addetta ai lavori, parlo solo delle mie emozioni.
Il tratto è forte e pieno di aggressività. Il colore è importante, quando non si è felici dentro si cerca nell’arcobaleno i colori necessari per sorridere alla vita.

11) C’è un’opera che le piace particolarmente di suo padre?

Il mio quadro preferito è la “Baracca incalcinata” del 1963, questo quadro sarà esposto a Rimini il 5 dicembre lo si potrà vedere ho scritto questo guardando questo quadro.
“Sono seduta davanti a mio adorato quadro, la “Baracca incalcinata” del 1963. E’ da poco che ho capito che un quadro si deve guardare senza gli occhi. Si entra con lo spirito e ci si immedesima nell’artista che dipinge con le mani ma con il cuore, lo stomaco.

moreni la baracca incalcinataQuesta opera è meravigliosa ai mie occhi.
Cominciando a “sentirla” mi rendo conto che in essa c’è una luce che a poco a poco sfuma. Questo chiarore diventa come una carezza avvolgente che ti trascina in un vortice dentro quella piccolissima pennellata rossa…. nel mezzo del quadro, quasi insignificante , essa è la “serratura”.
E’ li che ti è data la possibilità di entrare nell’interno di Moreni. Uomo da sempre pieno di difficoltà nel farsi accettare dal mondo intero e da quel mondo che si imita all’immagine. Mondo dell’estetica!
Il mondo dell’arte così nobile ma anche così spietato.

Dico questo per evidenziare tutta la sofferenza data dalla sua malformazione. La mano destra così mostruosa! Ecco allora guardando senza gli occhi vedo, sento, mi immedesimo nell’aggressività che lui manifesta sempre nelle sue pere.

Quando si buttava con il colore grondante dalle sue mani scivolava sulla tela… “era un tutt’uno”.

E’ per questo che i quadri di Moreni sono sublimi.
Certo ho imparato da poco a guardare senza gli occhi ma adesso ho la sua passione che mi spinge a rivalutare quest’uomo, uno dei più grandi pittori del ‘ 900 compresi tutti i suoi lati, quelli speciali e quelli umani. L’ipocrisia non faceva parte delle sue corde, ecco perché Moreni a volte è dimenticato o messo da parte perché ha ferito “piccoli uomini”.
Io ora, con lui e per lui, andrò avanti.”

12) Cosa ci può dire dell’opera monumentale “La Mistura”, quali sono le sue impressioni?

moreni la mistura

(“La Mistura” 1984)

Difficile parlare della Mistura, la vidi la prima volta a Brisighella dove papà iniziò a lavoraci e davanti a quel mostro papà mi vomitava addosso tutta da disperazione di quell’opera, la fine dell’umanesimo. Non posso ricordare le sue parole ma ricordo le sue impressioni mentre mi cercava di spiegare “il feto buttato nella spazzatura” ecc.

13) Cosa le ha lasciato in eredità a livello umano e come padre, Mattia Moreni?

moreni barillimoreni e sgarbi soliDevo dire che mio padre mi ha educato anche se da lontano, ad avere rispetto delle persone e non ad essere ipocrita. Aimé, sono molto diretta nel parlare con le persone. Molta educazione, mai dare del tu alle persone e molto di più.

(nelle fotoMaria Francesca a sinistra con Vittorio Sgarbi; a destra Con Renato Barilli)

14) Cosa le piace di più della pittura di suo padre?

Adoro i suoi colori, le sue linee nere. Posso dire che credo di vestirmi sempre con “colori e il bianco e nero” forse il DNA è passato.

moreni anguria 196515) Secondo lei, Maria Francesca, che tipo d’artista è stato suo padre?

Un’artista difficile, per molti insopportabile, troppo critico con un mondo di “ququaraquà”.
Ora penso molto ammirato perché molti vorrebbero dire quello che pensano ma si potrebbero infastidire “gli addetti ai lavori”.                                                                   (“Anguria” 1965)

moreni anguria 1

 

 

 

 

 

 

 

 

16) Cosa può dirci del periodo parigino, di quei dieci anni che vanno dalla sua partecipazione nel 1956 alla Biennale di Venezia, fino al 1966 in cui suo padre operò e frequentò la scena artistica della capitale francese esponendo con artisti informali del calibro di Dubufett, Fautrier, dell’espressionismo astratto come Pollock, Tobey e i nostri grandi Burri e Fontana?

Non posso dire nulla di quel periodo, io non lo vedevo se non d’estate. Ho potuto leggere le lettere che scriveva a mamma. Lavorava molto ed era molto impegnato a trovare opportunità come la galleria “Rive Droite” e i collegamenti con gallerie a Bruxelles.

moreni l'ossessione bendatoMattia Moreni 1920 – 1999

moreni manzoni17) Sappiamo che lei Maria Francesca è cugina di Piero Manzoni autore di opere “provocatorie”, ha qualcosa da dirci a riguardo del suo parente?

Siamo cugini alla lontana, una Cavallini sposò un Manzoni. La Cavallini era ricca e Manzoni povero ma nobile ecco come vanno le cose. Essere ammiratori di Manzoni vuol dire a mio parere aver capito che l’arte è diventata “merda”. L’arte della “non arte”.

moreni con padre e figlie18) Maria Francesca, una curiosità: – di cosa si occupa ultimamente?

Io nella mia vita, prima di tutto ho fatto la madre alle mie figlie poi mi sono dedicata alla mia passione e sono un’ interior design.
Da pochi anni mi occupo del lavoro di mio padre e quest’anno gli ho dedicato un Festival, più di così non posso fare.

moreni foto e finestra19) Pochi sanno che Mattia Moreni amava soggiornare nella campagna ravennate in casa della nostra famiglia Scardovi durante e dopo la guerra e fu legato da affetto e amicizia, cosa ci può dire a riguardo?

La famiglia Scardovi fa ha parte della mia storia. Da piccola le case coloniche che facevano parte dei poderi della mia famiglia, e gli Scardovi erano devoti collaboratori. Ricordo che ci invitavano a pranzo ed entrare in quella casa era sempre una gioia, mille complimenti e ci accoglievano come se fossimo delle principesse. Grazie a tutti loro che ci hanno sempre voluto bene.

moreni g320) Grazie Maria Francesca della sua disponibilità, per me è stato un piacere aver avuto l’opportunità di parlare con lei, spero di poterla rincontrare ad una futura mostra di Mattia.

Spero di incontrala a Cotignola o a Rimini o a venire al mio prossimo festival che farò anche quest’anno a Moleto nel Monferrato nel mese di Luglio. Voglio i fatti e non le parole.

A presto!

Con affetto Maria Francesca Moreni

moreni g6

 

Pierdomenico Scardoviranina picciina

 

 


RIPRODUZIONE VIETATA © BELLIGEANEWS.IT

su "Pierdomenico Scardovi intervista Maria Francesca Moreni"

Lascia un commento

il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.