Big Boy Pete: Homage To Catatonia & Return To Catatonia

 

dome primo piano perone“Genietti psichedelici e folletti freak della swinging London sessantiana, hanno cosparso la scena di colori e semi innovativi.” (ranofornace)ranina picciina

 

Big Boy Pete (Homage To Catatonia)-Sheer Lunacy

Big Boy Pete 1Ragazzi, con un grande salto sull’Atlantico ritorniamo nella “vecchia Inghilterra”, faremo spesso la spola coi nostri “trip musicali” tra i due continenti, dalla sterminata produzione americana all’autorevole e prolifica fucina del Regno Unito, per volgere la nostra attenzione ancora una volta verso artisti scarsamente considerati. Questa è ancora l’ora per rendere omaggio a quella musica ispirata che non ha avuto per diversi motivi, riscontri importanti nella storia.

Big Boy Pete (Homage To Catatonia)-1.500.000 Volts

big boy pete homage to catatoniaQuindi è un piacere presentarvi un personaggio sui generis, misterioso e alquanto bizzarro come Pete Miller, al “nuovo secolo” Big Boy Pete, leggendaria figura dell’underground londinese, genietto antesignano e co-progettista dell’attuale filone psych-pop, uno dei responsabili promotori di quel fondamentale fenomeno storico-culturale che fu la “british invasion”, compositore fin dai primi anni ’60 di innumerevoli chicche saporitissime, tra cui una serie di siparietti musicali alquanto originali raccolti solo negli anni ’90 in due album dal titolo “Homage to Catotonia” – The psychedelic adventures of Pete Miller –  (Tenth Planet 1996)“Return to Catatonia” – the further psychedelic adventures of Pete Miller – (Tenth Planet 1998), due raccolte di canzoni popsych registrate nel 1967.

Big Boy Pete (Homage To Catatonia)-The Treacle Dance

big-boy-pete-1990-return-to-catatonia-compact-discLa prima copertina presenta una foto in pieno stile hippie ; la seconda, delle decorazioni in paisley arabescato indiano. Tutte e due la dicono lunga su cosa ci attende all’interno. Big Boy Pete mette a frutto le sue visioni con sfrenata disinvoltura, dato il relativo interesse verso lo show busines, dedicandosi sopratutto alla sperimentazione. Utilizza per suoi artefatti ogni sorta di ritrovato, dall’effettistica, all’elettronica, nelle tecniche di mixaggio passando dal collage alle sovrapposizioni  in stile “strawberry”, per confezionare con scrupolosa artigianalità e grande perizia, grottesche marcette, cantilene flowers, motivetti scanzonati e anticonformistici tipicamente british.

Big Boy Pete (Return To Catatonia)-‘Twas Not So Short Ago

Big-Boy-Pete 2Quattordici + quattordici tracce, delle più svariate esperienze musicali compresse nei tempi della canzone classicamente intesa (2-3, massimo 4 minuti), dove però troviamo rivoltamenti di genere e di armonie che fanno presagire ai cambi narrativi del prog. Non occorre analizzare ogni traccia singolarmente, poiché le due raccolte vanno considerate nel loro complesso, si distinguono, oltre ad essere godibilissime, per essere una testimonianza storica. Notiamo tuttavia l’immancabile uso del sitar oltre alle chitarre e alla voce, da parte di Pete, sopratutto nei primi due pezzi, che si impone come una citazione esotica di uno stereotipo stilistico molto in uso nella summer of love londinese. Occorre in ogni modo dire che oltre ai Beatles e ai Rolling Stones l’utilizzo di certi stilemi pop  presenti all’interno di “Sgt. Pepper’s” o “Satanic Majesties Request” fossero una “maniera” di suonare un certo genere, una vera e propria moda del periodo che aveva condizionato tutti.

Big Boy Pete (Return To Catatonia)-Summerland

big boy pete 6Alcune innovazioni formali (escludendo Zappa) vanno attribuite senza dubbio, agli illustri “scarafaggi” più che alle irruenti “pietre rotolanti”, ma del resto il nostro prolifico e insaziabile folletto beat-freak nel 1967 era intento a dare forma a strane coagulazioni sonore lambicate, profumanti di esotiche spezie urbanizzate negli Olympic Studios di Londra, mentre fuori imperversava copiosa una tempesta di acida pioggia psychedelica. Come non essere tentati, noi oggi, di farci coinvolgere da simile perturbazione?

Big Boy Pete (Return To Catatonia)-The Shelter

Big Boy Pete 5Nel 1972 Big Boy Pete si trasferì in California, dove aprì uno studio di registrazione per continuare la sua attività di compositore e arricchire la sua già formidabile produzione. Nel 1986 fu anche co-fondatore dell’ “Audio Istitute of America” a San Francisco, una importante scuola di ingegneria del suono. Oggi, il suo nome è inserito nella lista della prestigiosa “The Rock and Roll of Fame” per meriti riconosciuti nella storia della musica rock.

rano 2Valutaz. **** / ****

Pierdomenico Scardovi


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