Anonymous contro Isis.

Anonymous, il gruppo di hacktivist che opera in tutto il mondo, lancia #OpParis. E dichiara, ancora una volta, guerra alle attività di cyber propaganda del Califfato. In un filmato diffuso in più lingue vengono minacciati direttamente gli attentatori dello Stato Islamico: «Siamo sulle tracce degli appartenenti ai gruppi terroristici responsabili degli attacchi, non ci fermeremo, non dimenticheremo, e faremo tutto il necessario per porre fine alle loro azioni», afferma Anonymous. Nel video viene ricordato come gli hacker non siano nuovi a questo tipo di azioni.

«Durante gli attacchi a Charlie Hebdo, avevamo già dichiarato la nostra determinazione a neutralizzare chiunque attaccasse le nostre libertà. Adesso faremo lo stesso. Aspettatevi la nostra totale mobilitazione. La violenza non ci indebolirà, ma ci darà la forza per unirci e combattere insieme la tirannia e l’oscurantismo». Dopo il primo attacco in Francia infatti gli hacker hanno colpito gli account di propaganda jihadista in una lunga serie di operazioni sotto l’hashtag #OpIceIsis, segnalandoli a Twitter ma anche attaccandoli nel vero senso della parola.

Un lavoro costato ore e ore di lavoro, che ha portato alla creazione di un database di 26 mila account gestiti supporter dello Stato Islamico e alla chiusura di 149 siti. L’obiettivo di Anonymous è infatti quello di silenziare la propaganda del Califfato e di impedire che i gruppi jihadisti usino la rete per reclutare e per diffondere i loro proclami. Anche per questi nuovi tremendi attentati costati alla vita a 129 persone, gli hacker hanno creato un canale ufficiale @opparisofficial e un canale apposito sulla chat anonima IRC. Tutti sono invitati a segnalare gli account di Isis, il gruppo infatti agisce a livello collettivo e in modo autonomo, essendo privo di gerarchia. E lancia attacchi di tipo DDoS per buttare giù account e piattaforme del Califfato prendendo le informazioni dal database dei profili.

Un lavoro dal basso, dunque. Portato avanti per cercare di porre un freno alla ferocia e alla barbarie del terrorismo che sempre di più trova nuova adepti attraverso i social network. Già immediatamente dopo gli attacchi allo stadio, al Bataclan e ai ristoranti, gli hacktivist hanno iniziato ad operare sotto il canale #Ghost, bloccando l’hashtag #parigiinfiamme usato dai supporter di Isis per festeggiare la morte di 129 persone e per diffondere la rivendicazione degli attentati. ( fonte Il Messaggero – MSN )


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