“Saremo implacabili” contro il terrorismo, ha detto il presidente francese che domani presiederà un consiglio della Difesa. Mentre nei pressi del teatro continua il via vai dei mezzi di soccorso e degli autobus vuoti della Ratp venuti a portar via i superstiti.

Molto più facile ordinare un attacco che, per quanto chirurgico, non potrà non causare vittime civili, piuttosto che andare dietro alla verità e di dedicarci tutti insieme, popoli e politici “a creare campi di comprensione, invece che campi di battaglia“, come ha scritto Edward Said, professore di origine palestinese ora alla Columbia University, in un saggio sul ruolo degli intellettuali.

La vendetta NON è la soluzione al terrorismo internazionale: sangue chiama sangue è una verità indiscutibile, ci saranno sempre dei fanatici pronti a farsi saltare in aria o a scaricare proiettili su una folla inerme al mercato, al ristorante, al cinema. Israele è l’unica nazione che in qualche modo è riuscita a frenare, ma non eliminare, il terrorismo fanatico e vigliacco ma a un prezzo che le democrazie occidentali non possono permettersi di pagare: la morte di molti innocenti. Israele è circondata da nemici e non ha alternative, gli USA e l’Europa e anche la Russia, hanno opzioni diverse e parimenti efficaci per ottenere la fine del terrorismo.

In nome dell’autodeterminazione di ciascun popolo le armi, gli aiuti militari ai regimi, le ingerenze nelle politiche interne, devono essere abbandonate e le politiche economiche e geopolitiche discusse nell’unica sede autorizzata: l’ONU. Nella ex-jugoslavia l’intervento dei caschi blu è stato decisivo… ma forse perchè nei Balcani non c’è petrolio, nè è previsto alcun passaggio di oleodotti.

Quindi in nome dei martiri di Parigi, è bene che il G20 ritiri la coalizione che opera tanto in Medio Otriente quanto in Afghanistan e lasci la parola all’Assemblea delle Nazioni Unite. La nostra civiltà, della quale sembra andiamo tanto fieri, ci impone di intraprendere una strada diversa da quella antica e sanguinosa della semplice vendetta.

( massimo scalzo )

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