Aynsley Dunbar Retaliation: Remains To Be Heard

 

pier grata bianca 1“Celebrata la fine di una musica
è la sua pelle a morire
ma la sua radice è eterna.”

(ranofornace) ranina picciina

Aynsley Dunbar Retaliation-Invitation To A Lady

aynsley 3Questa volta ragazzi parliamo di blues, visto che il container di Belligea musica è una sorta di “rifugio peccatorum” con ancora notevole spazio per accogliere certe stagionature. Parliamo di vere prelibatezze senza data di scadenza lasciate da parte in altri contesti per le continue incombenze dell’attualità. Oggigiorno si ascolta una marea di musica dell’ultima ora da parte delle generazioni mature e sembra in grado di soddisfare anche i palati più raffinati. Ma io comunque, insisto nella mia ostinazione e a molti sembrerò forse un frequentatore di cimiteri, uno sbadilatore di tombe, inebriato da uno strano odore di muffa, non presente nelle cose troppo “fresche”.

aynsley blueDicevo, il blues è dettato da una rigidezza di fondo che impone le linee guida da seguire, da cui è possibile interpretare senza uscire troppo dagli schemi (i tempi, le battute, le scale, le tonalità), una specie di prigione a cielo aperto dove piangere è consentito, anzi consigliato. Lamentarsi a volte conta, ma spesso è lagna insopportabile. Questo vale anche per le “blue note”? Certamente! Allora cosa dire sulle romantiche motivazioni del blues americano  trasformate in una sorta di happening da intrattenimento nel revival britannico? E nella sua controversa posizione storica ha prodotto magnifici risultati estetici nella ribollente scena della “Swinging London” continuamente tentata dalla nuovità.

Aynsley Dunbar Retaliation-Blood On Your Wheels

aynsley 2Dalla maestosa ondata americana sul finire degli anni ’50 e del blues di Chicago dei primi ’60, si trattengono gli elementi stilistici innovativi da riordinare. Da qui nasce e si sviluppa il così detto “blues revival”, per una risposta non meno efficace chiamata “British Invasion”. Fioriscono in questo periodo una miriade di gruppi più o meno fedeli alla “vecchia” linea, come Savoy Brown, Chicken Shack, Love Sculpture, Peter Green and Fleetwood Mac, Ten Yeats After, Groundhogs, ecc. e per la longevità e coerenza dimostrata, in testa su tutti “John Mayall & the Bluesbreakers”. Ma ora, perlustrando il sottobosco della scena di quei giorni, è giunto il momento di interessarci di una blues band molto… molto brava, come “Aynsley Dunbar Retaliation” con  il loro quarto ed ultimo lavoro,”Remains To Be Heard” del 1970.

Aynsley ultimissimaConsidero questo disco una forma preveggente sul destino del blues inglese. Il gruppo fu fondato dal batterista Aynsley Dunbar; prima con John Mayall e dopo con Frank Zappa. Inoltre troviamo nella line-upVictor Brox al canto, alle percussioni, al piano e organo; fu nientemeno che la grande voce di “Caifa”, nell’originale registrazione di “Jesus Christ Superstar” movie, poi la moglie Annette Brox ed il bravo chitarrista John Morshead, infine al basso Alex Dmochowski. Vogliamo dire che dalla metà degli anni ’60 ai primi anni ’70, gruppi come Aynsley Dunbar Retaliation e altri, hanno contribuito a produrre tutto ciò che mancava all’evoluzione dello stile blues? Ok, ma se si fa blues, bisogna fare blues. Lo spazio d’azione, di conseguenza, si articola all’interno di quelle preposizioni consolidate, ormai troppo care alla tradizione, gelosa custode e giudice severa. Però non possiamo non ammettere che il blues, specialmente quello del secondo quinquennio british, svilupperà tutto il potenziale espressivo insito nel “genere”, rimanendo fino alla fine con la propria identità. Non rimarrà poi quasi più niente, se non la primitiva eredità, quell’anima degli avi da riesumare.

Aynsley Dunbar Retaliation-Keep Your Hands Out

aynsley 5“Remains To Be Heard” dalla copertina inequivocabile, fa intendere che siamo di fronte al loro testamento spirituale e di “genere”, punto d’arrivo della ricerca, il blues ripreso da dove lo avevano lasciato giganti come Muddy Waters, Albert King, John Lee Hooker, Robert Johnson, viene elaborato in chiave “didascalica”. Poco a poco negli anni il suono si farà sempre più denso, più carico (alla luce del progresso tecnologico) ma anche più malinconico, non sarà più possibile dopo il ’70 avere un approccio ancora sincero, dovuto all’esubero, alla storia che incombe alle nuove esigenze e per un atteggiamento sempre più manierato, che porterà lo stile verso una lenta agonia. Per quanto riguarda “Remains To Be Heard”, cosa sarebbe stato senza la voce fascinosa dalla timbrica nasale di Victor Brox? Vero maestro! Senza l’uso del suo organo leslieato alla Brian Auger e della chitarra elettrica densa e spleenetica di Morshead? Lascio a voi la risposta.

Aynsley 6Questo album può essere considerato il testamento spirituale della “Retaliation” e del “genere. Elaborazione di un blues con inserimenti melodici, di nostalgie morenti della stoica ed eroica generazione di bluesman inglesi che, comandati dall’evoluzione culturale, sentono ormai il sopraggiungere del capolinea e quindi prendere sinceramente in considerazione di deporre le “armi”. Il blues in Inghilterra verso il 1970, dopo essere stato masticato e digerito dal rock non sarà più lui ma un vago rimescolamento di maniere, esplicazione di sentimenti gloriosi giunti allo stremo della loro forza espressiva. Ma qui ci siamo ancora… siamo fuori totalmente dai canoni scolastici e refrattari di un blues stanco e insensibile. Piuttosto, la maturità di tutto l’album subisce l’influsso nefasto di una psichicità profonda, di una sensibilità allo stremo delle forze, ancora in grado di esprimere con grande gusto (europeo) l’essenza bluesy dell’ anima nera.

Aynsley Dunbar Retaliation-Toga

Fra tutti i grandi brani che costellano questo supremo album voglio ricordare solo l’ultimo, come insegnamento per un futuro paradigma estetico della musica (essenzialità e sentimento) ed è il commiato di oltre cinque minuti espresso da “Toga”. Una specie di banchetto funebre, i quali commensali trovano conforto ad orchestrare un provocatorio e malinconico motivetto “sbatacchiando i bicchieri e pentole con le posate”. Resa o veggenza? “Resta di essere ascoltato”… appunto!

Le tracce:

  1. “Invitation To A Lady”
  2. “Blood On Your Wheels”
  3. “Downhearted”
  4. “Whistlin’ Blues”
  5. “Keep Your Hands Out”
  6. “Sleepy town Sister”
  7. “Fortune City”
  8. “Put some Love On You”
  9. “Bloody Souvenir”
  10. “Toga”

valutaz.****(*)

rano 2Pierdomenico Scardovi


RIPRODUZIONE VIETATA © BELLIGEANEWS.IT

su "Aynsley Dunbar Retaliation: Remains To Be Heard"

Lascia un commento

il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.