IL PARADISO ALL’INFERNO

Era il lontano 1957, quando sul colle di Rimini aprì i battenti il “dancing”, locale destinato a rendere mitiche per oltre quarant’anni le notti della riviera romagnola.

Fondato dalla signora Annunziata Mirti Fabbri, fu ritrovo di un pubblico elegante, che nelle notti dei primi anni sessanta ballava sulle note dell’orchestra, cantando Fred Buscaglione e sorseggiando fiumi di champagne.

Nel 1970 Gianni, il secondogenito, prese le redini del Paradiso, che divenne epicentro internazionale e trampolino di lancio di mode, tendenze e correnti di pensiero.

Stagione dopo stagione, grazie all’evolversi delle tecnologie e ad una ricerca particolare nei mutamenti architettonici, ha goduto di crescente popolarità: dagli anni della febbre del sabato sera, alle prime cubiste, dallo yuppismo al grunge, dall’Italia “da bere” degli anni ottanta, alla New Age, dalle continue evoluzioni musicali, alle sfarzose feste che hanno da sempre caratterizzato il locale di Rimini alta in tutto il mondo.

Di quel mondo non rimane più nulla, non solo del Paradiso ridotto un ammasso di macerie che sembra Kabul, oggi, questo luogo, è in preda al degrado ed ai furti, non esistono più quei protagonisti, quell’atmosfera, quel fascino che ha reso mitici gli anni ’60, ’70 e ’80. Quel fantastico frizzantino, quell’impareggiabile senso dell’avventura, quell’essere autenticamente tutti unici e tutti protagonisti, quella spensieriatezza che dava quel senso di libertà  assoluta, fu un epoca unica e impareggiabile, irrefrenabilmente fantastica, un tempo irrimediabilmente passato.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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