L’ALTERNATIVA

Nel panorama turistico balneare romagnolo, dei 150 chilometri di costa presenti, le aree non urbanizzate sono davvero poche e quelle poche rimaste, sebbene ancora prive di strutture, in ben pochi casi non hanno comunque subito trasformazioni che non ne abbiano alterato le loro caratteristiche originarie.

La Riserva naturale Duna costiera ravennate e foce torrente Bevano, è un’ampia e incontaminata oasi naturalistica in provincia di Ravenna, comprendente la Pineta di Classe, le zone umide dell’Ortazzo e dell’Ortazzino e le dune costiere naturali comprese tra Lido di Classe a sud e Lido di Dante a nord. La zona è costituita da un mosaico di diversi habitat, tutti di particolare pregio naturalistico ed è idonea alla sosta di numerosi uccelli migratori, tra cui diverse specie di trampolieri, oltre a costituire oggetto di particolare interesse per la presenza di specie vegetali ormai in via di estinzione.

Per anni, quelle estese spiagge, sono state frequentate dai turisti e nel tempo, sulla foce del fiume Bevano, sono state perfino costruite una sessantina di abitazioni abusive per trascorrevi l’estate, nonostante sulla carta, quella fosse una Riserva naturale protetta.

Qualche anno fa il Corpo Forestale dello Stato, ha cambiato radicalmente quella tendenza che perdurava da oltre 30 anni, imponendo l’abbattimento del “villaggio abusivo” e garantendo la tutela reale solo di quel chilometro di spiaggia, entro il quale l’accesso venne precluso completamente.

Considerato l’elevato grado di antropizzazione dei litorali nazionali e soprattutto di quello romagnolo, l’istituzione di questo tratto di litorale come area protetta fu senza dubbio un intervento lungimirante. Un solo chilometro su 150 totali è il prezzo pagato dalla natura.

Tale è l’estensione complessiva della costa dell’Emilia Romagna, ma se si eccettuano alcuni scanni del Delta del Po ed un tratto immediatamente a nord della foce del fiume Reno, solo circa 10 chilometri conservano ancora le loro caratteristiche di naturalità.

Il litorale tra Lido di Dante e Lido di Classe, poco a sud di Ravenna, è stato istituito Riserva Naturale dello Stato dal 1979, proprio per conservarne le caratteristiche.

Un progressivo stato di degrado particolarmente evidenziatosi durante gli ultimi anni, ha prodotto la perdita della sua peculiare biodiversità introducendo un aumento di specie estranee o banali, sia tra gli organismi vegetali, che tra gli animali.

Le ragioni di questo degrado sono senza dubbio da imputare a una diffusa e incontrollata presenza antropica. La Riserva non è preclusa alle visite e al turismo, ciascun cittadino può accedervi godendone la bellezza, ma preservandone, con l’obbligo di un comportamento corretto, le caratteristiche.

Con questa scelta inoltre, la maggior parte della Riserva naturale Duna costiera ravennate, rimane comunque disponibile a tutti coloro che desiderano continuare a frequentare quella zona per il turismo balneare nelle aree adibite a tale pratica, ma ovviamente nel completo rispetto delle norme che una riserva protetta impone, norme atte a consentire una coesistenza positiva delle attività umane con l’ambiente tutelato, offrendo al panorama balneare romagnolo, quella che è, a tutti gli effetti, un’alternativa turistica ecosostenibile.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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