Clannad: Dulaman

 

dome buona 2 (2)“Come flauto di Pan  sui verdi prati di vento pomeridiano…”

ranofornaceranina picciina

 

Clannad-Dulaman

clannad 1L’ondata reazionaria non si arresta tanto facilmente, specie per noi che il ’68 lo abbiamo fatto o vissuto. Oggi, donne e uomini maturi quali siamo diventati, facciamo la parte di quelli che le armi culturali della “rivoluzione”, della “salvezza”, assieme ai nostri sogni, le hanno deposte da tempo memorabile nelle soffitte, nelle cantine, fra gli scaffali polverosi, abbandonati all’oblio per la sfiducia e la stanchezza o peggio ancora venduti per pochi spiccioli ad avidi occasionali rigattieri. Si, assieme al materiale abbiamo venduto anche i nostri sogni, l’ideale astratto, per l’interesse concreto dovuto all’età che avanza, impietosamente e senza scrupoli. Faremo più o meno tutti la stessa fine…ci adegueremo alle nuove mode, tradiremo noi stessi, il nostro passato, per apparire più moderni ai nostri figli e abbandonando assieme alla nostra storia, tutto ciò che non ci è riuscito, come un fardello inutile da una lurida crisalide usciremo per impattare in un “nuovo mondo”, nell’intento illusorio che il nuovo e l’attuale contenga ancora nuovi stimoli, rispetto al vecchio e deludente passato, tutto ciò nell’economia del nostro fardello culturale.

Clannad-Two Sisters

clannad 6E così feci tanti anni or sono, di dare via fra le altre cose, un blocco di dischi con le copertine orrendamente firmate a biro, all’alba della nuova era del cd (lo facevamo tutti per salvaguardarli quando li prestavamo), pensando di aver fatto la giusta cosa e con questi feticci, anche una parte della mia vecchia storia se ne andava.

clannad 2Fra quei dischi vissuti e consumati (poi tutti ricomprati) vi era “Dulaman”, stupendo terzo lavoro dei miei adorati Clannad, un disco in vinile del 1976 (ed. Ger. Intercord) perché è con loro che ho trascorso buona parte degli anni ’70 e ne vado anche fiero. Non so come sia successo, ma un piccolo miracolo è avvenuto quattro anni fa, che ci crediate o meno, rovistando nei mercatini della mia zona con immenso stupore mi sono imbattuto nel mio vecchio disco, la firma sul retro della copertina non ha lasciato dubbi, così ho riportato a casa l’antico compagno, vilmente venduto per quattro denari. Oggi mentre scrivo questa recensione sta suonando in sottofondo e con molto piacere lo segnalo a voi tutti.

Clannad-Eirigh Is Cuir Ort Do Chuid Eadaigh Coiriu

clannad 7Credo che i Clannad non abbiano bisogno di molte presentazioni, sappiamo tutti di questo mitico e fantastico gruppo irlandese. Gli aggettivi non sono mai troppi, per definire una band così straordinaria, così preparata, così perfetta. Costituita dalla incredibilmente brava Maire Brennan (sorella maggiore di Enya, voce, arpa e tastiere) insieme ai fratelli Pol e Ciaran Brennan e dai fratelli Noel e Padraig Duggan (voce, tin whistle, basso, chitarra /chitarra, mandolino, armonica a bocca) tutto in famiglia, tutti in un “clan”, appunto. I Clannad, sono forse oggi da considerarsi il più importante gruppo di folk celtico irlandese.

 

Clannad-Siuil A Run

clannad 4“Dulaman” è un lavoro totalmente acustico, cantato quasi tutto nella magica e musicalissima lingua gaelica. Dieci tracce della migliore tradizione folk celtica, in alcuni tratti dai severi influssi gotico-normanni e dalle mistiche ballate naturalistiche con risvolti bucolici. Musica altamente estetizzata dalla spiccata elevazione spirituale, in cui primeggiano la tittle track “Dulaman” per voce, coro chitarre e arpa, che fa subito intuire il grande fascino di cui è permeato il disco, poi si passa a “Cumha Eoghain Rua Ui Neill”  con l’arpa e il tin whistle che ci trascina nel mondo incantato dei mattini madidi e frescosi delle brughiere irlandesi. Maire poi canta da sola l’incipit di “Two Sisters”, una ballata campestre, semplice e orecchiabile, che si arricchisce nello scorrere di tutti gli strumenti. Segue l’arpeggiata, soffiata e pizzicata “Eirigh Suas A Stoirin” mantiene l’aria intimista e melodiosa delle antiche nenie popolari.

Clannad-Mo Mhaire

clannad bella lunga grandeQuindi la bellissima danza strumentale per chitarra e tin whistle “The Galtee Hunt” e la ballata cantata di “Eirigh Is Cuir Ort Do Chuid Eadaigh Coiriu” scorrono nella leggerezza soave e naturalistica di un folk fiabesco ed evanescente. Ma ecco  arrivare il grande capolavoro; la sublime “Siuil a Run”. Non ho mai sentito pezzo più dolce e malinconico in vita mia, non ho altri riscontri degni di confronto, per descrivere l’immensa dolcezza di questo canto di Maire Brennan, vera e propria traslazione dell’anima celtica. “Siuil a Run” è un canto immenso, appoggiato su chitarre arpeggiate, semplici e pertinenti che portano l’ascoltatore a volgere lo sguardo verso terre e mondi di altra fattura. La danza di “Mo Mhaire” incalza ieraticamente nel medioevo celtico, mentre “Dtigeas A Damhsa” dal nome stesso è una giga a cappella molto efficace. Chiude  la ballata quasi strumentale  di “Cucanandy/The Jug Of Brown Ale” ancora nello stile Clannad.

Clannad-Dtigeas A Damhsa

Non voglio andare oltre per raccontare “l’indescrivibile”. Tutto si annida fra le note che sono patrimonio assoluto dello spirito e si avvarrà soprattutto delle vostre orecchie e della vostra mente, se voi lo permetterete. Per quanto mi riguarda, ho avuto la fortuna di assistere tempo fa ad uno dei tre ultimi concerti italiani degli incredibilmente in forma Clannad e devo dire che mai, esperienza musicale più toccante di questa ha potuto arricchire e gonfiare la mia pigra anima. “Dulaman” è un piacere irrinunciabile, un salto nella dimensione delle cose che contano… consigliatissimo soprattutto a quelli  che non lo conoscono, per gli altri è già pane.

valutaz. *****

rano 2Pierdomenico Scardovi

 


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