TRA ZINGARI, VUCUMPRÀ E VENDITORI ABUSIVI ITALIANI

Non se ne può più, siamo assediati, poco ci manca che ci mandino via dalle nostre case.

Purtroppo non possiamo costruirci il nostro “muro di Berlino” altrimenti il problema sarebbe subito risolto, ma in Italia, con la sua marea di leggi, non ce n’è una che tuteli le persone serie e oneste, gli zingari non si possono toccare, questi, oltre che rubare, degradano le nostre vie e piazze, e dobbiamo anche mantenerli, le forze dell’ordine poco possono fare, ma a volte sembra che non vogliano fare proprio niente, si dovrebbe chiederne la ragione a chi li comanda!

A ben poco servono le molte frasi che si leggono nei vari gruppi Facebook: bruciamoli, facciamo le ronde, usiamo i bastoni ecc. Nessuno, ripeto, nessuno degli autori di questi commenti lo farebbe davvero, chi è disposto a giocarsi il proprio futuro e tutto quello che ha per gli zingari? Oltretutto, chi scrive certe cose, rischia delle denunce per istigazione alla violenza. Non facciamo come quello che mentre gli brucia la casa, invece di uscire a chiamare aiuto, fa il post su Facebook……

Siamo seri, sarebbe molto meglio andare in Comune in qualche centinaio e invadere l’ufficio del Sindaco e del Comandante della polizia locale (Cecchini), ed esigere interventi rapidi e incisivi.

Qui è meglio dirlo subito, non si tratta di odio razziale, ma semplicemente di gente che vuol vivere tranquilla e non sopporta la delinquenza.

I vucumprà, sono invece un fenomeno sociale da 40 anni, che col tempo si è allargato, e grazie alle politiche buoniste di tutti i governi di destra e di sinistra, è diventato insopportabile, e c’è da dire che qui da noi il fenomeno è abbastanza contenuto. Comprare da loro significa aumentare l’evasione e diminuire gli introiti delle attività commerciali, ma con il livello di turismo che ci ritroviamo non c’è molto da sperare…. La cosa grave è che questo fenomeno a sua volta genera traffici e comportamenti delinquenziali, chi fornisce loro il denaro per cominciare? Chi vende loro la merce senza fattura? Da quali organizzazioni di stampo mafioso sono controllati? I politici buonisti, hanno mai pensato a queste cose? Evidentemente no!

Veniamo a quel retaggio anni ’80, degli ambulanti abusivi a spiaggia, fenomeno che sembrava dimenticato ma invece sembra sia ritornato (la crisi la sentono tutti), si vedono scene surreali di furgoni pieni di merce che scaricano tranquillamente sul lungomare, senza che nessuno dica niente, e magari nella stesso posto, un paio di ore dopo, una macchina di turisti che scarica le valigie per andare in albergo viene multata, stiamo dando i numeri?! Trattiamoli male i turisti, che poi col cavolo parlano bene di noi… e di sicuro non tornano.

Va poi considerato che questi venditori abusivi danneggiano i vari negozi della città, che pagano le tasse e sono oberati di spese, meriterebbero almeno si facesse qualcosa per evitare una concorrenza sleale, visto che per poter pagare le imposte devono incassare, ma noi no, ci piace farci male da soli, dov’è il Comandante dei vigili? Dov’è il Sindaco? Se invece di sproloquiare numeri (ma poi bisogna anche saperli leggere…), il Sindaco si dedicasse a risolvere i veri problemi della città, in primis sicurezza e legalità. Se magari qualche consigliere che si vanta di fare interventi “di peso” spesso deriso nel suo stesso partito (è famoso per segnalare le buche), desse le dimissioni e si dedicasse al mestiere di segnalatore di delinquenti e di ordine pubblico? Ecco, visto che se si parla con i politici, tutti raccontano la stessa cosa “siamo qui per servire…” Bene, sarebbe ora di dimostrarlo, i cittadini non chiedono altro che essere tutelati e difesi.

I cittadini pagano una marea di tasse e vorrebbero risultati….. visto inoltre che recentemente le tasse sono state aumentate, ci si aspetterebbe fossero usate nel modo giusto e non solo per coprire i buchi di bilancio.

Cari Amministratori, non bastano le parole ci vogliono i fatti!!! Nessuno vi chiede miracoli, dovete essere efficaci ed efficienti, basta dare aria alla bocca!


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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