NON CI CAPIAMO PIÙ NIENTE…

No, non ci capiamo più niente, l’urgenza del mercato ittico, la necessità di recarsi in una struttura a norma perché: “La pescheria sul porto non è a norma…”, il signor Bellavista che pubblicizza con tanto di foto di funzionari compiaciuti, che attestano come il Mercato ittico sia stato trovato in regola, la necessità di trasferirsi alla nuova struttura di tutti i pescatori, poi…

Poi, pochi giorni fa, arriva l’ispezione anche a quelli che continuano a vendere nella vecchia pescheria, cui è stata anche chiusa l’acqua, che comunque prendono dalle prese in banchina.

Il funzionario fa la sua ispezione e rileva che: i banchi, per la vendita diretta a “decametro zero” (il pescatore vende solo il proprio pescato appena sbarcato) vanno bene, il pesce nelle cassette regolamentari è sotto ghiaccio, l’abbigliamento del venditore risponde a quanto previsto dalle norme igieniche.

Risultato: se ne va solo avvertendo che non è loro consentita la vendita delle lumachine.

Che qualcuno degli “illuminati” abbia preso una gran cantonata?

E adesso proprio siamo in confusione, la pescheria non a norma è a norma per quello che ha sempre fatto finora, non si capisce allora la necessità di un mercato ittico, mercato ittico all’ingrosso diventato ormai più pescheria, che vende il prodotto locale e quello che viene da fuori, che va a finire che è meno a norma della pescheria non a norma, che però, guarda caso, per quello che deve fare è a norma… qualcuno ci illumini perché ne abbiamo veramente bisogno.

Possibilmente senza artifici filosofo politico pescherecci… grazie…

Adesso, comunque, dopo i controlli fatti sia al mercato ittico che alla vecchia pescheria, siamo tutti più sereni, si tranquillizzerà anche il signor Bellavista? Che tanto inneggiava ai controlli!


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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