Un paio di giorni fa sul Carlino, è uscito un comunicato stampa del Frate minore.

Questo non fa che confermare che il maggior azionista del Carlino è la famiglia Domeniconi da Bellaria.

Parliamo prima dell’incontrollabile mania dell’NCD di volersi mettere sempre in mostra, non avendo nessun peso sulla politica bellariese, cercano visibilità per far vedere che esistono….

Veniamo al contenuto del comunicato, che per l’appunto sembra una messa da prete. In pratica il Frate minore dà ragione all’emendamento del Pd (e qui sembrerebbe un’apertura democratica a idee diverse), in realtà poi il Frate precisa che solo lui ha ben spiegato perché è giusta l’addizionale IRPEF (facendo fare una magra figura ai colleghi della maggioranza….) e di conseguenza il suo voto è stato per il sì all’addizionale IRPEF.

Nel suo dettato (che lascia molti dubbi sia farina del suo sacco) altresì si sottolinea che anche i sindacati erano contrari all’addizionale, la cosa strana è che l’Assessore Madre Badessa lavora alla UIL….. e, come Assessore in giunta, ha approvato il provvedimento.

Il tutto è alquanto contraddittorio ed appare strano che la UIL possa avere tra le sue fila qualcuno che vota l’esatto contrario di quello che decide la dirigenza.

Nei recenti comportamenti dell’NCD si lascia far credere che la politica bellariese sia dominata dalle Sorelle Bandiera (Domeniconi) e dal Frate minore…. Ma quando mai! Contano molto poco se non addirittura niente e farebbe bene la maggioranza a liberarsi di questa inutilità dannosa per la città.

Ora ci permettiamo due consigli: la minoranza non accolga l’eventuale defezione dell’NCD dalla maggioranza come manna dal cielo, ma bensì si guardi bene dal serpente dalla lingua biforcuta; al Sindaco, che anche lui si guardi bene dalla lingua altrettanto biforcuta del suo Assessore.

Concludendo: il Frate minore non fa altro che confermare la tendenza ecclesiastica della sua compagine politica, come i vecchi preti di campagna degli anni 50, quando per far quadrare il bilancio della parrocchia davano ragione a tutti e la questua dava sempre tanti frutti.

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci