QUALCUNO VUOL DAR LEZIONI

Un certo Stefano Pelloni, che siamo convinti altro non sia che un nick (e già il fatto di non presentarsi con nome, cognome e faccia, lo squalifica), si è messo in testa che le Autorità (quali non si sa), dovrebbero riprendermi per gli articoli che questo giornale pubblica e, possibilmente, vorrebbe che fossi censurato, bell’esempio di democrazia!

Il Pelloni pretenderebbe di dare la linea editoriale al giornale, con quale diritto? Quello che lui pubblica sul suo gruppo a volte mi trova d’accordo e a volte no, come è normale che sia, ma mai mi sono sognato di chiedere la censura per quello che pubblica, ognuno giustamente ha le sue idee.

Ci accusa di disfattismo, ma raccontare la verità è disfattismo? Oppure si preferisce non dire le cose nella loro cruda realtà, solo per non disturbare i benpensanti? Sarebbe come pulire il pavimento di casa mettendo la polvere sotto al tappeto.

Insomma, secondo Pelloni le cose si devono dire nel chiuso di una stanza, ma le cose in generale, gli scandali italiani, sono stati tutti scoperchiati quando sono arrivati alla pubblica opinione, allora qual è il problema?

Pelloni si tenga le sue idee e noi ci teniamo le nostre, se poi ne vuol fare un pubblico dibattito, facciamolo, ma non nel suo gruppo come lui vorrebbe, ma sulla pubblica piazza o in luogo d’incontro, nessun problema.

Ma la smetta di fare il filosofo e pretendere di avere tra le sue mani la verità assoluta, nessuno la possiede, né lui né noi!


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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