May Blitz: May Blitz & The 2nd Of May

 

dome punta di palata 2 014“Darkeggiare nell’estasi estetica del giardino progressivo.”

ranofornace ranina picciina

 

Limpidezza e ricchezza delle suggestioni nell’attacco di maggio!

May Blitz-Smoking The Day Away

may blitz 2Così voglio iniziare sui “May Blitz”… un vero e proprio ossimoro percettivo, già il nome stride piacevolmente, è un anticipo di ciò che si trova all’interno dei due magnifici album di questo “illuminato” power-trio, una delle tante ingiustamente dimenticate formazioni della scena minore britannica, che assieme ad altre (e non si comprendono i motivi), hanno passato all’ombra, il mattino della stagione progressiva. Nati nel 1969, per mezzo della sezione ritmica degli ex Bakerloo, Terry Pool (basso) e Keith Baker (batteria) assieme al chitarrista Jamie Black, quando Dave “Clem” Clempson se ne andò per raggiungere i “Colosseum”. Ben presto Terry Pool e Keith Baker uscirono prima di mettere a frutto il primo lavoro, uno per andare negli “Vinegar Joe” e l’altro per gli “Uriah Heep”, la band si riformò con Tony Newman, nientemeno che il batterista di “Beck-Ola” del “Jeff Beck Group” che si portò appresso il bassista canadese Reid Hudson.

Line-up: Tony Newman (batteria, percussioni), Reid Hudson (basso, voce), Jamie Black (chitarra , voce solista), furono una splendida realtà meritevole di molta più fortuna nel vasto panorama rock di inizio ’70, nonostante siano stati sponsorizzati dall’etichetta del “progressive” per antonomasia, la Vertigo.

may blitz suonano 1Lo stile dei “May Blitz”, è un hard rock snaturato della sua valenza primitiva, ma piuttosto elaborato e pulito dove affiorano distintamente le scelte timbriche e tonali degli strumenti. Uno stile variato da ammorbidimenti folclorici e speziato di sentori psichedelici, dark e jazzisici, ne risulta un composto multi espressivo di notevole pregio.  Armonie prolungate ed eleganti nei rimandi, particolarmente ricercate nei suoni, senza eccessive ricadute pop. Tutto è estremamente bilanciato nei lunghi fraseggi strumentali, in cui si innestano brevi parentesi di cantato e cori contrappuntati, rinforzati da riff accattivanti; ritmica incalzante e variazioni di tempi che si alternano a rallentamenti sognanti e cullate effettate. In poche parole… lo stile variegato e ben arrangiato dei “May Blitz” nel suo complesso è un riuscito esempio di componimento hard/dark progressive, suddiviso in parti uguali fra gli unici due album della loro breve carriera, “May Blitz” del 1970 e “The 2nd Of May” del 1971.

May Blitz-Squeet

may blitz cover 1Il primo album “May Blitz”, è un saggio di ricercatezza di suoni chitarristici diretti da una sezione ritmica sempre all’altezza ed apportati efficacemente dai mezzi tecnici di registrazione; la “nuova era” dei ’70, fra le altre cose la si potrebbe riconoscere ciecamente per la specificità dei suoi timbri. La registrazione dell’eponimo album è molto pulita e presente nonostante il “contenuto hard”, i suoni sono ben distinti e separati, costituiscono uno dei principali fattori di piacevolezza dell’ascolto. La prima traccia “Smoking The Day Away”, potrebbe riassumere tutto l’album se contenesse anche i momenti dell’ultimo brano; per la sua durata ( il più lungo dei due dischi), per il riff prolungato, per la ritmica e per i suoi sviluppi, si può definire il “manifesto” musicale del gruppo. “I Don’t Know”, mantiene l’incedere del brano precedente ma con una certa vena bluesy con varianti di tempi e di ritmi. In “Dreaming”, Jamie Black imbraccia la chitarra acustica per una ballata pop cantata ottimamente, il brano presenta poi momenti di sperimentazione e di ricerca dimensionale.

may blitz suonano 3Squeet”, cantato su ritmica bluesy, presenta nel mezzo un diafano assolo chitarristico jazzzato, contrapposto in contemporanea ad uno più distorto. “Tomorrow May Come”, è una dissoluzione liquida psichedelica ineccepibile nell’arpeggio e nell’esecuzione corale. “Fire Queen”, sfoggia una ritmica chitarristica frenetica e inarrestabile, esplosività rock e cori articolati tra vocalismi vagheggianti e tribali. Chiude “Virgin Waters”, un brano aperto dal rumore delle onde del mare, dove vibrati e cristallinità acustiche dondolano dolcemente fino ad un crescendo di chitarra distorta. Concludendo, in “May Blitz” “same”, si assiste ad un gioco di distinzioni sonore e  isolati ritmici-armonici, coordinati da motivi rock in continuo mutamento, dove circola il vento fresco e innovativo del progressive.

May Blitz-Virgin Waters

L’atteggiamento “progressive” dei “May Blitz” consiste sopratutto nell’inserire sintatticamente nel tessuto musicale, stili differenti con estrema naturalezza ed equilibrio, senza mai eccedere nelle ridondanze e ampollosità “barocche”, insite sopratutto nel tardo art-rock.

May Blitz (The second)-Snakes And Ladders

may blitz the second cover 1La maturità compositiva del gruppo già a buon punto, si completa in “The 2nd Of May”, un album che mostra differenti sfaccettature. “For Mad Men Only”, è un corsa hard all’impazzata sul bordo oscuro del precipizio del dark; incentrata sulla estrema distorsione della chitarra. “Snakes And Ladders”, è diviso in due parti, la prima che ricorda molto nel tono e nel riff d’accompagnamento la chitarra dei Groundhogs di Tony McPhee; la seconda parte invece è un vera e propria calata negli inferi del dark impostata l’anno prima dai Black Sabbath. “The 25th Of December 1969”, è un’alternanza fra una cantilena pop-psych-pepper’s  con un riff tipicamente “may” prog, ribadita al canto, termina alla chitarra string 12 fra un bisbiglio di voci. “In Part”, apre in rhythm & flauto, con inserimenti chitarristici per un assolo di batteria.

 

May Blitz (The second)-8 Mad Grim Nits

may blitz 3“8 Mad Grim Nits”, è un incedere sostenuto, incalzato dalla distorsione della chitarra che dilaga in deliri dark e in divagazioni psichedeliche. “High Beech”, è una delicata passeggiata popsych elettro-acustica ben apportata dal canto contrappuntato, con un ottimo risvolto strumentale sul finale. L’incedere di “Honey Coloured Time”, è un omaggio palese ai “Manfred Mann Chapter Three”, con alternanze psych date dal canto soffuso e areofono, divaga jazzisticamente allo xilofono e alla chitarra elettrica, per terminare in rock. “Just Thinking”, ripercorre l’andatura tenue e soave di un psych-prog strumentale, aiutata dal cantato e dal coro.

Dopo la seconda fatica, il “blitz di maggio” nel 1971 terminò purtroppo la sua corsa, perché poco capiti dal pubblico e troppo poco considerati dal circuito rock a confronto di gruppi più “mainstream” come i Deep Purple, senza nulla togliere. Poche sono le opere di questo tipo, senza essere solo rock o solo prog e di questa qualità di arrangiamenti simile a quella di molte altre band che  hanno costellato il firmamento progressivo non ricevendo i giusti riconoscimenti, ma oggi fortunatamente possiamo degustare la loro musica confrontandola senza demeritare, con la più illustre del periodo. Perciò musica della scena minore non è musica minore! Grazie.

May Blitz-Honey Coloured Time

valutaz. ****/**** Pierdomenico Scardovirano 2

 


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