Libertà di commentare non significa libertà di offendere, ferire, diffamare. Non è neppure grafomania, logorrea, isterismo. I siti d’informazione non possono diventare guardiani della morale pubblica.

La libertà, come tutte le cose importanti, bisogna meritarsela. Ci sono libertà maiuscole e libertà minuscole: tra queste, quella di pubblicare un commento su un giornale. Perché i siti di notizie stanno eliminando queste sezioni, semplice, stanno diventando l’equivalente digitale dei muri nei bagni delle scuole o dei bagni pubblici. Con un’aggravante: a scrivere insulti, volgarità e bugie, non sono adolescenti eccitati, ma adulti imperdonabili.

Alcuni sono troppo sciocchi per capire che la nostra libertà si ferma dove comincia quella degli altri. Il mondo, oggi, fornisce troppe notizie terribili per giocarci sopra con cinismo saccente. Pensate alle stragi dell’Isis, alle esecuzioni talebane, alla nuova protervia russa, o alla vita pubblica italiana, dove dramma e farsa si mescolano quotidianamente.

C’è chi ha scelto la strada della demagogia, lasciando libertà di sproloquio.

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo scelto la strada della censura motivata, con molta tolleranza, a volte fin troppa! In cosa consiste la censura motivata? Nel togliere i commenti che contengono: offese, diffamazioni, volgarità, analisi non logiche, inutili vignette animate, ripetizioni dello stesso commento con altre parole.

Al contempo, pubblichiamo sempre le lettere al Direttore, anche in forma anonima se richiesto, quindi è inutile insistere sull’argomento, lettere che, comunque, sono ben vagliate prima della pubblicazione!

Quanto ai commenti fatti con sigle, sono accettate, se il giornale sa chi è dietro le suddette sigle.

Quindi non meravigliatevi se qualche commento verrà cancellato e non urlate alla censura, oltre alla libertà già citata sopra, vi sono anche implicazioni di natura legale.

P.S. Fino ad oggi Belligea News ha cancellato 3 commenti.

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Il Direttore Giuseppe Bartolucci