Lettera al Direttore: la città del Rubicone di Gabriele Morelli

LA “CITTA’ DEL RUBICONE”
IL POSSIBILE APPRODO DOPO LA SOPPRESSIONE DELLE PROVINCE?
Con il superamento delle Province e con le Regioni che non stanno molto bene,
Bellaria Igea Marina potrebbe puntare a far parte di un “nuovo grande comune”!

Un appello del Consigliere Morelli ai Sindaci di
Bellaria Igea Marina, Savignano Sul Rubicone, San Mauro Pascoli, Gatteo

Un Comune di 58.000 abitanti si aggira per la Romagna (si potrebbe parafrasare così scherzosamente Carlo Marx)! Un Comune che potrebbe diventare realtà attorno a quel nome che storicamente ha contrassegnato uno dei principali eventi della conquista romana dell’Europa: il passaggio del Rubicone. Anche geomorfologicamente i 4 attuali comuni: Bellaria Igea Marina, Savignano Sul Rubicone, San Mauro Pascoli, Gatteo, sono molto integrabili, per non parlare della loro struttura economica, sociale e culturale!

Inoltre, ma non voglio qui esporre tutta l’analisi, io credo che questo obiettivo sia realizzabile anche per le forze derivanti dal possesso di una dimensione complessiva equilibrata, cioè che non vede nessun Comune con gerarchie troppo differenti, dalle caratteristiche economiche, sociali, fisiche e culturali che risultano molto vicine e per alcuni aspetti addirittura coincidenti. Infine, seppur con dimensioni diverse, tutti e quattro i comuni avrebbero un entroterra sostanzialmente pianeggiante, dedicato all’industria ed all’agricoltura ed uno sbocco al mare che potrebbero permettere la realizzazione di progetti comuni di alto profilo ed efficacia.

Inoltre, di fronte alle condizioni odierne della crisi, non ci è permesso restare fermi tenendo i nostri territori ed i loro sistemi economico-sociali stretti fra deflazione ed impoverimento, mentre gli Enti Locali non riescono neppure a tagliare le tasse quanto servirebbe! Per intervenire decisamente, la cifra minima indispensabile su cui poter impostare una ristrutturazione organizzativa delle funzioni burocratiche della macchina comunale, cioè in grado di recuperare costi significativi dai risparmi funzionali e poterli destinare a investimenti, rafforzamento e miglioramento dei servizi ai cittadini e alla riduzione delle tasse, oscilla tra i 50-60.000 abitanti.

Chi segue con orecchie attente il dibattito nazionale ed internazionale, si è reso ormai conto senza ombra di dubbio, che non ci sono più spazi per tergiversare in attesa di tempi migliori e, soprattutto, che come li abbiamo conosciuti e come li abbiamo “bruciati”, non si ripresenteranno! Perciò, se restiamo così, senza decise scelte innovative che prendano il “toro per le corna” e privilegino i cittadini ed il territorio prima di tutto, il Paese non ce la farà ad uscire da questa spirale deflattiva che sta riducendo i consumi ed i redditi ed impoverendo la popolazione!

Non possiamo aspettare che tutto ci venga servito su un piatto d’argento dallo Stato, ma dobbiamo saper cogliere i tempi ed affrontare le sfide che saranno anche le nuove opportunità sulle quali si giocherà il nostro futuro competitivo. Cioè, come nelle imprese ed in qualunque organizzazione, arrivare prima con una soluzione vincente produce un differenziale competitivo sul quale ci “campi” per parecchio tempo! Certo, non devono essere pannicelli caldi o semplici maquillage, ma veri e propri atti di innovazione e cambiamento anche radicale.

Io credo che proprio dalla istituzione che rappresenta storicamente il vero presidio della democrazia, dei servizi e della partecipazione dei cittadini, deve ripartire una spinta all’innovazione, al coraggio di seguire strade nuove, che saltano tempi che non abbiamo più e che, anzi, ogni giorno che passa ci tolgono risorse e respiro del futuro!

Gli Enti Locali, il Comune in primis, non possono assistere inerti ed inermi ai profondi cambiamenti che la grave situazione complessiva richiede! Devono assumerne l’iniziativa, trainando con le proprie forze e le proprie idee il Comune verso qui nuovi obiettivi che sono negli interessi dei cittadini! Sacrificando a ciò tutto quanto è necessario, anche in termini di legittimi interessi personali ed orgoglio di territorio! Pensiamo bene a queste cose, non abbiamo più molto a tempo a disposizione e non possiamo lasciare il Paese a combattere una battaglia per l’innovazione ed il cambiamento solamente nei livelli nazionali, dove più facile è l’intromissione delle rendite di posizione e dei poteri corporativi che non vogliono mollarne il posizionamento, da qualunque parte esse provengano.

L’eliminazione delle Province, a mio avviso, deve essere l’occasione, la pietra miliare per gli Enti Locali, nell’assumere l’iniziativa e dimostrare che l’allargamento dei confini e le nuove oggettive responsabilità che ne derivano, saranno in grado di farle diventare occasioni di rinnovamento e di efficientamento dell’intera macchina burocratica amministrativa dei vari ambiti territoriali, posti sotto la loro giurisdizione e responsabilità.

Solamente così, Sindaci, Assessori e Consiglieri potranno guardare a testa alta i propri cittadini e ricavarne alla fine il ringraziamento per il coraggio dimostrato ed i risultati che certamente si riusciranno ad ottenere. Da una parte spetta al Governo, certamente e velocemente, di completare l’eliminazione e la soppressione delle funzioni, di tutte le direzioni territoriali decentrate dello Stato, vecchio retaggio Borbonico che ancora ci portiamo dietro, nonostante le tecnologie da tempo avrebbero potuto sostituirle!

INPS, INAIL, AGENZIA delle ENTRATE con anche l’AGENZIA DELLE DOGANE, TESORERIA PROVINCIALE DELLO STATO, ANAS, MOTORIZZAZIONE CIVILE, VIGILI DEL FUOCO, CARABINIERI, POLIZIA, PROCURA, QUESTURA, CAPITANEROA DI PORTO, RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO e DIREZIONE PROVINCIALE DEL TESORO (sembra in via di soppressione), DIREZIONEPROVINCIALE DEL LAVORO con anche dal 2000 le DIREZIONE GENERALE PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E LA COMUNICAZIONE, AGENZIA DEL DEMANIO, fino all’Istituto Poligrafico dello Stato (la Zecca) e la Direzione Provinciale dei servizi vari! E poi ruoli nella determinazione delle tariffe e degli abbonamento ferrotranviari di competenza, DECENTRAMENTO PROVINCIALE DELL’AVVOCATURA DELLO STATO (SU GOOGLE 348 TITOLI) e forse ve ne saranno ancora.

Dall’altra spetta anche agli Enti Locali del Territorio attuare una seria “spending review” dello stato di fatto dei livelli odierni della spesa locale , particolarmente quella di funzionamento, utilizzando il metodo “infallibile” del confronto prestazionale, chiamalo costi standard, chiamalo come vuoi, ma vi sono tecniche di “benchmark prestazionali” (io ne parlo con cognizione di causa in quanto esperto di questa metodica, con la quale ho confrontato e misurato le prestazioni di tante imprese anche di livello internazionale), che si costruiscono velocemente ed a tutti i livelli territoriali. Richiedono, solamente, l’abbandono dell’alibi della specificità, alibi che porta inevitabilmente alla sconfitta!

Quindi, cari Sindaci di Bellaria Igea Marina, Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli, Gatteo, perché:
• Non guardiamo alla Città Mercato (IPER Romagna Center) come una nuova occasione di ridisegno organico del tratto commerciale dell’intera area territoriale, rinnovando, specializzando e sostenendo, contemporaneamente i Centri Commerciali Naturali che stanno all’interno dell’abitato rappresentandone e garantendone (ancora per quanto) il legame sociale e culturale!
• Non guardiamo alla spiaggia ed alla fascia alberghiera come una grande opportunità di ridisegno e ricostruzione dell’offerta turistica su basi completamente nuove, che richiami l’interesse internazionale del turismo!
• Non operiamo una cesura storico/ambientale fra i due fiumi più importanti, facendo diventare l’area del Rubicone anche un elemento di recupero culturale, oltre che di risorsa per la marineria e la diportistica!
• Non disegniamo un nuovo sviluppo urbanistico che, mentre rafforza la salvaguardia delle aree verdi, costruisce le condizioni per lanciare un progetto di forte impatto economico sul territorio costruito, semplificando normative, concedendo premialità notevoli ai costruttori, senza scaricarle sui valori fondiari che, anzi, debbono continuare a ridimensionarsi per rendere possibile la ripresa degli acquisti!
• Non ricongiungiamo il grande patrimonio industriale presente nell’area e investiamo sul suo rilancio in termini di innovazione, creatività ed attrattività, utilizzando tutta la forza della nostra struttura ricettiva e commerciale!
• Non disegniamo e rendiamo fruibile una nuova storia dei luoghi e delle tradizioni che si fanno cultura con le tecniche digitali e creative che stanno nascendo nel mondo!
• Non ridisegniamo una nuova mobilità complessiva, orizzontale e verticale che integri le diverse modalità con l’obiettivo di dare una vera “mobilità urbana” ad una città in divenire!

Ho voluto solamente elencare alcuni titoli che potrebbero essere forieri di piacevoli scoperte, potendo affrontarli da una dimensione di questo tipo. Non ho voluto neppure affrontare il tema della suddivisione delle strutture di Governo e la loro articolazione (un Comune e 4 Municipi, o altro), poiché sono elementi sui quali occorre fermarsi tutti insieme a valutare e ricercare le soluzioni più adatte, non dimenticando che si dovranno gestire anche maggiori compiti che la provincia lascia e che la Regione farà fatica a farlo direttamente da Bologna ed avrà, quindi, bisogno di strutture comunali forti.

Io ci credo, Direttore e penso che si potrebbero fare grandi cose! Prima dobbiamo saperci mettere in discussione con noi stessi e poi, cercando le competenze adeguate, costruire le basi della nuova città! Questo è l’appello che rivolgo speranzoso ai quattro sindaci della città del Rubicone. Fornendo, ovviamente tutta la disponibilità mia e del mio Gruppo Consigliare. Ma ho voluto, non essendo io il Sindaco e non avendo perciò titolo, esprimere pubblicamente, ai cittadini, il mio pensiero che è anche un grido all’urgenza, poiché ho la consapevolezza che il nostro Paese e con esso i territori, non hanno più tempo da attendere!

Gabriele Morelli – 30 0ttobre 2014


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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