Tolleranti e intolleranti

 

NEWS_103308Da tempo sulle pagine Facebook dedicate alla città, si legge della questione immigrati, si capisce molto bene che c’è troppa intolleranza, ma anche troppa tolleranza.

Si evidenzia altresì una quasi totale mancanza di cultura, sia sociale, che politica, del resto siamo in un paesino e i politici sono di altrettanto bassissimo livello, tutti sordi, fermi su posizioni dettate da altri, senza la capacità di esprimere una loro personale idea politica, ma sanno solo rifarsi alle frasi dei grandi soloni nazionali.

Tempo fa, parlando con uno di loro, gli ho chiesto quale fosse la sua idea politica, la risposta: “Sono Berlusconiano fino al midollo” – “Bene” – gli dissi – “ma spiegami in cosa consiste la politica di Berlusconi, cosa vuol rappresentare il pensiero Berlusconiano, a quali radici culturali attinge l’ideologia politica di Berlusconi?”… La risposta?…………….. Silenzio assoluto! Non sapeva di cosa stessi parlando.
Più o meno è accaduta la stessa cosa rivolgendomi alla sinistra, senza il riferimento a Berlusconi ovviamente, ma l’interrogato si lanciò nei classici, interminabili discorsi stile anni ‘60/’70, che alla fine, stringi stringi, non avevano né capo né coda.

Ma tornando al tema Immigrati, è un tema difficile, impossibile da controllare, le migrazioni dei popoli ci sono da secoli e nessuna nazione , sovrano, o dittatore, sono riusciti mai a controllarle, se non con l’uso delle armi.

L’Italia non può certo sparare sui migranti, deve moralmente aiutarli, e qui sta il nodo, aiutarli sì ma come? Non credo come si sta facendo adesso e cioè ospitandoli a spese di italiani che sono alla fame e sulle spalle di pensionati da 500,00 euro al mese, come può uno Stato lasciare nell’indigenza i propri cittadini, per aiutare incondizionatamente gli immigrati? Almeno fossero previsti per loro lavori socialmente utili, che sicuramente, oltre a giustificare la loro presenza, renderebbe loro la dignità di non essere semplicemente ospiti forzati, tutto questo in attesa di una loro sistemazione qui, o in altri Stati.

Questo misero, quanto inutile dibattito, serve solo ad ottenere il consenso degli immigrati ed è solo per questo che il problema interessa, lo scopo è solo politico, di conseguenza: immorale.
Uno degli argomenti ritenuti più convincenti dai sostenitori dell’immigrazione, è quello che gli italiani sono a loro volta stati migranti.
Vero, ma non risulta siano stati mantenuti a spese dei residenti, non risulta andassero in paesi in crisi e con grossi problemi di disoccupazione. L’America è diventata grande col lavoro importato, ma era lavoro richiesto e, comunque, gli immigrati venivano accolti dopo un’opportuna quarantena e si adattavano ai lavori più umili.

Altro argomento: i migranti vengono da aree di guerra e di persecuzione. Andando però ad analizzare i dati, questi sono l’esigua minoranza di quanti arrivano.
Anche oggi (qualcuno se ne sarà accorto), gli italiani sono migranti, non fuggono da aree di guerra, ma da un paese con una fiscalità iniqua, una burocrazia paradossale, una disoccupazione avvilente.

Un paese che retribuisce un ricercatore con 1200 euro al mese, mentre un barbiere parlamentare, dopo la decurtazione del suo stipendio (prima ne prendeva più di 11000), ne prende 8000, merita di essere degno di rimanerci?
E così molti giovani ed anche meno giovani, si trasferiscono in paesi anglosassoni dove, almeno, sono trattati degnamente, ma non meglio dei residenti e per avviare un’attività non vengono chieste cose assurde, mentre molti pensionati da 500 euro, vanno in Bulgaria (membro U.E … ma pensa te se può stare in piedi) dove con quella cifra vivono bene.

Ma noi dobbiamo essere tolleranti, noi, mentre il resto dell’Europa se ne lava le mani e protegge i confini.
Intanto il rischio di epidemie aumenta, la criminalità anche e la miseria pure.
Avanti così, nutriamoci di tante parole, hanno poche proteine, ma per chi ci crede ancora….


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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