Spiagge vaganti, l’assenza dei colpevoli

 

dsc_0215Venerdi sera nella sala Verde del municipio, il M5S ha organizzato una conferenza su “Asta fluviale – Arenile – Ambiente urbano” particolarmente interessante.

Interessante in primis, perché in qualità di forza politica di opposizione esercita il proprio ruolo di vigilanza verso problematiche di carattere collettivo, delle quali sarebbe opportuno iniziare seriamente a discutere, secondariamente perché le esposizioni tematiche dei quattro relatori invitati, hanno evidenziato criticità e potenzialità di possibili sviluppi con cui dovremmo confrontarci.

Significative sono state le illustrazioni del geologo Giancarlo Faina, che ha esposto alcuni concetti sugli interventi realizzati o fattibili per il ripascimento dell’arenile, attraverso lo sfruttamento delle correnti marine.

Interventi che purtroppo, in zona Cagnona, non sono stati attuati in modo completo (sono state aperte solo tre, invece di sei scogliere come da lui indicato) rendendo di fatto inutile e dannoso tutto il lavoro svolto. Contrariamente a quanto compiuto a Gatteo mare o a Viserba, (zona porticciolo) dove non solo si è arrestato il fenomeno di erosione, ma addirittura si è formato un cospicuo tratto di arenile.

Cosi come si è rivelata interessante l’illustrazione di alcuni parametri ambientali inerenti la realtà riminese da parte dell’ingegnere Stefano Monti, riguardo i caratteri della qualità urbana. Aspetti a cui sarebbe opportuno prestare una maggiore attenzione per non pregiudicare troppo il nostro futuro. Per alcuni parametri, la città di Rimini risulta tra più inquinate d’Europa, superando metropoli del calibro di Londra e Berlino.

Altrettanto stimolanti le illustrazioni di carattere urbanistico. L’architetto Fausto Battistel, ha illustrato alcuni temi e concetti propri del Neo Urbanesimo, nozioni sulle quali sarebbe opportuno (e soprattutto lo sarebbe stato nei decenni passati) riflettere per poter recuperare anche in ambito locale, una dimensione urbana più umana.

Cosi come si è rivelato interessante l’intervento dell’architetto Cristian Gori nell’ambito dell’asta fluviale. Contesto urbano sofferente, che ad oggi si rivela come una barriera di divisione del paese, dove, nonostante la posizione centrale dal punto di vista topografico, è incapace di esprimere una propria centralità. La convincente (a nostro avviso) proposta studiata dall’architetto Gori, su incarico della Confesercenti, presentata alla città in occasione delle osservazioni al PSC nella scorsa primavera, inerente la soluzione dei problemi del tratto fluviale racchiuso tra via Saraceni-Ferrarin-Bragozzo, potrebbe essere un valido indirizzo da perseguire. A fronte anche del fatto della collocazione, non propriamente felice, del nuovo mercato ittico, paracadutato come una cattedrale nel deserto senza la ben che minima concezione di un piano di coordinamento unitario per lo sviluppo di tutto l’ambito. Mercato ittico che richiede quanto prima uno studio del sistema viabilità.

Nessuno dell’Amministrazione era presente, ma ciò che lascia perplessi è la totale indifferenza da parte della Giunta verso il progetto urbano.

Non si capisce il perché l’Amministrazione Ceccarelli si ostini tenacemente a non voler comprendere che cosa significa concettualmente definire un Progetto Urbano e l’importanza di tale strumento, indispensabile per poter intraprendere e attuare degli interventi coordinati e di qualità alla nostra urbanistica.

Là dove questo non avviene, spesso per incapacità, (non solo non si viene premiati ai bandi per ottenere finanziamenti, vedi Piano città ) si vedono poi gli esiti infelici degli interventi, vedi l’inguardabile piazza Matteotti, gli anonimi lampioni di via Torre e isola dei platani (oggetto di sostituzioni e riaggiustamenti vari), o lo stesso desolato mercato ittico, che ha dovuto essere ampliato ancor prima di essere inaugurato.

Per non parlare del progetto del Piano dell’Arenile che non esiste e nessuno ancora ha visto un immagine, o del Piano colonie, sparito come argomento.

Sarebbe ora che l’Amministrazione di centrodestra iniziasse ad assumere, sulle questioni urbanistiche, un atteggiamento di apertura verso la città, cosa tanto decantata anche da Ceccarelli quando era rappresentante di Verdeblu, o delle categorie e, purtroppo, mai praticata da quando è diventato Sindaco.

Magari (visto che ce ne sono di validi) coinvolgendo anche qualche progettista locale. Magari si potrebbe cercare di far qualcosa di serio, invece di limitarsi al solito compitino parrocchiale.
Probabilmente qualcuno della Giunta è sotto esame dalla commissione giudicante per il premio come Re dei Pataca.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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