Lettera al Direttore: Dal PIL al ” più PILU’ per tutti”! Sostituiamo l’Istat con Albanese’!

 

antonio-albaneseÈ da un pò di tempo che mi frulla questo pensiero in testa, in particolare ogni qualvolta gli Istituti specializzati emettono le loro “sentenze” (indici) sui vari andamenti dell’economia: dalla produzione, all’occupazione e così via! Indicatori che oscillano sul nulla, ormai da parecchi anni, dimostrando che l’Italia è un Paese fermo, oppresso da un debito enorme che non dà spazi per investimenti neppure minimi, una burocrazia pesantissima e costosissima che non riusciamo ad intaccare e così si finisce sempre con nuove tasse o nuovi tagli ai servizi, una pressione fiscale alta ed un mercato del lavoro rigido ed in ginocchio!
Ma, nonostante ciò, invece di dibattere, accapigliarci sul come affrontare questa situazione, i media si buttano a capofitto su questi decimali insignificanti e costringono il Paese a “sbattersi” attorno ad una comunicazione finta che vive solamente di pseudo sensazionalismi che durano lo spazio di pochi giorni a volte anche solo di ore in attesa del nuovo sondaggio! Ovviamente
la classe politica è colpevolmente costretta a stare al gioco per tornaconto di immagine elettorale è tutto il Paese si scatena in una azione al massacro che rende sempre più difficile costruirsi delle opinioni!
Oggi questa situazione tenta di nascondere il grande lavoro che il Governo di Matteo Renzi sta facendo per ricostruire una logica di efficienza nel complesso sistema economico finanziario e di quello delle nostre strutture di governo e rappresentanza degli interessi ai vari livelli territoriali. Spesso questa rete di strutture istituzionali e paraistituzionali, nei fatti rappresentano ormai solamente degli “antichi poteri” della rappresentanza sociale ed economica, che si dividevano la cosiddetta “torta della concertazione”, che purtroppo ci siam completamente mangiato in questi decenni.
Non so se tutti hanno colto che alcuni contenuti della manovra, a prima vista di stampo elettoralistico (80 euro, TFR in busta paga, contributi per i figli), per fare solo pochi esempi, invece sono anche la “prova” di una precisa affermazione di libertà in una società moderna: l’inalienabile diritto delle persone a poter scegliere (ciò avviene per il voto, può avvenire tanto più per “la scelta di un servizio” che invece viene spesso reso difficile dagli orpelli della nostra burocrazia che fatica a realizzare il passaggio da utente a cittadino). Dare qualche elemento di fiducia al cittadino affinché possa scegliere liberamente dove e come spendere quei purtroppo pochi soldi che gli vengono elargiti, permette anche l’introduzione di una modalità che rende maggiormente trasparente anche l’offerta pubblica o privata dei servizi!
Credo che chi ha ascoltato il Ministro Padoan da Floris alcuni giorni fa abbia potuto ascoltare nel dettaglio il grande valore di una manovra impegnativa che è riuscita ad utilizzare risorse, strumenti e modalità per cambiare nel profondo il Paese e provare a farlo ripartire, snellendolo nei suoi legami burocratici e corporativi. Non sarà facile, questo è certo, ma tutti coloro che hanno giovani ed hanno a cuore una Italia a testa alta che sa far valere la qualità dei suoi prodotti e servizi ineguagliabili nel mondo, dovrebbe stare da questa parte a rimboccarsi le maniche per costruire e dar corpo a questa realtà!
Veniamo anche dalla nostra realtà comunale che mi sembra completamente seduta in poche iniziative di scarso livello e senza un minimo di visione strategica. Una Giunta che continua il secondo mandato e non ha progetti significativi per il Paese e per le sue categorie. PSC ed edilizia fermi al palo, progetti di rilancio degli investimenti con azioni innovative non ne vediamo, anzi i piccoli interventi frastagliati spesso portano più problemi che soluzioni, come basta leggere dalle cronache dei giornali. D’altra parte. Invece, le tasse non diminuiscono nonostante l’assenza di investimenti significativi e quindi ci restano sono le comparsate alle feste, alle celebrazioni, alle promozioni, che non vorrei poi che anche i costi di questi interventi si sommassero ai già alti costi delle tasse locali di Bellaria Igea Marina.
Forza, che se i sindacati scendono in piazza contro la manovra più importante di taglio di tasse sul lavoro e sull’impresa per agevolare la ripresa occupazionale, le regioni che manifestano contestando bugiardamente che non hanno più cosa tagliare (mentre la maggior parte sono indagate per spese eccessive ed improprie), i comuni che, comunque, mentre tutti si lamentano che le risorse trasferite sono sempre inferiori, ben pochi sono poi i progetti seri di ristrutturazione significativa della tecnostruttura, allargata anche ai territori vicini per raggiungere quella maggiore massa critica che dia una maggior possibilità di risparmio nella gestione, che vengono messi in campo, ecc. ecc.
E allora, siccome “più pilu per tutti” non è più possibile per le note ragioni, fra cui anche l’Europa che tanti critichiamo, dimenticando che gli oltre 2.000 miliardi di euro di debito li abbiamo fatti tutti da soli, allora o ci rimbocchiamo le maniche ognuno per la sua parte, o ci affidiamo ad Albanese e ci facciamo una ennesima risata e mandiamo l’ISTAT e gli altri istituti di statistica a quel Paese……!

Gabriele Morelli


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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