Dopo aver letto le conclusioni, cui è arrivato il nostro esperto in questioni giuridico/legali, si può affermare quanto segue: esiste un capannone vicino al porto, ma non esiste il mercato ittico.
Voluto fortissimamente da quest’Amministrazione, spinto in particolare da un consigliere, questo capannone, è in realtà un sito per la lavorazione delle cozze, non adatto per altri utilizzi, posizionato male e privo di strade di accesso.
L’ambizione di avere un mercato ittico all’ingrosso, è tutta dell’Amministrazione, il motivo? Potersi fregiare di averlo fatto, ma senza pensare alla vera fattibilità di questo progetto, infatti non trova un vero sbocco economico.
Nella stessa cooperativa che l’ha preso in gestione, ci sono pescatori che muovono forti critiche, cominciano a capire come stanno le cose, infatti come mercato ittico, è sottoposto a vari obblighi, la gestione rischia concretamente di andare in rosso e, in questo caso, a ripianare i debiti dovranno essere gli stessi pescatori, infatti, già da tempo, sono iniziate alcune defezioni.
Se veramente si fosse voluto il bene dei pescatori, sarebbe bastato semplicemente affittare loro il capannone, senza la pompa magna, tutta politica, del mercato ittico. Si sarebbe, ovviamente, dovuto applicare un canone adeguato e, certamente, si sarebbe dovuto rinunciare ai fondi stanziati dai contributi europei, ma a quale pro accedere a questi contributi per poi sprecarli in qualcosa di sbagliato? E’ solo la frenesia di fare? Per far vedere che si è fatto? Politica appunto!!!
Un mercato ittico che nella realtà non è mai esistito, non essendo stato istituito formalmente. Ma proviamo a rifarci alla delibera del Consiglio Regionale, la 1213/87 che la stessa Amministrazione richiama, come prova che questa li ha autorizzati a costruire il mercato ittico: in realtà quella delibera non autorizza niente di tutto ciò, dice che è favorevole a promuovere i mercati ittici, ma non li autorizza, anzi, nello specifico, il mercato di Bellaria Igea Marina, viene classificato come “mercato locale”.
Come possa una pescheria trasformarsi in mercato ittico all’ingrosso, non è dato sapere!!! Di certo la pescheria non è a norma da diverso tempo, eppure è ancora lì, funzionante,…. è mai possibile che l’Amministrazione, cosi ligia nel rispetto di ogni norma, abbia avuto una simile svista? Oppure, più semplicemente, ha chiuso gli occhi?
Mancano circa 160.000,00 € per poter aprire il mercato e questo per stessa ammissione del Direttore del mercato, e ancora non si sa quando verrà aperto e se verrà aperto! E questo, anche senza mettere in conto i permessi dell’ASL, l’inadeguatezza degli scarichi interni dell’acque di lavorazione, molto mal progettati e quelli esterni inesistenti, oltre udite udite, al già avvenuto rifacimento della cella frigorifera, che comunque e nonostante tutto, sembra ancora non adeguata.
In definitiva, una vera agevolazione per i pescatori non c’è stata, ma qualcuno gliel’ha fatto credere, perché? L’Amministrazione era in cerca di consenso? Qualcuno cercava un ascensore politico? O una comoda e redditizia sedia?
Sono più che convinto che ancora tanti problemi di varia natura, tormenteranno la gestazione di questo mercato ittico e altrettanto sono convinto che qualcuno, alla fine della fiera, dovrà nascondersi per un pò’.
Tante altre cose non vanno nel bando di gara per la gestione, insomma per dirla alla Ginettaccio Bartali, l’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare.
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