Pentangle: Basket of Light

 

dome seppia 2“Accade che

a volte, amicizia,

intuizione e capacità

producono l’impossibile…

Il quarto volto della bellezza”

ranofornace

Pentangle-Light Flight

1) piacere per l’armonia e l’equilibrio; 2) compensazione gratificante del mancante; 3) conoscenza delle verità linguistiche; 4) tutte le precedenti.

pentangle 7 bisTutto iniziò nell’estate del ’66, quando l’amicizia che legava l’inglese John Renbourn e lo scozzese Bert Jansch, portò alla registrazione del loro unico album “Bert and John” (transatlantic 1966), opera leggendaria dei due, forse più grandi chitarristi folk britannici. Al loro fruttuoso sodalizio si unì la cantante Jacqui McShee, che aveva collaborato in precedenza, quindi Danny Thompson e Terry Cox, provenienti da “Alexis Korner Blues Incorporated”, che portò nel 1968 a costituire uno dei più importanti gruppi folk inglesi di sempre, i “Pentangle”. 5, come il numero delle punte del simbolo mistico del pentagramma; 5, sono le linee del rigo musicale e 5, è il numero dei musicisti della Line-Up.

Pentangle: Jacqui McShee (voce), John Renbourn (Chitarra, voce, sitar, dulcimer), Bert Jansch (chitarra, voce), Danny Thompson (contrabbasso), Terry Cox (batteria, glockenspiel).

pentangle 2L’isola britannica è forse la patria del folk, si gioca questo primato con l’Irlanda, insieme costituiscono la parte più conosciuta del patrimonio musicale di origine celtica e non. La musica folk si perde naturalmente nella lontananza della storia, ma in questo contesto partiamo in un punto del tempo e dello spazio relativamente definito, tralasciando le origini che si perdono nella cultura popolare dei bardi cantori medioevali, rivisitata tra il ‘600 e il ‘700. Tracciamo invece un asse sulla questione stilistica partendo dallo skiffle, influenzato dal blues-jazz-folk-country, divenuto ballabile da Lonnie Donegan, a metà degli anni ’50, uno stile arcaico di rock & roll e ballate folk provenienti dagli US, prese piede in UK sulle rive del fiume Mersey (Liverpool, i giovanissimi componenti dei Beatles in primis). Il sostanziale  recupero della tradizione folk lo si ebbe per merito dello scozzese Ewan Mac Coll nel 1957, ma dall’America, l’influenza di “The Freewheelin'” di Bob Dylan nel ’63, per la sua rivoluzionaria ridefinizione, fu importantissima per il futuro del “genere” sulla scena britannica. Il fiume del folk aveva preso la sua forma nel teatro fantasioso del quartiere londinese di Soho, Bert Jansch, Martin Charty, Al Stewart, John Renbourn, Roy Harper, Robin Williamson, suonavano brani vecchi di secoli intonati con chitarre accordate in modo nuovo. Di lì a poco, nel ’64, uscì lo storico “Folk Roots, New Routes” dei veterani Shirley Collins e Davey Graham, che presentava oltre al repertorio tradizionale, pezzi blues-roots e accordature complesse e aperte, poi nel ’65 l’album eponimo di Bert Jansh, per arrivare nel ’66 all’inizio del discorso.

pentangle 4

Pentangle-Lyke Wake Dirge

La novità consiste nell’assemblare strumenti acustici usati come fossero elettrici per produrre sonorità che vanno dal jazz al blues al country-roots al folk, quest’ultimo pescato dalla tradizione popolare in epoche e collocazioni differenti, con riferimenti anche colti, spaziando fra il popolaresco, il poetico e l’aulico. Forniti di una  sezione ritmica formidabile costituita dal percussionista e batterista Terry  Cox e dal contrabbassista Danny Thompson, per i contrappunti armonici e melodici delle chitarre di Bert Jansch e John Renbourn che variano dal blues del delta alle partiture medio-rinascimentali e barocche per il canto vellutato di Jacqui McShee. Insomma, definirli un gruppo folk a tout court è riduttivo.

pentangle 5I Pentangle sono tutt’ora ritenuti uno dei gruppi folk inglesi  più talentuosi e importanti di sempre, la loro poca fedeltà all’ortodossia stilistica tradizionale è da considerarsi anche una valore, l’approccio piuttosto eclettico nei confronti della testualità di base, costituisce un  motivo  d’innovazione, verso traguardi sempre più “progressive”. Il primo album “Pentangle” del 1968, detta la linea già tracciata da “Bert & John”, Il secondo doppio “Sweet Child”, con una parte live, rimane d’impronta prevalentemente jazz-blues e  spiritual in alcuni casi folk-roots  e folk rivisitato originalmente dalle due chitarre di Jansch e Renbourn. Ma il loro disco per antonomasia  è il terzo, “Basket Of Light” del 1969, un lavoro stilisticamente perfetto!  

pentangle jansch 6Strutture musicali antiche della Gran Bretagna, suonate acusticamente e arrangiate in chiave modernissima attraverso gli stilemi della cultura americana, blues- jazz- spiritual- rhythm & blues, contrassegnati da un connotazione ritmica complessa, nello spirito della nuova cultura folk.

pentangle renbourn 8

Pentangle-Hunting Song

Apre “Light Flight”, bellissimo composto pluriritmico dalll’alto contenuto tecnico, dove primeggia il tema del contrabbasso di Thomson e la melodia narrante di Jacqui McShee che assume un doppio atteggiamento vocale. “Once I Had A Sweetheart”, è una ballata, baroccheggiante  impreziosita dal suono esotico del sitar di John Renbourn, in perfetta tonalità e dalla la voce soave della nostra cantante. “Springtime Promises”,  cantata da Bert Jansch, è contrassegnata dalla base ritmica molto virtuosa e complicata. “Lyke-Wake Dirge”, è un bellissimo pezzo medievale quasi a cappella in pieno stile normanno, cori misticheggianti su una ritmica dimessa che ci sbalzano indietro di secoli. “Train Song”, cantata ancora da Jansch, parte a chitarra vagamente blues, ritmica swingata complessa, contrabbasso ad archetto  e voce angelica di Jacqui McShee con divagazione a rhytm & blues.

pentangle McShee 9Il capolavoro “Hunting Song”, d’eco medievaleggiante marcato ai cembali, dal canto sublime e leggiadro della McShee, ci trasporta in un mondo incantato di lucenti riflessi naturalistici, senza rinnegare l’estrema perizia tecnica della base ritmica e delle chitarre di Jansch e Renbourn. “Sally Go Round The Roses”, è un blues frenetico snaturato, con dialogo cantato fra Jacqui McShee e John Renbourn, un pezzo dalla struttura molto adatta per Laura Nyro. Il capolavoro “The Cuckoo”, un classico della tradizione inglese, nella versione dei “Pentangle” con la bellissima voce di Jacqui McShee, un brano riproposto innumerevoli volte nella storia della musica, ricordo qui le leggendarie esecuzioni di “Bob Dylan” nel ’62 e degli “Holy Modal Rounders” nel ’64. Chiude “House Carpenter”, una ballata americana derivata da una canzone folk inglese, dove Bert Jansch oltre a cantare in coppia con la McShee , imbraccia il banyo, la ritmica è contrassegnata ancora dal sitar di Renbourn.

pentangle 7“Basket Of Light” (1) è un lavoro armonico ed equilibrato nella scelta dei brani e nello stile, (2) la sua musica rimanda a nostalgie per mondi mai vissuti e (3) offre possibilità di letture multi-linguistiche, che vanno dall’analisi dei generi alla loro sintesi strutturale. Quello che viene comunemente definito “il bello”, in questo caso raccoglie in sé aspetti dell’antichità e della modernità. Questo lavoro rientra a modo proprio in  tutte quelle caratteristiche espresse nell’incipit, dopo di chè i Pentangle decideranno per una svolta elettrica,  lasciando comunque una traccia indelebile nella storia della musica folk.

 

rano 2 Pentangle-Cuckoo

valutaz.***** Pierdomenico Scardovi

 

o;

 


RIPRODUZIONE VIETATA © BELLIGEANEWS.IT

su "Pentangle: Basket of Light"

Lascia un commento

il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.