MUSICA SENZA: “L’irrealizzato diverso” – in reazione alla furia iconoclasta

 

“Una mattina passeggiai lungo la spiaggia

non c’era nessuno,

mi fermai… e mi volsi indietro

vidi i miei passi e vidi me stesso.”  ranofornace

foto eclissi 1987

 

P.S.”Eclissi” 1987

 

L’irrealizzato diverso

 

 

Dalle scorie del potere nasce la poesia

Lei passa fra le sue maglie

Sfugge alla decomposizione

Quanto a te, sei costretto a malincuore ad andartene

Lei invece, si libera alta produce il suo effetto

Unisce il tragico alla bellezza

La metà del TUTTO

Si predispone al tentativo di cercare la verità

Che si offre sfaccettata nelle sue rivelazioni.

Il potere non tollera le denuncie dei propri misfatti

Esso confeziona e stabilisce utilmente.

La poesia invece si ribella

Si muove nel territorio libero della creazione

Ridisegna gli aspetti percettivi della realtà

E l’immagine stessa dell’uomo

Nella sua nudità individuale e storica.

Il potere esige l’uomo servile, controllabile

La poesia no; l’uomo è servile solo a se stesso

Alle profondità misteriose dello spirito,

Alimenta donando vita

All’uomo, questo cadavere a passeggio.

L’unico inganno dell’arte

E’ necessaria finzione

Racchiudere verità, rivendica oltre la giustizia

Così lo spirito risvegliato dai suoi letarghi

Affiora alla coscienza

Dai grandi naufragi dell’esistenza

L’intimo segreto che persiste alla morte

Alloggia nelle parole

Acquista nuovi valori

Profumi, suoni, colori imprevisti.

Il poeta solo davanti al proprio spirito

Può godere gli amari frutti dell’irrealizzato diverso

Essi si specchiano nel contenitore dell’arte.

Di tutto ciò, il potere non sa che farsene, lo irrita

L’irrealizzato diverso è scomodo al restaurato insediamento

Al pensiero ostile che in ognuno di noi alberga.

Il poeta vuole dare un nome

All’infelicità che colora lo sfondo dell’esistenza

Allo scopo raggiunto.

L’uomo così reinventato, non andrà oltre

Se non giocando la partita con la vita stessa.

Ciò che vale nell’arte, fuori è tutto scorie

La forza del potere mistifica la grandezza

Che la vita toglie all’arte

Ogni sincronica illusione.

 

Pierdomenico  Scardovi 2001

 

nota – “L’irrealizzato diverso” – spunti analitici in forma poetica sul paradossale aspetto di tutto ciò che esiste senza essere stato ancora interpretato o scoperto. Quando a ritroso sarà possibile costruire/scoprire un “codice interpretante” in relazione ai segni pervenuti, essi acquisiranno sistemi di lettura, significati, come elementi costitutivi dell’opera d’arte. Le leggi di questo codice non le stabilisce l’opinione pubblica, legata all’emozione del bello o brutto e alla costruzione o meno del successo, ma l’arte stessa  e i suoi teorici a posteriori (su ogni forma di costrutto umano che nasce col presupposto di significare ed  esula non necessariamente dall’applicabilità del semplice binomio bello/brutto). Il potere non tollererà una simile operazione, in quanto sfugge ad ogni tipo di controllo. Ciò contrasta con l’anarchia dell’arte e con la sua stessa natura linguistica, quella di evolversi verso nuovi orizzonti.

Il poeta cerca e scava i solchi del proprio destino, nel flusso ambiguo della creazione linguistica, su cui semina i suoi segni  e possibilità conoscitive.

“Eclissi” è una mia poesia visiva, opera concettuale sulla natura dei linguaggi (tutti) e dei loro supporti, della loro difficoltà ad essere codificati, ma virtualmente in grado di attendere un codice salvifico.

rano 2Onore a “Passatopresente” di Luigi Poiaghi

Pierdomenico Scardovi    aprile 2014

passatopresente foto completa


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