MUSICA SENZA: “Cubo” – In onore a “Passatopresente”

cuboCubo

 

Dentro questo cubo oscuro

Sta il mio volto imprigionato.

E perché non so che non posso guardarti

Bianco dal materiale morbido.

I tuoi occhi rinchiusi nel gesso

E il tuo cuore palpitante

Il tuo respiro soppresso

Come nel fango nero.

Specchio sfaccettato dai cinque lati

Una voce roca

Un grido nel nulla

E sto immobile al sole riflesso da te.

Di monumentalità sacra

Su di un pilastro di marmo

Pensi

E’ come rivivere e rinascere ancora.

Geometrico gioco

Verso il mondo che ode e non può sapere

Il tuo sonno

Un tuo pensiero.

Dentro questo cubo oscuro

Sta il mio volto imprigionato.

 

Pierdomenico Scardovi 1977

 

nota – opera materiale: cubo 1977

Calco a tutto tondo in gesso, della testa di Pierdomenico Scardovi immerso in un cubo di vetro ricolmo di catrame.

 

1987 – Il cubo? In nessun luogo. E’ stato gettato, “ora non c’è più”. Da molti anni inseguo quella traccia senza riuscire nel mio intento. Un recupero che non ha inizio né fine. Il cubo? In nessun luogo. Evaporato nella memoria, vive ora nell’ineluttabile fascino del perduto.

L’azione da me voluta (di distruggere il cubo nel 1987), rappresenta l’ultimo atto “realizzativo” programmato prima della sua stessa creazione, volto a produrre paradossalmente nell’immaginario del suo creatore quel senso d’irreparabile e inspiegabile “rinascita”.

Nel 1977, un anno prima della nascita di “Passatopresente”, opera di Luigi Poiaghi (qui) (qui), avvenuta il 2 ottobre 1978, nacque “Cubo”, la mia opera concettuale che sintetizzava la questione sulla dualità “classica” del:  fuori/dentro, presenza/assenza, visibile/invisibile, conscio/inconscio, passato/presente, vita/morte. Il giorno 15 aprile 2014, il gesto sordo e sconsiderato di chi ha deciso con altre premesse la “stessa condanna a morte” di un’opera innocente da colpe, relega “Passatopresente” alla storia di questa nostra città, arricchendola involontariamente di ulteriori significati e la lega nello stesso destino  alla memoria del creatore di “cubo”, come due entità creative “dialoganti”, ragioni e significati individuali vs/co valori e significati universali.

rano 2Pierdomenico Scardovi

 


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