Il bilancio della città seconda puntata.

 Bilancio 2014 :  un documento programmatico che accompagna il bilancio 2014 del comune di Bellaria Igea Marina a nostro  avviso carente e discutibile. Un breve commento sui punti di forza e debolezza del nostro comune riguardo all’aspetto sociologico (seconda  puntata) (qui) la prima puntata.

In generale trattandosi di una relazione che accompagna il bilancio ci siamo chiesti:

–        Da che fonti vengono attinti  i dati di conoscenza del nostro territorio,

–        In base a quali dati si era giunti ad affermare i punti di debolezza, i punti di forza , le minacce e le opportunità per il futuro della nostra città,

–        Quali sono stati i principi ispiratori  e i dati  a supporto di  certe affermazioni.

–        Se in base a quanto affermato si è tenuto conto della realtà come essa è veramente o se si fantastica su una città ideale.

E’ evidente che su quella paginetta (esposta nella prima puntata quella che sintetizza i giudizi sul nostro stato che dovrete tenere presente per capire la nostra esposizione) si potrebbe costruire un trattato ma ci limiteremo ai soli titoli del ritratto sociologico. Lamentiamo comunque un carenza preoccupante di dati a suffragio dei giudizi forniti. Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale della nostra città non abbia un sistema informativo  cosi povero e generico  come quello che emerge dalla relazione.

°  Anzianità e caratteristiche della popolazione:

–         Affermare che il forte incremento della popolazione straniera sia un punto di forza da cui discendono altri punti di forza come il vigoroso incremento fascia di età  fra 0-5 anni e (soprattutto) fra i 6 e 14 anni non so a quale vantaggio nel breve ci si riferisca.  A noi invece  fa pensare ad un numero di persone che accedono  ai nostri servizi sociali,  che talvolta svolgono lavori occasionali, che forse intendono integrarsi ma che graveranno sul bilancio del comune.

I vantaggi, della loro presenza,  li riscontreremo nel medio periodo. E vero per contro che alcuni di questi  contribuiscono probabilmente al rafforzamento del  punto di debolezza  evidenziato come  elevata presenza di redditi da lavoro irregolare, con effetti su statistiche occupazione e disoccupazione.

–        Dire che la forte crescita di popolazione over 65 sia un punto di debolezza non risponde al vero.

( potrebbe  essere forse un problema per la previdenza nazionale nel lungo  periodo) ma non grava se non per numeri insignificanti sulle finanze comunali.

–        Vedere addirittura come una minaccia la crescita della  popolazione anziana che in fondo ha un suo reddito di autosufficienza, più in genere buoni risparmi,  ci sembra addirittura avventato anche perchè  l’anziano tende a spendere il  proprio danaro nel  luogo in cui vive . Se questa è una minaccia!!

–        Che la popolazione sia in trend negativo soprattutto oltre i 23 anni  è  causato, nel nostro comune, dalle scelte sbagliate fatte da questa e dalle precedenti amministrazioni in materia di sviluppo economico della città. Una città così sbilanciata sul turismo (che produce lavoro dipendente di bassa qualità) non lascia molte speranze ai giovani che non siano figli di operatori turistici.

Nei dati del tutto generici a cui attinge questa amministrazione non vi è un minimo di screening che ci dica:

-Chi sono e cosa fanno gli stranieri residenti a Bellaria Igea Marina, come contribuiscono al PIL cittadino, che servizi richiedono al comune, come si situano nelle graduatorie dei  servizi a domanda individuale e nell’‘aggiudicazione del le provvidenze che lo Stato o il Comune mette a disposizione, che studi hanno fatto che gradi professionali raggiungono, di quale fiscalità sono a carico:  di tutto questo non ci è dato a sapere.

– chi sono gli anziani di Bellaria Igea Marina:  ex turisti in fuga dalle città? Pensionati più o meno benestanti? Con quali redditi? Con quali patrimoni immobiliari e mobiliari? Quanti sono sotto o sopra la soglia di reddito medio lordo cittadino (22.000 euro lordi), quanti sotto la soglia di povertà  tutto questo non ci è dato a sapere.  I  servizi più costosi (sanità)  a cui hanno diritto sono a carico della fiscalità regionale e nazionale.

Rimanendo alla popolazione analizziamo  gli ultimi punti di forza: tasso di scolarizzazione elevato, prevalenza di studi universitari coerenti col modello di sviluppo sociale ed economico territoriale. Punti che si contraddicono con la fuga dei giovani ventenni  dalla nostra città per mancanza di opportunità.

Fra i punti di debolezza viene elencata la nostra  elevata densità abitativa (1024 ab. a kmq) e la scarsa presenza del verde:  cosa devono dire allora Riccione (2.007 ab. a kmq) e Cattolica (2.765 ab. a kmq)  che sono nostre dirette concorrenti in materia turistica?  Quanto alla scarsa presenza di verde (credo si intenda il perimetro urbanizzato) se si occupano con parcheggi (da sempre previsti con i vecchi PRG altrove) i pochi spazi verdi nella zona urbanizzata; di verde ve ne sarà sempre di meno!

Vi sono  gravi carenze nell’insieme dei dati forniti  che portano ad  una conoscenza superficiale dei cittadini e del tessuto economico di cui parleremo nella prossima puntata.

Sarebbe assai interessante sapere

–        che professione fanno i nostri cittadini  e quanti sono in ogni professione

–        quanti svolgono lavoro autonomo, quanti sono lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato

–        Nel lavoro autonomo quanti sono i commercianti al dettaglio e all’ingrosso, quanti sono gli artigiani di servizio e produttivi, quanti sono gli agricoltori e i pescatori, quanti lavorano nei servizi, quanti addetti al turismo albergatori e collaboratori famigliari e dipendenti stagionali, quanti alla manifattura locale,  quanti professionisti e di quale settore quali sono le unità locali che generano maggiore occupazione (Comune (133 dipendenti) ,  strutture socio assistenziali, aziende di trasformazione ecc.)

–        Nel lavoro dipendente quanti sono i lavoratori del pubblico e del privato, quanti vivono di lavoro stagionale quanti quadri ci sono e dirigenti ecc.

–        Quanti sono i pensionati e che tipo di pensionati abbiamo.

Possiamo solo intuire dalle fasce di persone fino a 15 anni (un soglia ormai antica ormai i giovani studiano fino alle superiori) e da quelle oltre i 65 qual è la popolazione attiva e non. Manca il dato disoccupati nell’ambito della soglia fra i 15 e 65 anni. Un po’ poco non vi pare?

Se noi come cittadini ci lamentiamo di queste carenze di  dati e di queste manchevolezze del sistema informativo comunale, figuriamoci cosa dovrebbero dire i consiglieri comunali che  rappresentano tutti noi  Ci domandiamo come si possa programmare ed assumere decisioni senza avere determinate conoscenze.

E’ evidente quindi che in mancanza di tutto ciò si arriva ad affermazioni avventate a meno che qualcuno questi dati li abbia e se li tenga per se come strumenti di potere o magari per dare del disinformato a chi  contesta le sue decisioni agli altri chiacchiere in libertà.

Insomma cari cittadini lettori se ci siamo fatti capire vi diciamo con chiarezza che non condividiamo  la parte sociologica dell’analisi della nostra Amministrazione Comunale e ne contestiamo la completezza.


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